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Conferenza Milan-Lecce, Fonseca: “Siamo ancora lontani dalla squadra che voglio” | LIVE News

Stefano Bressi Redattore 
La conferenza stampa di Paulo Fonseca, allenatore rossonero, alla vigilia di Milan-Lecce, 6^ giornata di Serie A: il nostro LIVE testuale con le dichiarazioni del portoghese

Il Milan si rituffa in campionato per dare seguito alla vittoria contro l'Inter nel derby e domani, venerdì 27 settembre, ospita a San Siro il Lecce nell'anticipo della sesta giornata di Serie A. In conferenza stampa, Paulo Fonseca ha parlato dei temi principali: l'unicità di Reijnders, l'importanza di Fofana e i dubbi che accompagnano la vigilia della partita di Morata (non è al meglio). "Il derby è importante, ma vale solo tre punti. Dobbiamo cercare la continuità", ha spiegato il portoghese, che ha dato anche indicazioni di formazione per Milan-Lecce. Qui la diretta testuale delle dichiarazioni in conferenza di Fonseca, prese LIVE da Milanello dal nostro inviato

27/09/2024 - 20:45
MILAN
LECCE

Termina qui la conferenza.

Su Pellegatti che ha portato i Pastel de Nata: "Pensavo che mi invitasse ad andare a cavallo".

Se vuole essere il secondo portoghese a scrivere l'"Ora del Diavolo" e come si migliora ancora questo Milan: "Non ho letto 'l'Ora del Diavolo', anche se è stato un grande romanzo portoghese. A scuola lo facciamo. Non dico cosa penso sennò i portoghesi mi picchiano. Mi piacciono altri tipi di lettura. Quando dico che la squadra ha molto da migliorare offensivamente intendo che il gioco deve migliorare. Se vediamo la partita del Derby ciò che ho visto è che la squadra è stata molto corta, senza lasciare ai nerazzurri il gioco che normalmente fa. Abbiamo avuto la palla, ma non abbiamo avuto tanti momenti di organizzazione. Abbiamo avuto momenti di transizione. Abbiamo creato recuperando palla e andando avanti veloce. Non abbiamo tante partite come il Derby.  Ci sono squadre che difendono molto bene con blocco basso, a differenza dei nostri ultimi avversari. Noi in quello dobbiamo migliorare. Dobbiamo dominare là, avere pazienza di dominare nella metà campo avversaria. Dobbiamo giocare più tempo nella metà campo offensiva. Dobbiamo migliorare in questo. Abbiamo avuto più palla nel Derby, ma non abbiamo avuto connessione. Poi in transizione offensiva sì. Per questo dobbiamo migliorare tanto".

PM - Sul ruolo di Reijnders con più spazio e sull'abbraccio con Morata: "L'abbraccio è stato significativo perché avevamo vinto. Un momento di euforia. Reijnders può fare diverse posizioni a centrocampo. Penso che sia importante anche quando abbiamo pressione avvicinandosi a Fofana. Gioca anche bene tra le linee. È un giocatore che può fare tanti ruoli. Ha fatto una bellissima partita, qualcosa deve migliorare, ma può giocare in diversi ruoli".

Su Emerson Royal: "Non dimentico che è arrivato tardi. Difensivamente ha avuto qualche difficoltà, può migliorare ancora. 1 vs 1 e situazioni di spazio... Offensivamente è forte".

Chi può sostituire Reijnders: "Siamo tutti d'accordo che è unico in rosa. Diverso. Non c'è un altro con queste caratteristiche. Non ho pensato al futuro, solo alla prossima. Vedremo se non lo avremo cosa possiamo fare".

Se Fofana è unico e su Chukwueze: "Non avendo Bennacer, che può giocare in quel ruolo, l'unico che può fare il suo ruolo è Musah. La differenza è che Fofana è un giocatore di passaggio, mentre Musah porta palla. Abbiamo bisogno che Musah possa diventare un giocatore così, creando spazi. Chukwueze ha fatto una prestagione molto buona. Quando avevamo spazi contro grandi squadre e in campo aperto. Poi col Torino e la Lazio non ha fatto così bene, però penso che non sia un problema di qualità, ma di fiducia. Ha bisogno di prendere fiducia e giocare in questo contesto della Serie A, in cui non ha spazio e deve prendere decisioni veloci, con movimenti al momento giusto. Sta capendo e migliorando. È entrato bene nel Derby, ma c'erano più spazi. Deve crescere in partite come quella di domani, in cui non c'è spazio e deve giocare in 30-40m".

Se è riuscito a far capire ai giocatori che bisogna giocare come il Derby: "Non abbiamo fatto niente di particolare. Un incontro normale".

Se Morata non verrà convocato: "Morata è convocato, ma aspettiamo domani per vedere come sta. Per ora posso dire che è in dubbio. Non sappiamo se possiamo usarlo domani. Però è meglio vedere come sta e non prendere rischi per perderlo più tempo".

Se è più difficile sbloccarsi o confermarsi: "La responsabilità è sempre la stessa. Più difficile gestire le vittorie. Penso sia normale. Le motivazioni possono calare. La settimana prima del Derby sapevo che i giocatori fossero motivati e pronti mentalmente. Quello che è pericoloso ora è giocare col Lecce, perché nella testa dei giocatori non c'è la difficoltà del Derby e gestire questo è la cosa più difficile. Far capire che dobbiamo essere gli stessi e giocare allo stesso modo. La cosa più difficile è gestire i giocatori".

