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Conferenza Verona-Milan, Fonseca: “Theo Hernandez, niente punizione” | LIVE News

Stefano Bressi Redattore 
Paulo Fonseca, allenatore rossonero, presenta i temi principali di Verona-Milan, 17^ giornata di Serie A: il LIVE testuale della conferenza

Amici di 'PianetaMilan.it', benvenuti nel centro sportivo rossonero di Milanello dove, tra poco, alle ore 14:30, l'allenatore rossonero Paulo Fonseca parlerà in conferenza stampa.

+++ VERONA-MILAN, LA CONFERENZA LIVE DI FONSECA +++

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Il tecnico lusitano introdurrà i temi principali di Verona-Milan di domani sera allo stadio 'Bentegodi', alle ore 20:45, partita valida per la 17^ giornata della Serie A 2024-2025. Seguite qui il nostro LIVE testuale.

20/12/2024 - 20:45
HELLAS VERONA
MILAN

Termina qui la conferenza stampa.

Sui tifosi che hanno apprezzato il modo di comunicare: "È il mio modo di fare le cose. Non solo qui. Ho la consapevolezza che la cosa più importante sono i risultati. Alle persone può piacere o meno il modo di parlare, ma tutti vogliono risultati. Io sono il primo a volerli. Poi è ovvio che per me è più facile comunicare con risultati positivi, non fareste domande difficili".

PM - Con la Roma dopo 15 partite aveva 29 e 30 punti, arrivando 5° e 7°, come si migliora: "Non possiamo fare paragoni con la Roma. Sono situazioni diverse, squadre diverse e calciatori diversi. Per migliorare dobbiamo avere risultati. Avere l'ambizione di vincere tutte le partite. Quello dobbiamo migliorare".

Su Abraham e Camarda insieme dall'inizio: "Voglio dire la verità. A inizio settimana ho pensato a questa possibilità. Però con la situazione di Morata penso che non possiamo iniziare così".

Sul fatto che i tifosi non l'hanno contestato: "Non so. Non mi pongo a lato della squadra. Mi inserisco tra giocatori e dirigenti. Io sento le critiche come loro. I fischi non sono solo per i giocatori, anche per me, magari in primis. Siamo qui insieme e le critiche sono per tutti. Non penso che i tifosi mi vogliano più bene che ai giocatori. Non mi pongo di lato".

Cosa succede in partita rispetto all'allenamento: "A volte è difficile trovare la risposta. La settimana è buona, l'atmosfera è buona... Penso che quando succede qualcosa all'inizio condiziona la partita. A volte è difficile spiegare, ma penso che sia un problema caratteriale della squadra, ma non da adesso. Stiamo facendo tutto per cambiare, i giocatori lo sanno, ma dobbiamo dimostrare in campo che è la cosa più importante".

Se domani vedremo di nuovo gli esperti e su Jimenez, se lo considera a destra: "Confesso, mi hanno fatto arrivare questa notizia: è incredibile. In questa squadra, non so se succede in altre squadre, hanno già giocato Torriani, Zeroli, Jimenez, Bartesaghi, Camarda... Sono tanti. Leggo che loro si perdono tra Primavera, Milan Futuro e prima squadra. Incredibile le critiche. Ho detto che non avevamo infortuni e subito ne abbiamo avuti. Pulisic è tornato con problemi, ma ora abbiamo avuto Ruben e Musah, ora anche Okafor che se lo porta dietro. Ora c'è Morata con la tonsillite. Può giocare Camarda o altri giovani. Non abbiamo tanti giocatori ora. Positivo che ci siano i giovani. Domani saranno con noi e qualcuno giocherà".

Se è solo questione di atteggiamento: "Ho già detto, la mia opinione è che non penso sia un problema tattico o tecnico. Quando non abbiamo vinto, quasi sempre, si è parlato sempre della stessa cosa. Per me non è tecnica o tattica. Non ricordo, anche tra le partite perse, che abbiamo avuto problemi tattici o di struttura. Il vero problema è la concentrazione. Questa settimana ho visto tutti i gol presi. Guardateli e facciamo un'analisi. Non ho dubbi. Non parlo solo di quando non abbiamo vinto. Dopo il Genoa ho spiegato, analizzo tutto, non solo il risultato. Non è perché vinciamo che facciamo bene: con la Stella Rossa abbiamo vinto e non abbiamo fatto bene, col Genoa non abbiamo vinto, ma fato meglio".

Come si spiega un Milan ottavo e contestato e se si sente a rischio: "No, onestamente non mi sento a rischio. Ho spiegato tutto. Vero, se parliamo di risultati e vogliamo vedere solo quello, a volte si parla di cose che non si sanno. Però non posso venire qui e dire cose che non sento. Ci sono persone che lavorano tutti i giorni con noi e vivono la squadra, lo sanno. Per i risultati c'è tanto da fare, ma l'ho detto".

