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Inter-Milan, Inzaghi: “Arbitro francese come 4 milanisti. All’andata …”

Daniele Triolo Redattore 

La conferenza stampa LIVE di Simone Inzaghi alla vigilia del derby Inter-Milan, semifinale di ritorno di Champions League. Le sue parole

+++ Derby Inter-Milan, la conferenza di Inzaghi LIVE +++

16/05/2023 - 21:00
INTER
MILAN

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Termina qui la conferenza stampa di Inzaghi.

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Sul turnover vissuto bene in casa nerazzurra: “È merito del lavoro quotidiano, per come lavora l'intera rosa. Non dimentichiamo che non siamo una rosa dal numero elevato, come altre squadre: siamo venti, doppi nei ruoli, abbiamo due-tre ragazzi come Zanotti, Carboni o Fontanarosa, dal sicuro avvenire, ma forse non ancora pronti. Per questo mi fermo ai venti, con qualche infortunio, che ci ha creato qualche problema: dopo il Mondiale c'era la speranza che andasse così, ma non era preventivatile. Dal 1° aprile il calendario è diventato impossibile da gestire e solo così siamo stati bravi a gestirlo fino a questo momento, con la gestione delle forze e chiedendo a tutti i componenti della rosa un grandissimo contributo”.

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Sul fatto che si cancellerebbe quanto di buono fatto se questa partita andasse male: “Mah, io avevo già risposto a un suo collega, che è in fondo, nell'ultima conferenza. Chiaramente riveste un'importanza grandissima, lo sanno Francesco Acerbi e i suoi compagni. Vogliamo arrivare là dove sapevamo che possiamo arrivare. Per quanto riguarda la stagione, siete nel calcio da tempo, sappiamo come funziona: le critiche, se non sono pretestuose, ci devono essere e possono essere di aiuto e di consiglio”.

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Sul fatto che è più pericoloso sentirsi già in finale o sull’avere il braccino corto: “Sul primo aspetto dico che siamo una squadra seria, dovremo fare una gara da Inter, senza speculare: tutti insieme possiamo affrontarla con fiducia. Il braccino non deve venire, sono giocatori importanti: abbiamo giocato quattro-cinque finali in pochi mesi, abbiamo campioni d'Europa e del mondo, ho la fortuna di avere giocatori importanti”.

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Sull’avere la sensazione che tutto dipenda dall’Inter: “Assolutamente sì. Sappiamo chi andremo ad affrontare, ma anche che siamo in un ottimo momento. Siamo pronti per una gara di questa importanza, ci siamo già passati con una squadra fortissima come il Benfica, anche se non era un derby il risultato era lo stesso. Quella contro il Sassuolo è stata una gara insidiosa anche, siamo stati bravi ad andare avanti per il nostro percorso".

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Su come ha trasformato Hakan Çalhanoğlu, che era una mezza punta, in un giocatore che detta i tempi: “È stata una scelta, un'intuizione, ci è venuto a mancare Brozović e ho pensato che potesse essere lui la soluzione. È stato bravissimo, mi viene in mente Matteo Darmian che sta facendo grandissime cose da terzo di difesa, un ruolo che non aveva mai fatto ed è stato molto bravo. Ho la fortuna di allenare giocatori di gradissimo qualità he si sanno adattare alle singole situazioni. Mi viene in mente Luis Alberto alla Lazio, era una seconda punta e poi è diventato una mezzala tra le più importanti d'Europa".

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Sul fatto di poter diventare il quinto allenatore italiano in finale di Champions dopo Fabio Capello, Carlo Ancelotti, Marcello Lippi e Massimiliano Allegri e se ha sentito uno di loro: “Sappiamo di essere a 90 minuti da un sogno, che avevamo io e questi splendidi ragazzi. Grazie a loro siamo in finale di Coppa Italia. Abbiamo lavorato molto bene durante la sosta, anche se avevamo qualche giocatore fuori per i mondiali: abbiamo lavorato molto bene in quella fase, in questo momento con partite così importanti è stata una fortuna non avere tanto tempo per pensare. In campionato cinque partite fa eravamo lontani da un obiettivo basilare, importantissimo, ma ora la nostra testa è soltanto a domani”.