Se sta cercando una coppia di centrali titolare o fa rotazione e cosa guarda di più: "Nella mia testa non ho questa preoccupazione di cambiare adesso. Gabbia sta giocando perché lo merita. Vero che non è dei più forti con la palla tra i centrali, ma orienta molto bene la squadra e la linea difensiva, la lunghezza della squadra, il momento di allungare e scivolare. Ha un gioco posizionale molto forte e per me è importante stabilizzare la linea difensiva in questo momento. Sta facendo molto bene. Domani giocheranno Gabbia e Fikayo Tomori per avere continuità. Col Leverkusen vediamo".

Che idea ha del turnover: "Mi piace farlo. Anche perché ho fiducia in tutti. Però dobbiamo capire i momenti. Penso che ora non è il momento di cambiare troppo. Ora è il momento di avere continuità, stabilizzare la squadra. In futuro, se avremo possibilità, mi piacerebbe farlo. Abbiamo tante partite, non possiamo giocare con tutti ogni tre giorni. Penso che quando siamo una vera squadra è più facile cambiare. Se cambi due o tre giocatori non si sente. Ora non siamo la squadra che penso che possiamo essere e quindi è più difficile cambiare. Stiamo cercando di arrivare a un punto per cui cambiando non si nota".

Se lo sorprende che prima del Derby era sull'orlo dell'esonero e ora un genio: "Me lo aspettavo, i portoghesi sono uguali. Sono stato in una piazza in cui era così. Se vinciamo siamo i migliori, se perdiamo non dico cosa... Ho fatto la stessa cosa che ho fatto in queste settimane. A volte quando non stiamo bene non vogliamo leggere niente, ma quando vinciamo è diverso. Però per me non è cambiato. Non ho guardato niente. Per me non è cambiato niente. Dobbiamo continuare a lavorare, a imparare e migliorare. È la cosa più importante per me. Un giorno quando ero in Portogallo, sono uscito dallo stadio e il mio bambino di 12 anni mi diceva che i tifosi erano arrabbiati con me. Ho detto la stessa cosa: chi era arrabbiato il giorno dopo avrebbe battuto le mani... Poi di nuovo. Il calcio è così, è emozione. È normale. C'è allegria e tristezza quando non si vince. Essere tifosi è essere questo, non è essere equilibrati. Io devo essere equilibrato perché sono allenatore, però capisco l'irrazionalità perché è l'amore dei tifosi. Lo capisco bene e non ho sentimenti negativi per chi non era con me e ora lo è".

Se questa settimana è stata ancora più positiva e se la vittoria può essere un segnale in ottica Scudetto: "Ovviamente le vittorie e una vittoria in un Derby, che mancava da tanto, portano fiducia e un'altra atmosfera al gruppo di lavoro. Io cerco di essere sempre equilibrato. Una partita può cambiare, dare fiducia. Però è solo una partita. Se non vinciamo domani torniamo indietro. Dobbiamo dimenticare il Derby, dobbiamo pensare alla prossima che è la più importante. Non posso vedere le cose diversamente. L'atmosfera è positiva, c'è allegria, è importante, ma è importante anche capire che il Derby è passato, non conta. È stato importante, ma il futuro è più importante. Per lo Scudetto lo dico dal primo giorno: possiamo pensare allo Scudetto, non possiamo fare diversamente e continuiamo a pensarci".

A che punto è il Milan: "Siamo ancora lontani da ciò che ho in mente. Non penso che difensivamente siamo cresciuti tanto. Siamo cresciuti, ma offensivamente anche dobbiamo crescere tanto. Stiamo lavorando per farlo, ma dobbiamo migliorare tanto".

Su Abraham: "Penso che Jovic non abbia le caratteristiche per questa posizione. Se non abbiamo Morata possono giocare Loftus-Cheek o Reijnders. Abraham ha un'energia contagiosa. Per me è importante. Portare questa energia è importante. Lui e Morata portano ambizione ed energia. Non solo per qualità tecniche e tattiche, ma anche per lavoro".

Se Rafa Leao non ha quella carica mentale giusta: "Vediamo. Stiamo lavorando molto anche individualmente con lui per l'aspetto difensivo. È chiaro per tutti che sta lavorando bene difensivamente. Fa pressione, torna... Può fare meglio, ma sta crescendo difensivamente. È stato chiaro che abbiamo difeso tutti insieme, lui incluso. Però ha avuto comunque due o tre opportunità per essere decisivo. Non penso che se lavora difensivamente non possa essere decisivo. Sta facendo un buon lavoro, sta giocando con la squadra e questo è la cosa più importante al momento".

Se la formazione resta così: "Dobbiamo avere continuità e per averla se possiamo dobbiamo far giocare la stessa squadra. C'è Morata in dubbio, ha avuto una contusione muscolare e ha una borsite. Dobbiamo però dare continuità. Abbiamo questo dubbio, vediamo domani".

Quanto il Derby è dipeso da una componente psicologica e quanto tattico: "Non voglio tornare alla partita del Derby, per me è finita quando sono uscito dallo stadio. Però in questo momento la parte mentale è molto importante. Forse più importante di tattica e tecnica. La testa è importante, le partite sono molto emozionali. Essere motivati ed energici è molto importante".

Quanto è importante ora dare continuità: "Molto, molto importante la prossima partita. Dobbiamo confermare che siamo in crescita. Penso che la vittoria assume importanza se vinciamo col Lecce e confermiamo che stiamo migliorando. Dobbiamo recuperare punti. Tutto questo è importante per avere motivazioni e vincere domani. È una partita pericolosa dopo il Derby, dobbiamo stare attenti. Quando si vincono partite importanti poi è più difficile, ma non possiamo sbagliare e dobbiamo vincere".