Milan-Salernitana, Pioli: “Pensiamo solo a domani” | LIVE NEWS

Termina qui la conferenza stampa.

Se ora è più consapevole della forza della squadra: "Io motivo sempre la squadra. A volte in pubblico, altre nello spogliatoio, dove preferisco. La cosa importante è che sia motivata. Come si motiva o chi la motiva non è importante".

Che argomenti utilizzerà per non far pensare al Liverpool: "Non c'è bisogno. Conosco i miei giocatori. Veniamo da un periodo in cui abbiamo avuto qualche difficoltà. Sono sicuro che la squadra approccerà bene. Dovremo essere attenti e avere qualità nel palleggio".

Se gestire bene il possesso può essere importante: "Bisogna muovere bene la palla, allargando gli spazi. Bisogna gestire bene per superare la difesa compatta. Sarà importante".

Se Messias può giocare punta: "Credo che sia lui che Brahim Diaz potrebbero giocare in attacco, con qualità e dando pochi punti di riferimento. Entrambi attaccano la profondità bene".

Se Brahim Diaz sta bene, gioca meglio il Milan: "È una posizione di campo in cui se fai la cosa giusta diventi pericoloso. Più dai il possesso in quella posizione, più la squadra ne beneficia".

Sugli infortunati: "Bennacer dovrebbe essere convocato per domani. Calabria e Giroud stanno meglio. Quello più avanti e Samu Castillejo. Siamo in miglioramento".

Se Brahim Diaz è meglio che giochi o se è meglio preservarlo: "Se un giocatore sta bene è meglio che giochi. Deve ritrovare la qualità, come nel terzo gol col Genoa. In quelle giocate dobbiamo forzare, ma se facciamo la cosa giusta risolviamo le partite".

Su Messias: "Saelemaekers e Messias hanno caratteristiche diverse. Messias è più portato al tiro, mentre Alexis a crossare, hanno piede invertito. Entrambi tornano utili quando si viene a giocare in mezzo. Abbiamo due attaccanti puri di norma, gli altri devono lavorare per dare il giusto equilibrio".

Su Kalulu: "Sta crescendo tanto. Per un difensore capire quando temporeggiare e quando attaccare è fondamentale. Il fatto che possa giocare in più ruoli è importante".

PM - Sulle analogie con le ultime cinque giornate dello scorso anno in cui sono stati presi zero gol: "Sì e domani si vince se facciamo una buona fase difensiva".

Se è il momento più difficile: "Ho passato momenti più difficili. Al Milan è sempre difficile. Abbiamo alzato il livello e lo volevamo. Non so se ci sarà un mese più difficile. Chi l'avrebbe detto che avremmo perso quelle due partite. Tutte sono difficili".

Cosa cambiare per ridurre il numero di infortuni: "Difficile trovare un calendario diverso, ma è evidente che si giochi troppo. La salute dei giocatori è a rischio. Torni tardi dalle trasferte e dopo due giorni giochi. Diventa difficile. Per me non esiste il turnover perché ho tutti i titolari, ma diventa inevitabile far giocare tutti. Se vuoi limitare il numero di infortuni devi far rifiatare. Si gioca tantissimo e bisogna rivedere qualcosa. Non quale sia la soluzione, ma si gioca troppo. Ogni partita c'è qualche infortunio per tutti. Diventa difficile".

Se sulla destra c'è un titolare e sulla sua prima esperienza a Salerno: "Sono tutti titolari. Le scelte le faccio io, ma soprattutto i giocatori con le prestazioni. Le gerarchie sono momentanee e dovute al livello di prestazioni. Se abbiamo due giocatori in un ruolo, magari uno è al 105%, l'altro meno. Sono tutti titolari e il tasso di competitività deve essere alto. A Salerno ho un ricordo bellissimo. Ambiente caloroso, molto bello. C'erano difficoltà di strutture e logistiche, ma grande voglia di lavorare insieme. Bell'ambiente, ma domani saranno rivali".

Cosa intende sul non fare solo il compitino: "Ci sono squadre che possono permettersi di gestire la partita, noi dobbiamo andare a mille all'ora. Per farlo dobbiamo avere tutto collegato. Ci piace il nostro modo di giocare. Richiede energia e intensità mentale, con un atteggiamento che ci faccia andare oltre le difficoltà del match e ai nostri limiti. Per vincere dobbiamo andare forte. Rubare palla il prima possibile, gestendo la palla con velocità. Quando non ci riusciamo ti affidi alle giocate individuali, ma non sempre la giornata è quella giusta".

Se c'è il rischio di pensare a martedì: "Assolutamente no. Il momento è troppo importante. Mancano 20 giorni alla sosta di Natale, che è il primo crocevia. Domani è la partita più importante. La Juventus ha vinto giocando con qualità. Dovremo essere pronti. Poi penseremo alla Champions. Nessuno ci sta pensando. Né io con le scelte, né i giocatori. Perché dobbiamo vincere con continuità se vogliamo restare ai vertici. I punti da fare sono tanti e vogliamo migliorare la stagione scorsa".

Se può essere una giornata per rimediare alle due sconfitte e se si tornerà sul mercato dopo Kjaer: "Domani è importante, ma non perché possono esserci altri incontri o scontri tra squadre forti, ma perché dobbiamo dare continuità. Abbiamo sempre avuto continuità, poi una partita sbagliata col Sassuolo, ma ora dobbiamo continuare a giocare ai nostri livelli. L'avversario è difficile, perché attende, ma quando poi viene a prenderti lo fa con convinzione. Serve qualità e vogliamo fare bene. Se l'infortunio di Kjaer sarà lungo potrebbe esserci bisogno di un intervento. Lo faremo solo per cercare di migliorare la squadra. Non vale il discorso di cambiare per cambiare, ma solo per migliorare. Se ci fosse bisogno, speriamo di no, ci faremo trovare pronti".

Come prosegue il percorso di Rafael Leao e di Pellegri: "Di Rafael Leao è quello giusto, un ragazzo che ha voglia di fare e di migliorare. Deve avere più presenza nell'area di rigore avversaria, perché è un attaccante e deve risultare decisivo. Deve giocare con convinzione e forza, con le sue qualità. Pellegri sta bene, come sta bene Zlatan. Vedremo che scelte fare".

Come vive il momento di Kjaer: "L'abbiamo vissuto con grande sconforto. Conosco le qualità del giocatore, ma soprattutto lo spessore della persona. La sua presenza è importante per carisma e saper dire le cose giuste al momento giusto. Siamo vicini a lui e preoccupati. Ma sicuri che andrà tutto bene, perché è forte".

I pro e i contro di giocare due gare ravvicinate: "Ormai siamo abituati. Abbiamo le nostre tempistiche e le nostre abitudini. I tempi sono corti, ma abbiamo avuto la possibilità di studiare bene gli avversari e recuperare energie per preparare bene la partita".