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Conferenza Derby, Conceicao: “Non si può peggiorare il primo tempo di Zagabria” | LIVE News

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Sergio Conceicao, allenatore rossonero, presenta i temi principali del derby Milan-inter di domani in conferenza stampa: il nostro LIVE
Stefano Bressi Redattore 

Amici di 'PianetaMilan.it', benvenuti al centro sportivo rossonero di Milanello dove, tra poco, alle ore 13:30, l'allenatore rossonero Sergio Conceicao parlerà in conferenza stampa.

+++ DERBY MILAN-INTER, LA CONFERENZA LIVE DI CONCEICAO +++

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Il tecnico lusitano introdurrà i temi principali del derby Milan-Inter di domani a 'San Siro', partita valida per la 23^ giornata della Serie A 2024-2025. Seguite qui il nostro LIVE testuale.

02/02/2025 - 18:00
MILAN
INTER

Termina qui la conferenza stampa.

Da che parte bisogna guardare il suo lavoro, razionale o emozionale: "È giusto dire che io sono qui da un mese. Anche come lavoro in campo non è facile per me, ne parlavo con un paio di giocatori, lavorare sui momenti di gioco in campo. Invece lavoriamo in video o alla lavagna, è più difficile e la sensazione è diversa. A inizio stagione ci sono settimane libere per lavorare su tutto. Quelli che non giocano tanto, che lavorano di più, hanno capito meglio. Una contraddizione, ma è così. Emozionalmente ho provato a portare cosa sono io. All'inizio hanno capito bene che avevamo bisogno di energia positiva, di essere emotivi, di avere la luce negli occhi per giocare a calcio, come da bambini, quando si gioca da mattina a sera senza stancarsi. Cerco di trasmettere tutto, in ogni momento, anche con la mia postura. Poi sul piano del gioco sento che siamo ancora a una distanza importante da ciò che voglio io. A me piace una squadra corta, che pressa alto, con intensità, che concede poco e crea tanto. Se mi chiedete se ho giocatori per giocare così io ora dico di no. Per questo giochiamo in modo un po' diverso. Cerco di dare un equilibrio alla squadra, ma lavoriamo poco sul campo. Quasi fermi, difficile dare intensità. Non devo prenderla come scusa. Sapevo, prima di firmare il contratto, quante partite ci fossero. Non contavo le due degli spareggi. Pensavo di poter trasmettere ciò che volevo. Non è facile. L'altra volta parlavo di duelli e aggressività, ma si allena. Facendo uno contro uno, la seconda palla con reazione veloce, transizioni difensive... Tutte le fasi si allenano. Un conto è dire come bisogna fare, ma poi non lo facciamo in campo. Questo è il problema. Poi serve energia, ne abbiamo tutti e a volte superiamo il limite. Non voglio trovare scuse, dobbiamo essere uomini e dobbiamo migliorare. Non si può andare più giù del primo tempo di Zagabria".

Se è meglio la tranquillità nerazzurra o la frizzantezza rossonera: "In queste partite non c'è un favorito. Ci si gioca la vita in una partita. Se non ci fosse stato il mercato sarebbe stato meglio, ma non dobbiamo guardare questo. Io devo fare l'allenatore e i giocatori i giocatori. Siamo noi che creiamo la storia della partita. Ogni partita è diversa. Quella di Supercoppa è passata, sarà diversa".

Su Fofana assente: "Vorrei avere tutti a disposizione, ma ora non è possibile. Devo metterne undici in campo. Si parlava sempre di questo, ora Fofana riposa".

Sulla scelta di Morata: "Parlo tutti i giorni coi giocatori. In questo momento lavoriamo poco sul campo e quindi parliamo tanto. Anche video, avversari, nostro gioco. C'è tanto da dire. Con lui ho parlato ieri e prima di ieri. Con lui e tutti. Quando c'è un matrimonio devono essere d'accordo sposa, sposo e prete. Non so se ha capito..."

Se domani è più preoccupato dagli avversari o dall'atteggiamento: "Se parlavamo di una squadra più debole, meno forte anche storicamente... Ma qui no. Sono preoccupato da ciò che facciamo noi. Poi diamo un occhio all'avversario per punti forti e debolezze, ma il 70% riguarda noi. Poi ci sono situazioni a cui stare attenti, ma il lavoro principale è su di noi".

Su Inzaghi che dice che il primo gol in Supercoppa non è regolare: "La sua opinione, la mia è un'altra. La partita è finita. Ipotetico fallo a centrocampo... Avrà le sue ragioni, il mio discorso è diverso. Anche io a volte mi sono arrabbiato con gli arbitri, a volte mi hanno aiutato e altre no. Mettere la partita tutta su questo episodio non è giusto".

