Come se non bastassero i risultati sul campo, a spingere Pioli fuori dal Milan ci sono anche due variabili molto importanti. Il Diavolo non ha più un'identità. Se il Milan di Pioli si era distinto, nel corso di queste stagioni, per un'identità di gioco sempre molto ben distinta e definita, questa si è dissolta con il passare dei mesi. I rossoneri non hanno più un'impronta: in campo regna la confusione tattica, si attacca in maniera scriteriata e si difende all'acqua di rose.
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Il Milan ha deciso, Pioli out: i candidati forti alla panchina rossonera
I calciatori danno spesso l'idea di non sapere quale posizione prendere in campo e di non capire i compiti a loro assegnati. Se in 23 partite, 17 di campionato e 6 di Champions, il Diavolo ha già incassato 28 gol, è segno che qualcosa non va. Ma continuiamo a vederlo in ogni partita. E poi il capitolo infortuni. Con quello di Fikayo Tomori sono 30, di cui almeno 20 di natura muscolare. Non devono costituire un alibi per il tecnico: è lui a firmare, con il suo staff, la preparazione atletica a inizio stagione. Sono dunque un'aggravante.
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