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Milan, ecco Morata: “Sono qui per vincere. Porterò l’etica del lavoro” | LIVE News

Francesco Aliperta Redattore 
Alvaro Morata, nuovo attaccante del Milan, si presenta in conferenza stampa ai suoi nuovi tifosi e agli addetti ai lavori: il nostro LIVE

Amici di 'PianetaMilan.it', benvenuti a 'Casa Milan' dove tra poco, alle ore 12:00, il nuovo attaccante rossonero, Alvaro Morata, si presenterà in conferenza stampa ai suoi nuovi tifosi e agli addetti ai lavori. Morata è stato il primo colpo di calciomercato di quest'estate. È costato 13 milioni di euro dall'Atletico Madrid.

+++ CONFERENZA STAMPA MORATA LIVE +++

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Restate con noi per non perdervi neanche una dichiarazione, in diretta, dell'attaccante Morata nel corso di una conferenza che si preannuncia molto interessante. Qui di seguito il nostro LIVE testuale dell'evento!

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Su Camarda: "L'ho incontrato oggi. Ho visto alcune sue partite. Mi rivedo in lui quando ero giovane, ma lui fa molti più gol di quanti ne facessi io. Lo aiuterò a crescere e potrà essere il futuro. Magari però sarà il presente, parliamo di lui ma forse farò panchina io. Mi piace aiutare i più giovani ma sono il primo ad arrabbiarmi se sbagliano".

Sulla sua carriera: "Non sono una persona egoista, cerco sempre di portare dinamiche positive. Gioco come attaccante ma sono il primo ad abbracciare i compagni. Nel gruppo ci deve essere una specie di famiglia".

Sulla ricetta per vincere: "Credo che devi sempre avere voglia di vincere. All'Europeo dicevano che eravamo troppo giovani, che era impossibile. Alla fine bisogna lavorare e crederci. Con queste cose si può arrivare ovunque. Ogni mattina ricorderò ai miei compagni quanto valgono".

Sull'essere l'attaccante del Milan: "C'è un peso ma non solo per il numero. Appena metti piede a Milanello vedi tutti gli attaccanti che sono passati qui. Da Giroud ho avuto modo di imparare tanto, siamo stati compagni di squadra. Al Milan hanno giocato parecchi fra i migliori attaccanti di sempre. Questo mi rende orgoglioso".

Sul ritrovare la fiducia: "Sono qui anche per questo. Se ti prende il Milan è una grande emozione. Potevo andare a prendere soldi e rilassarmi ma senza dare il massimo. Questo è il posto perfetto per vincere".

Su Fonseca e Allegri: "Con Fonseca ho parlato diverse volte, anche durante l'Europeo. Non mi servivano tante informazioni. Le sue idee mi piacciono. Con Allegri non ho parlato, ha avuto un periodo complicato. Starà in vacanza e quando lo incontrerò sarà divertente. Gli mando un abbraccio".

Su Theo Hernandez:"Con lui ho sempre avuto un bellissimo rapporto. Ti chiede sempre di tutto, sono stato in vacanza con lui. Abbiamo fatto un po' di sport insieme. Spero che abbia messo la benzina per il motorino, perché è un giocatore fondamentale. Ha le potenzialità per essere il terzino più forte del mondo".

Sul paragone fra la Spagna e il Milan: "Vedo tante somiglianze, dall'allenatore al gioco. Ora però è importante inserirsi bene nel gruppo. Voglio vincere, non mi interessa del protagonismo".

Sul ritrovare la Juventus: "Li ringrazierò sempre. Ci si saluta dopo le partite però. Hanno fatto tanto per me in passato, ma adesso è un altro percorso è un'altra avventura".

Sulla Serie A e la rivalità con l'Inter: "La Serie A è cresciuta molto, è sempre più bella da vedere. 10 anni fa era diverso, adesso ogni squadra è allenata bene. Eliminare l'Inter con l'Atletico, l'anno scorso, è stata una bella soddisfazione".

Su cosa si aspetta, sul piano personale, dalla stagione: "Vincere. Di fare 50 0 60 gol non mi interessa. Ci sono giocatori che fanno tanti gol ma non vincono niente. Bisogna capire che facciamo un gioco di squadra. Non mi preoccupano i gol, se sono qui è perché voglio portare la seconda stella. So che sono gli ultimi anni della mia carriera, ma ora ho grande maturità".

Se vorrebbe emulare qualche famoso attaccante del Milan: "Per me è un orgoglio stare di fianco a Ibra. Ho sentito anche Kakà, ho parlato con Shevchenko, con Pato e con Beckham. Mi hanno che il Milan ora è diverso ed è anche per questo che sono qui".

Sul momento in cui il Milan ha approcciato al suo ingaggio: "Ho avuto diverse possibilità di tornare in Italia in questi anni, ma appena Zlatan mi ha chiamato non c'era niente a cui pensare. Nessuna squadra mi ha voluto così tanto. Sembrava che già fossi un giocatore del Milan durante l'Europeo. Ho bisogno di fiducia ma non ho problemi con le critiche. Non sono ancora all'apice della mia carriera. Il Milan è il Milan. Penso sia difficile trovare una società con questa organizzazione. Non posso promettere lo scudetto ma aiuterò sempre i miei compagni a dare il massimo. Un leader è quello che spinge i suoi compagni al massimo".