"Sapere di essere il 'figlio di' mi ha dato stimoli ulteriori. Non volevo essere ritenuto un raccomandato. Mi dava fastidio sentir dire 'Gioca perché è il figlio di Lilian'. Allora dentro di me pensavo 'E i gol? Me li fanno fare perché sono il figlio di Lilian?'". Parole e musica di un Marcus Thuram che, dopo un inizio ovviamente difficile a causa del cognome pesante che porta, sta dimostrando di valere le attenzioni da parte di diversi top club per le sue qualità. E per nient'altro.