Se è un momento importante, perché con una serie positiva i tifosi potrebbero cambiare idea: "Magari, penso che possa succedere. Le vittorie danno fiducia a noi e ai tifosi. Se vinciamo queste partite, con la Supercoppa, ovviamente dà fiducia e un'altra immagine della squadra".

Qual è il sogno di Fonseca: "Vincere al Milan. Tante volte penso a come sarebbe bello se a fine anno succedesse qualcosa... Quasi tutti i giorni. Ci spero e ci credo. Però non è solo crederci, è lavorare qui tutti i giorni per lavorare e migliorare la squadra".

Prima difficoltà difensive, poi offensive. Se si risolve col lavoro o serve il mercato: "L'ultima volta abbiamo parlato del processo dal primo giorno. Noi lavoriamo valutando le partite, perché non c'è molto tempo. Succede, per esempio, che abbiamo avuto problemi in difesa in area a Cagliari, quindi lavoriamo su questo e non abbiamo più avuto problemi da quel momento. Però abbiamo tempo solo per lavorare su questo. La partita dopo è diversa, arriva una squadra che difende basso e lavoriamo su questo. Abbiamo poco tempo e cerchiamo sempre di migliorare quegli aspetti. Per me la squadra è migliorata tanto e in tante cose. Vero che a volte il risultato a volte non lo dimostra, ma qual è la partita in cui abbiamo avuto problemi di organizzazione, tattica o in cui l'altra squadra è stata molto migliore? Dalla prima giornata, non me ne ricordo onestamente. In generale ricordo una squadra, il Liverpool: non abbiamo avuto possibilità. Altre non ne ricordo. Ci sono state altre cose che l'hanno fatte vincere e che noi abbiamo sbagliato. Altre non ne ricordo. Continuo a dirlo, penso che tutti lo capiamo. I giocatori lo dicono, non io: è questione di testa e atteggiamento. Questo è il principale problema fino a oggi. Lavoriamo con tante cose per migliorare. Stiamo cercando di avere uno spirito di squadra forte, non lo siamo già".

Se ha parlato con la società per il mercato di gennaio: "So che adesso comincia a essere il tema principale. Però penso sia presto. Ciò che posso e voglio dire ora è che noi parliamo sempre. La società è attenta al mercato e se abbiamo bisogno sono pronti a farlo".

Il voto che dà al suo Milan finora e che margine di miglioramento c'è: "Non so se è giusto fare questo. Io vedo le cose in un modo e altri in altro modo. Magari non capiscono le mie intenzioni, che sono sempre qui. Meglio non farlo. Potrebbe essere non giusto per le persone che si aspettano altro. Io non leggo le critiche, ma come sempre dobbiamo rispettare le opinioni altrui. Magari alcune sono giuste e altre ingiuste. Magari più giuste ora perché se guardiamo i risultati è più facile farlo, dopo le partite. Però dobbiamo sempre rispettare. Dobbiamo migliorare i risultati, tanto. Sono convinto che lo faremo".

Sulla contestazione della Curva e la reazione della squadra: "Tutti noi capiamo la frustrazione dei tifosi. Però devo dire che non c'è nessuno che vuole vincere più di noi. Lavoriamo per vincere e capiamo i tifosi. I ragazzi sono forti, capiscono i tifosi anche loro. Possiamo solo lavorare onestamente per cambiare la situazione e avere migliori risultati. I tifosi meritano, sono sempre con la squadra, rispettiamo la loro protesta".

Cosa si respira nello spogliatoio: "Io so delle cose, voi non avete la possibilità di guardare gli allenamenti. Magari uno di questi giorni vi facciamo venire a guardare l'allenamento per vedere l'atmosfera. L'atmosfera è bellissima, me lo chiedete spesso. Sempre buono avere una buona atmosfera. Questa settimana è stata come le altre, con una buona atmosfera per lavorare. Quando è così è più facile. Mai ho sentito la squadra senza fiducia e senza voglia di lavorare o tristezza".

Come ha visto Theo Hernandez: "Come sempre faccio, abbiamo parlato prima della partita. Per me la situazione di Theo Hernandez è facile da spiegare. Ha giocato tanto, è stato in Nazionale, non ha trovato la miglior condizione fisica. Magari ha bisogno di rinnovare la propria condizione per stare bene. Theo Hernandez è importantissimo per noi e non è una punizione per lui. Semplicemente serve per farlo tornare al meglio ed essere il miglior terzino del mondo".

Se la partita di domani è particolarmente importante: "Ogni volta qui dico che è importante. Saranno tutte importanti da qui a fine stagione. Sarà difficile, ma abbiamo lavorato per vincere".