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Serginho (credits: video.repubblica.it)
NEWS MILAN - Serginho, ex calciatore del Milan, ha parlato del momento attuale della squadra rossonera, del suo passato a Milano e delle difficoltà di Lucas Paquetá. Queste le dichiarazioni di Serginho ai microfoni di 'Sky Sport':
Sui 120 anni del Milan: "È una giornata speciale non solo per tutti i tifosi del Milan, ma anche per chi, come ha, ha fatto parte di questa storia. Io ringrazio tutti per aver fatto parte di un piccolo capitolo della storia del Milan: quel gol contro la Sampdoria uno dei migliori realizzati sotto la gestione vincente di Carlo Ancelotti".
Sui momenti più brutti nel Milan: "Quando si gioca in un club importante come il Milan, con il peso che ha questa maglia, vivi momenti di gioia, ma anche momenti delicati, come la sconfitta contro il Liverpool. Tutti credevano nella fina delle generazione del Milan vincente: dopo il 3-0 del primo tempo nella finale, con quella difesa che avevamo, non si pensava che il Liverpool potesse pareggiare. È stata la giornata più brutta della storia del nostro gruppo, pensavamo alla fine del ciclo. Ma il calcio è molto bello, ha dato la possibilità di avere una rivincita. Adriano Galliani e Silvio Berlusconi credevano in quel gruppo che, nonostante l'età elevata, aveva uomini ed atleti impressionanti".
Sul rigore di Manchester contro la Juventus: "Lì fu un momento molto particolare: dovevi avere concentrazione grande, soprattutto contro la Juventus, davanti ad un portiere come Gianluigi Buffon. Tirai il primo rigore, responsabilità sempre grande: il primo poi è importante, dà tranquillità a chi viene dopo. Credo siano stati i 30 metri più lunghi della mia vita: mi è passata avanti tutta la storia da quando ero piccolo a quanto avevamo lavorato per arrivare a quel momento. Grazie a Dio tutto è finto bene".
Sul suo nuovo lavoro da agente: "Adesso nuova tappa nella mia vita, mi occupo dei ragazzi giovani in Sudamerica, soprattutto in Brasile, perché lì nascono i talenti del calcio mondiale. Conosco Alessandro Lucci da 20 anni, siamo amici, ragiona come me, siamo chiari, abbiamo lo stesso obiettivo. Con il Milan c'è amore, sono un po' lontano ma sempre vicino, con la mia vita in questo momento sono fisso a Milano, e il Milan è dentro il cuore. L'opzione numero uno per i miei calciatori sarà sempre il Milan".
Su Paquetá: "È un giovane con tante qualità, il sistema di gioco del Milan non è favorevole al suo gioco. L'ho visto tante volte giocare in Brasile, è sinistro e gioca nella parte destra del campo, lì cresce. Ora trova difficoltà nel trovare spazi e momenti, però deve avere tranquillità, è giovane, può crescere. Il calcio italiano è difficile, lui viene dal calcio a 5, non ha tempo di ragionare e fare movimenti, lo marcano in 2-3 non appena stoppa la palla, non ha ancora avuto la spinta in più, deve essere molto veloce".
Su Galliani: "La musica preferita del dottor Galliani era quella brasiliana. Quando eravamo in giro, per le partite di Champions League, cantava sempre canzoni brasiliane".
Sul Milan di oggi: "Ieri festa bellissima, con tanti ex campioni del Milan. Penso sia stato un piacere per tutti quelli che hanno fatto la storia del Milan. Oggi ci sono tanti ragazzi giovani, avranno modo di crescere e fare la storia del Milan. Oggi il Milan vive un momento un po' delicato, ma ci sarà modo per riprendere quota e poter entrare nella storia del club".
Su come può tornare grande il Milan: "Il Milan non può stare così tanti anni fuori dalla Champions League. Questo tempo, ora si sta prolungando pure troppo. I motivi? Io ho sempre avuto una figura societaria vicina a me. Galliani, se non c'era lui c'era Ariedo Braida. In questi anni non c'è stato, ora con Paolo Maldini e Zvonimir Boban questo adesso può tornare. Ed il Milan riprendere la propria strada vincente". Queste, invece, le dichiarazioni di Giacomo 'Jack' Bonaventura ai microfoni di 'DAZN': continua a leggere >>>
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