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Andrea Petagna è ancora legato a doppio filo al Milan, nonostante il suo cartellino sia ormai di esclusiva proprietà dell'Atalanta. Tant'è che l'attaccante della Dea spiega alla Gazzetta dello Sport: "Il Milan è e resterà sempre una famiglia". Ma se segnerà sabato alle 18 a San Siro, esulterà? Questa la sua risposta: "Non ci ho pensato, ma sono un istintivo e quindi, nel caso, sarà una reazione spontanea".
Petagna ha poi parlato di Alessio Romagnoli: "Abbiamo fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili insieme. Ricordo che si parlava benissimo di lui già all’epoca, però mi ha sorpreso la velocità con cui ha saputo imporsi, conquistando una maglia da titolare con la Samp al primo vero anno di A e poi passando al Milan con la pressione di un trasferimento molto costoso. Ha bruciato le tappe, dimostrando di essere un campione. E sono felice per lui".
Anche all'Atalanta, però, i giovani di valore non mancano. Ecco chi l'ha sorpreso di più: "Gagliardini sin dalle giovanili aveva un altro passo - ha spiegato Petagna -. Caldara oltre alla qualità ha una mentalità da grande. Grassi lo conoscevo da tempo. E ho scoperto Conti: una forza della natura».
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