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Sulla possibilità che domani abbassi il baricentro dell’Inter: “Puoi avere in mente qualcosa, ma non sai mai come viene la partita. Ci saranno momenti in cui si dovrà essere più aggressivi e altri in cui meno. Sappiamo di affrontare una squadra che, a prescindere da Rafael Leão, ha giocatori di qualità, ha vinto lo Scudetto ed è in semifinale di Champions”.

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Sul maggiore rispetto che dovrebbe avere Inzaghi: “La ringrazio, fortunatamente io leggo e ascolto poco, però so tutto. La mia grande fortuna e anche quella del mio staff è che ascoltiamo e leggiamo poco. Dopo la partita è sempre facile dirlo. A volte noi allenatori dobbiamo compiere scelte, lo facciamo ogni giorno: a volte sei più fortunato e altre no. È il nostro mestiere che lo impone”.

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Sull’arbitro del match, il francese Clément Turpin: “Difficilmente ne parlo, a volte non ci riesco. All'andata c'è stato un episodio che andava valutato in altro modo, mi riferisco al fallo di Rade Krunić su Alessandro Bastoni, sicuramente avrebbe dato alla gara un senso diverso. Non è stato così e non c'è problema: ho tanti amici che quando hanno visto la designazione di un francese con tanti giocatori francesi del Milan in rosa mi hanno detto che non c'è problema, abbiamo fiducia”.

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Su come si gestisce una ‘bestia ferita’ come il Milan: “Abbiamo un vantaggio, ma sappiamo che non possiamo gestirlo. Dobbiamo fare da Inter, cercando di uscire dalle insidie nel modo migliore”.

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Su Romelu Lukaku, tornato quello dei primi due anni all’Inter: “Lo conoscete, sapete quello che può fare. È quello che ci aspettavamo durante l'anno, purtroppo è successo un imprevisto sia per lui che per Marcelo Brozović che ci hanno tolto due giocatori indispensabili per tanti mesi: mi vengono in mente partite importanti giocate senza di loro, ma quello che vedete è un Lukaku arrivato all'ultimo mese nel migliore dei modi. Tre partite alla settimana in questo momento non so neanche lui se può gestirle e non so neanche se può darci la qualità in due partite fondamentali per noi come quella all'Olimpico o contro il Sassuolo”.

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Sul fatto di vivere una vigilia più tranquilla rispetto a quella della partita d’andata: “È una vigilia importantissima, ma io da allenatore le vivo tutte allo stesso modo. Domani sappiamo che è una delle partite più importanti nella storia dell'Inter. Domani sappiamo di avere un vantaggio, meritato, ma non dovremo limitarci a gestirlo: dovremo giocare da Inter, sapendo che abbiamo una squadra forte davanti”.

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Sulle condizioni di Lautaro Martínez e Joaquín Correa: “Correa ha chiesto il cambio, non l'avrei tolto perché mi stava soddisfacendo. Speriamo non sia niente di grave, le sensazioni sono buone ma valuteremo nell'allenamento di oggi: dovrebbe farcela ma non ho certezze. Lautaro è in un ottimo momento”.

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Su Giovanni Trapattoni che diceva che le partite devono essere giocate al 110%: “Assolutamente. L'avevo detto prima del Benfica, ci vorranno testa fredda e cuore caldo: sarò ripetitivo, ma è l'unica strada per gare così”.

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Su cosa chiederà al pubblico nerazzurro: “Domani non ho nessun dubbio, sono sempre stati con noi in tutti i momenti, in quelli belli e in quelli difficili”.

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Su cosa ha fatto, finora, la differenza nel percorso dell’Inter in Champions League: “Ai sorteggi di agosto c'era un po' di delusione, non eravamo stati fortunatissimi, però allo stesso tempo quello che mi sono limitato a dire al mio staff e ai giocatori è che anche Barça e Bayern non erano contenti. Domani sarà un passo importante”.

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Inizia la conferenza stampa di Inzaghi

Amici di 'PianetaMilan.it', benvenuti alla conferenza stampa di Simone Inzaghi che, dal centro sportivo nerazzurro di Appiano Gentile (CO), presenta i temi principali di Inter-Milan, il derby di Milano, valevole per la semifinale di ritorno di Champions League. Ecco, LIVE, tutte le dichiarazioni dell'allenatore dell'Inter. Milan, colpo dai Campioni di Spagna >>>