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Milan, Ibrahimovic: “Voglio giocare ancora, spero per sempre qui” | LIVE PM

Stefano Bressi

Ibrahimovic, attaccante del Milan, è stato ospite a Che Tempo Che Fa, ecco tutte le sue dichiarazioni raccolte in diretta.

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Sul razzismo: "Non serve fare cose che non aiutano. Serve fare cose che hanno vere conseguenze. Poi a Roma mi hanno urlato zingaro. Se urlano per il colore della pelle si ferma la partita e si fanno discorsi, ma non c'è differenza. Non fanno niente quando mi chiamano zingaro".

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Se farà il commentatore: "No, lo fa chi cerca attenzione. Io l'attenzione l'avrò per tutta la vita".

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Se ha paura di smettere: "Sì, non so cosa mi aspetta dopo. Però meglio, mi fa fare di più ora".

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Sulla voglia di vincere il campionato: "Sì, questo è l'obiettivo".

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Sul contratto: "Non sono sicuro che scada a giugno. Mettiamo pressione al Milan. Un giorno scade, ma non sappiamo quando. Voglio giocare il più possibile. Non voglio pentirmi di poter continuare a giocare. Speriamo che sia il Milan per tutta la vita".

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Sui figli: "I miei due ninja. La mia vita. Sono tutto per me".

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Sul suo cane: "Il mio migliore amico. Però non mi caga totale. Non ha capito che gli porto io da mangiare".

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Su Raiola: "È tutto. Un amico, un papà. Dall'inizio a oggi, posso chiamarlo quando voglio per qualsiasi cosa. Più della famiglia".

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Sulla casa di Malmo: "Sono entrato e ho detto che era casa mia. Passavo in bici e la vedevo, dicevo che sarebbe stata mia. Poi l'ho comprata. Ho perso tanti soldi".

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Su Ancelotti: "Una grande persona. Grande Carlo. Quando ho lasciato il PSG l'ho chiamato e l'ho chiamato Mister, ma mi ha detto di non chiamarlo così perché ora era un amico".

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Su Mourinho: "Special One. Grande amico e allenatore, abbiamo vinto insieme e mi ha fatto crescere in campo e fuori".

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Su Ronaldo: "Il più forte della storia per me. Volevo fare come lui, ma non avevo la sua velocità".

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Una parola su Van Basten: "Mi ha messo in difficoltà. All'Ajax mi paragonavano a lui e la pressione era alta, era l'inizio della mia carriera".

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Sul primo appuntamento: "Ero molto timido da giovane, non avevo la fiducia che ho in campo. Prima di vedere una ragazza mi scrivevo tutto. Se anche la sua risposta era differente, continuavo col mio discorso".

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Su Berlusconi: "Ogni volta che mi vedeva voleva che tagliassi i capelli, ma non posso. La mia forza è nei capelli. Più sono lunghi e più sono forti".

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Sul fatto che rubasse biciclette da bambino: "Non va bene, ma mi servivano... Per fare allenamento... Ma non va bene".

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Sul fatto che facesse il portiere nella squadra da piccolo: "Perché non ero felice col mio portiere e gli ho detto di spostarsi e che l'avrei fatto io".

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Dopo aver giocato con Paolo, ora con Daniel Maldini: "Sì è bello questo...ho giocato contro Paolo e oggi gioco con Daniel. Vediamo se continua l'adrenalina magari posso giocare anche con il figlio di Daniel".

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Se ha cambiato tutto al Milan: "Non è solo merito mia ma anche di tutta la squadra, però poi dipende sempre dai trofei che si vincono. Quando Ibra firma c'è sempre magia".

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Su Milan-Liverpool: "Non credo alla scaramanzia, sono più forte di queste cose. Dobbiamo fare la nostra partita e vediamo come va. Oggi la tua Sampdoria ha perso e io ti porto positività".

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Se cerca sempre l'adrenalina: "L'adrenalina mi fa stare a questi livelli, e senza adrenalina non sarei dove sono. L'adrenalina è la chiave di tutto. Prima ero più rock and roll e bello, adesso sono più maturo. Da bambino ero molto attivo. I miei genitori provavano a controllarmi ma non ci riuscivano".

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Sul figlio che adora Gattuso: "Ha la stessa mentalità. Quando fa qualcosa dà il 200%".

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Sulla sofferenza: "Quando la superi, ti lascia una sensazione extra. Sai cosa hai passato e ti senti meglio".

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Sullo svegliarsi con i dolori ovunque: "Non è facile. Ogni mattina li sento, ma in testa ho i miei obiettivi. C'è un motivo per cui sto facendo questo. Devi abituarti a soffrire. Io sono abituato e porto avanti questa sofferenza. Non devo mollare, devo usare queste energie per trasformarli in miei obiettivi".

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Sul libro: "Anche Ibra è fragile..."

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Sul suo compleanno: "Ho portato i figli a Milanello a giocare e poi la sera mia moglie ha fatto una festa a sorpresa, ma non mi piace. Perché non ho il controllo e può succedere di tutto. Una volta le ho detto che ha un'energia da Gattuso e l'ha presa bene, come un complimento. La festa è stata bella. Non mi aspettavo questo ambiente, significa che ho fatto qualcosa di bello".

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Sui 40 anni: "Sono giovane".

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Complimenti per tutto: "Sono in forma, è bello che il Milan sia primo in classifica".

Ha da poco compiuto 40 anni, Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Milan, che ha da poco pubblicato "Adrenalina", il suo nuovo libro, proprio per celebrare il suo compleanno. Un traguardo importante, ma che come spiega nel libro non gli impedisce di essere ancora in campo e voglioso di ottenere grandissimi risultati. Stasera è andato ospite da Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa, come al solito dimostrandosi uno show-man a 360°. Ecco tutte le sue dichiarazioni di questa sera, prese in diretta, per non perdervi neanche una sua parola. Queste intanto le notizie più importanti di oggi >>>