+++ TORINO-MILAN: LA CONFERENZA DI CONCEICAO LIVE +++
news milan
Conferenza Torino-Milan, Conceicao: “Theo Hernandez caso chiuso” | LIVE
Amici di 'PianetaMilan.it', benvenuti a Milanello, dove tra poco, alle 13:00, andrà in scena la conferenza stampa di Sergio Conceicao, alla vigilia di Torino-Milan, partita valida per la 26^ giornata di Serie A. Restate con noi, dunque, con tutte le parole dell'allenatore rossonero in tempo reale.
Termina qui la conferenza stampa.
PM - Se il Milan dei primi 51 minuti col Feyenoord è quello che dobbiamo aspettarci: "È proprio quello che voglio io. Non siamo ancora al massimo, ma stiamo molto meglio e stiamo evolvendo. Mi dà fiducia. Possiamo essere ancora più alti nel recupero. A volte arriveranno a tirare, ma anche nelle partite precedenti abbiamo fatto un lavoro su questo. Mi piace una squadra corta, compatta e alta. Penso che possiamo fare questo tipo di gioco, sempre con equilibrio importante. Alla fine parliamo di questo, equilibrio. Prendere alti gli avversari, ma poi c'è spazio per loro. Tutto collegato".
Se un mese e mezzo dopo ha un quadro più chiaro dei problemi: "Sì, abbiamo parlato di questo e parliamo tutti i giorni".
Se la squadra si è chiusa nello spogliatoio e ha parlato: "A me piace quando i giocatori si affrontano. Meglio dire ciò che si pensa. A volte coi compagni sei vero amico se dici la verità. La verità tra loro devono averla. Il gruppo è buono e crescono anche su questo. Se hanno qualcuno davanti che gli dice le cose in faccia fa bene, se le cose vanno bene si fanno i complimenti, se va male si dice cosa non va. Preferisco una cosa brutta vera, che una cosa bella con un problema dietro. Io voglio questo".
Se la sua vera sfida è trasformare la negatività in cose positive: "Non sono un calcolatore. Pensare già alla fine del campionato non mi va. Vivo le cose con intensità grandissima. Quando vado a casa lavoro, la mia famiglia non è contenta. Sono appassionato, molto. Non faccio sempre le cose bene, non dico questo. Lavoriamo tanto per riuscire. Penso tanto all'allenamento fatto, preparato ieri fino alle 23. Alle immagini che devo mostrare ai giocatori. La mia sfida è dare il massimo ogni giorno. Oggi sono 31 anni che mia mamma è morta, lì ho avuto paura, avevo 18 anni. Poco dopo ho perso mio papà. Oggi non ho paura di niente. Ci sono tanti episodi, si parla. Siamo in una grande squadra".
Che partita si aspetta e che Torino si aspetta: "Mi aspetto una partita difficile, intensa. Loro in tanti momenti in cui hanno la palla cercano di giocare in modo diretto. I giocatori davanti sono veloci, i centrocampisti come Ricci sono forti. Hanno intensità e possono mettere in difficoltà senza la stessa intensità. Ogni partita è difficile da loro, hanno voglia di risultati. Bisogna stare al massimo per aggressività, attenzione in ripartenza. Non ha molte vittorie nelle ultime 10, ma non perde neanche. Sarà difficile. Siamo noi che dobbiamo prendere la partita in mano".
Sulla condizione della squadra: "Walker non è disponibile, Gimenez e Pulisic non stanno benissimo. Le scelte dipendono dalla situazione di ognuno domani. Pulisic non ha 90' al momento. Gimenez sta sempre meglio, ma non ancora al massimo. Stiamo lavorando. Per il modo che voglio io di giocare bisogna essere al massimo. Accompagnando la voglia di fare con la condizione. Quando sono arrivato c'erano giocatori in difficoltà e alcuni infortunati, in Supercoppa Italiana eravamo pochi, alcuni non sono tornati, come Ruben... Ora c'è Walker fuori. Giochiamo ogni 3 giorni, parlo da quando sono qui, partite decisive, per me e per loro non è facile. Se pareggi qui hai perso 2 punti. Siamo sempre sul filo, cerchiamo di fare un po' di gestione. Conoscendo al dettaglio la condizione si capiscono le scelte".
Sulle prestazioni di Joao Felix: "Ho scelto di tenerlo in campo col Feyenoord, le prime due sostituzioni eravamo 1-0. Gimenez aveva un po' di problemi fisici nelle settimane prima. Potevo o mettere una punta o essere più mobili ed essere incisivi nelle ripartenze. Alla fine delle partite siamo tutti grandissimi allenatori, a fine partita le vinco tutte".
Se quando ha firmato si aspettava una situazione così complessa, non solo tecnicamente: "Voi guardate più altri campionati, che quello portoghese, ma anche lì c'è pressione e sono abituato. So che la storia del Milan è favolosa, fatta di grandi protagonisti tra allenatori, giocatori e dirigenti. Ho rispetto enorme. In questo momento quando non si vince, in una squadra di questa dimensione, si parla di più e c'è più fragilità. Un momento diverso. Sapevo che sarebbe stato difficile. Sono qua perché questa sfida, per me è grande. Avevo altre offerte, ma ho scelto qui perché mi piacciono le cose difficili".
Se domani gioca Theo Hernandez: "Mi piacciono domande calcistiche, questa non tantissimo, ma non mi importa di colore di capelli, pelle o altro. Basta che siano professionisti e diano il massimo. Ho parlato a fine partita di lui. È un patrimonio della squadra, ha dato tanta gioia ai tifosi in altri momenti. Sa che ha messo la squadra in difficoltà. Ne abbiamo parlato in spogliatoio, anche io faccio errori. Disponibile come gli altri 22".
Come sta la squadra: "Nel calcio, nel bene e nel male, bisogna ricominciare dopo ogni partita. Chiaro che è costato tanto, il giorno dopo siamo stati male. Ma ieri e oggi ho visto il gruppo concentrato. È costato a tutti, sapevamo di essere più forti. Avevamo preparato bene la partita, poi gli episodi e i dettagli hanno fatto la differenza. L'ho già detto: il calcio è semplice, bisogna far gol e non prenderli. Poi nella semplicità c'è la complessità, lavorando per renderlo semplice. Quando una squadra gioca a memoria, con uno o due tocchi, diventa semplice, ma prima c'è tanto lavoro per arrivarci. Cerchiamo di lavorare sui dettagli. Comincio a vedere un'evoluzione importante e l'ultima partita mi ha dato una risposta. Dobbiamo lavorare su questa evoluzione. Il tempo non c'è, per colpa nostra anche perché potevamo essere già agli ottavi. Ora dobbiamo pensare al quarto posto e alla Coppa Italia, visto che siamo in semifinale. Ho visto molto bene i ragazzi".
Se è decisivo tirare una linea e concentrarsi sul campionato: "Senza dubbio è importante. Contro un avversario difficile. Ha perso solo col Bologna nel 2025, storicamente è difficile. Negli ultimi cinque o sei anni non sono stati positivi. Dobbiamo concentrarci sulla partita e l'atteggiamento deve essere proprio quello".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il tuo commento verrà moderato a breve.
Puoi votare una sola volta un commento e non puoi votare i tuoi commenti.