Se è il caso di essere sempre sull'orlo di una crisi di nervi o se serve, oltre ad apprendere le basi, anche di serenità nei rapporti: "Le persone confondono un po' la non tranquillità con la passione. Io sono così. Se vengo qua, prima o dopo la partita, non posso far finta. Vivo le partite con passione ed emozione, non significa che sono arrabbiato. A volte sì, tanto. Sono così, ho 50 anni e non so se cambierò mai. Non è segno di nervosismo. Se dentro sono convinto di aver fatto tutto per vincere, vivo le partite in modo passionale. Non è un difetto, è il mio carattere. Se devo prendere un calmante, poi non sono io. Anche se vinciamo 4-0 sono me stesso".

Come stanno Gabbia e Thiaw, come ha visto Walker e se ha scelto il centravanti: "Walker sta lavorando bene, fisicamente è a posto, è una soluzione domani. Thiaw non è al massimo, ma si è allenato bene oggi. Gabbia ha fatto oggi il primo allenamento. Uscito a fine primo tempo non per l'errore, ma per una botta. Altrimenti continuava, gli errori li facciamo tutti. Sono a disposizione domani, anche se non al top. In attacco vediamo..."

Se si aspettava di avere ancora difficoltà importanti dopo un mese: "La mia sensazione è che c'è tanto da migliorare, senza dubbio. In ogni squadra, ogni allenatore, vuole la perfezione. Io sono cosciente che gli allenatori hanno sempre le valigie pronte. Gli allenatori sono così. In questi mesi mi hanno chiamato 13 squadre e non ci ho parlato anche se offrivano dieci volte di più. Ho deciso di venire qui, squadra storica. Il momento non è dei migliori, ma stiamo lavorando".

Se era una rivoluzione necessaria: "Uno o due giocatori non è tanto penso... Capisco la vostra curiosità e che ne parliate, sicuramente funziona di più che parlare degli avversari. Tirare conclusioni prima di una partita così importante prima di un Derby, che guarda tutto il mondo, con tante cose importanti da fare... Ho tante cose in testa, più importanti del mercato. Se volete a fine mercato farò una conferenza per parlare solo di mercato".

Quanto è importante Fikayo Tomori domani viste le scelte obbligate e su Gimenez: "Non posso parlare di Gimenez, non è ufficiale. Per quanto riguarda Fikayo Tomori, conto su tutti. Ho fatto un esempio anche ai giocatori. Ci sono una decina di giocatori al Porto con me che hanno lasciato a zero e hanno giocato fino all'ultimo secondo, vincendo anche coppe. Non mi importa, faccio giocare chi penso sia meglio. Il mercato non importa. Domani giocherà Fikayo Tomori se lo reputo giusto, ho fiducia su tutti. Gimenez è un bel giocatore, ma non è una novità, dico una cosa normalissima, non mi va neanche".

Sulle bugie dette e cosa c'è di vero: "Non parlo di cosa riguarda il gruppo. Noi dobbiamo concentrarci a lavorare nel migliore dei modi, concentrandoci per fare una buona partita e vincere. È un periodo delicato, si parla tanto. Quando poi c'è un risultato negativo ancora di più, lo capisco. Non mi vedete mai arrabbiato quando qualcuno dice che la squadra gioca male e sbaglia, io rispetto. Altre cose vanno oltre il mio raggio d'azione, non mi va di parlarne e non ne parlo con il gruppo. Di sicuro però non è la verità. Non entro nei dettagli. Per me è importante parlare di Inzaghi, del 3-5-2, palla e senza palla. Quello è stato il lavoro".

Come ha vissuto le partenze e come ha preparato la partita: "In questo periodo di mercato aperto, ho già detto che un mese è troppo. Anche per i giocatori e la testa. C'è chi va via, chi arriva. Muove sicuramente qualcosa a livello emozionale. Tutto insieme, poco tempo di lavoro e tante partite, una cuscinata. Sappiamo cosa dobbiamo fare e stiamo lavorando sulle situazioni del gioco. Poi vedo tante bugie scritte, mi dà fastidio, che aggiungono difficoltà. Io sono qui ogni tre giorni, se avete dubbi ve li dico. Sono aperto e frontale, non è un problema. Le bugie fanno male, i giocatori leggono e non è facile gestire un gruppo con queste notizie quando invece dovremmo solo migliorare sul campo. Solo con tutti al massimo livello posso vincere".

Sulla capacità di fermare l'Inter nel primo tempo di Riyadh: "L'equilibrio è importante. Dobbiamo capire i punti forti, nostri e loro. Li avevo incontrati anche in Champions League, non è cambiato tanto, ma si conoscono benissimo e lavorano insieme da anni. È molto positivo per loro, noi dobbiamo capire cosa fare per contrastare queste dinamiche di gioco e capire che debolezze hanno, come tutti le hanno".