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Leonardo, ex dirigente del Milan (credits: GETTY images)
CALCIOMERCATO MILAN - Il 25 luglio 2018 il brasiliano Leonardo Nascimento de Araújo, già giocatore, dirigente ed allenatore del Milan, fu insignito del ruolo di direttore generale dell'area tecnico-sportiva del club di Via Aldo Rossi dalla nuova proprietà rossonera, il fondo Elliott Management Corporation.
La nomina di Leonardo, il quale, successivamente, ha portato nel progetto Milan anche Paolo Maldini, aveva fatto sognare i tifosi rossoneri, i quali, da tempo, sperano che il club di Via Aldo Rossi possa tornare a competere ad alti livelli così come il Diavolo ha sempre fatto nel corso della sua storia.
Eppure, conti e numeri alla mano, ed osservando i risultati sportivi sul campo, non si può far altro che constatare come la missione di Leonardo al Milan sia miseramente fallita. Perché il tema riemerge oggi, dopo che il brasiliano ha già assunto l'incarico di direttore sportivo del PSG dallo scorso 14 giugno 2019, appena due settimane più tardi le sue dimissioni dal Milan?
Presto detto: innanzitutto, il Milan firmato Leonardo avrebbe dovuto conquistare la qualificazione in Champions League, mancata per un punto dai rossoneri guidati da Gennaro Gattuso anche per via di una situazione resa instabile da tanti dissidi interni proprio tra l'allenatore calabrese ed il dirigente sudamericano.
Ma, soprattutto, perché Leonardo ha clamorosamente fallito le sessioni di calciomercato 2018, quella estiva, e 2019, quella invernale, facendo spendere tantissimi soldi al fondo Elliott il quale, nel corso di questi mesi, in pratica ci ha soltanto rimesso per l'operato dell'ex trequartista verdeoro dietro la scrivania.
Gonzalo Higuaín, fiore all'occhiello della campagna acquisti estiva 2018, dopo qualche mese ha preteso di andare al Chelsea, costando, però, al Milan ben 9 milioni di euro di prestito (più 4,5 netti di ingaggio per 6 mesi ...); Mattia Caldara, arrivato a 35 milioni di euro nell'ambito dello scambio con Leonardo Bonucci, tornato alla Juventus, è stato rispedito all'Atalanta, dopo un anno e mezzo da infortunato cronico, quasi gratuitamente (prestito con eventuale diritto di riscatto fissato a 15 milioni di euro).
Samu Castillejo, pagato 18 milioni di euro tra prestito e obbligo di riscatto, e Diego Laxalt, costato 14, non hanno mai brillato. Il secondo, spedito in prestito con diritto di riscatto al Torino, è una comparsa anche in granata. Poi, nel gennaio 2019, per tentare di rimediare a tutto ciò, nella speranza di poter dare una svolta alla stagione del Diavolo, Leonardo ha fatto spendere alla proprietà ben 73,4 milioni di euro per acquisire Krzysztof Piatek (35) dal Genoa e il connazionale Lucas Paquetá (38,4) dal Flamengo.
I risultati di questi ultimi due sono sotto gli occhi di tutti. Dopo dodici mesi, gennaio 2020, Piatek potrebbe essere nuovamente ceduto in Premier League per via dello scarso rendimento e Paquetá fa panchina fissa nel Milan. Così com'era con Marco Giampaolo, altrettanto è adesso con Stefano Pioli. In pratica, con Leonardo il fondo Elliott ha investito più di 150 milioni di euro nel club rossonero, con risultati sportivi insoddisfacenti ed una serie di giocatori, ad oggi, deprezzati nel proprio valore e che, qualora ceduti, potrebbero causare addirittura delle minusvalenze pericolosissime per il bilancio.
Piuttosto singolare, inoltre, appare la questione relativa ai movimenti del PSG su Paquetá. Come ormai noto, infatti, Leonardo vorrebbe avanzare un'offerta al Milan per portare il centrocampista, classe 1997, alla corte di Thomas Tuchel. Al momento, nessuna richiesta concreta è stata formalmente avanzata al club rossonero, ma Leonardo avrebbe già fatto sapere al Diavolo di non essere disposto ad investire per Paquetá la cifra che, appena un anno fa, ha fatto sborsare al Milan.
L'interrogativo, pertanto, sorge spontaneo: perché, nel gennaio 2019, per l'attuale numero 39 rossonero, furono fatti sborsare, senza battere ciglio, 38,4 milioni di euro sull'unghia e, invece, gennaio 2020, il valore dato dallo stesso dirigente allo stesso calciatore è di gran lunga inferiore? Che Leonardo si sia sbagliato, ancora una volta, nel corso della sua esperienza rossonera ad attribuire a Paquetá così tanto valore? Per il fondo Elliott, pertanto, Paquetá non viene considerato incedibile, ma, anche per una questione di principio, di logica, oltre che per meri conteggi economici di bilancio, per meno di 35 milioni di euro non si muoverà da Milano.
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