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Termina qui la conferenza stampa di presentazione di Ibrahimovic.
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Conclude Boban: "Buon anno a tutti. Siamo contenti di poter riabbracciare un personaggio e un giocatore unico. Siamo super positivi per l'effetto di Zlatan sulla squadra e sull'ambiente, poi bisogna fare risultati. Non vorrei che ci scordassimo Bergamo, quella orrenda ed inaccettabile sconfitta, non dobbiamo nasconderci dietro le spalle larghissime di Zlatan. Dobbiamo sperare che cambi il corso di questa stagione, speriamo che Zlatan ci aiuti".
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Sul problema d'attacco: "Se non faccio gol, ma faccio assist va benissimo perché conta il collettivo e basta. Proverò a cambiare questi numeri e bisogna crederci così le cose arriveranno in un modo o nell'altro".
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Se c'è un giocatore come Nocerino: "Non conosco bene i calciatori in squadra, prima devo entrare nello spogliatoio e conoscerli. Ho sempre provato a fare il meglio, poi dipenderà anche dalle scelte del mister. Non so se ci sarà un giocatore come lui".
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Sulla Coppa Italia: "Proveremo a fare di tutto per vincere e alzare il livello mentale e fisico della squadra. Quando stai bene gli obiettivi si alzano. In questi 5-6 mesi proveremo a fare di tutto per migliorare".
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Sul derby: "Sarà una bella partita, i derby sono sempre belli. Ho vinto qua e ho vinto là. I derby sono speciali, ma quello di Milano è il migliore. 9 febbraio? Vediamo come andrà, pensare più avanti non è possibile. Penso ad oggi all'amichevole e alla Sampdoria".
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Sulla sua età: "Non ho visti molti calciatori a 38 anni tornare in un club così. Ma se mi hanno preso vuol dire che credono in me. Sono contento, è una prova per me per capire se sto facendo la cosa giusta".
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Sulla trattativa dello scorso anno: "Parlai con Leonardo, ma non mi sentivo pronto per tornare dopo un anno di infortunio. Stavo bene a Los Angeles,volevo sentirmi vivo, però dopo due campionati ora mi sento molto più vivo e pronto per giocare in Italia".
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Su Pioli: "Ieri l'ho visto per pochi minuti, ho fatto tanti controlli. Però se li passi vuol dire che sto bene (ride ndr). Parleremo di tutte le cose per quello che serve a lui e a me".
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Sulla condizione fisica e i suoi dubbi prima di firmare: "La sfida è contro me stesso. Se sto in campo per non dare risultati non serve a niente, meglio mettere un altro. Ma l'obiettivo è continuare come fatto fino ad ora e restare ad alti livelli, segnare e fare assist. So cosa devo fare".
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Sul futuro: "Quando hai un bel rapporto col club c'è la possibilità che io possa restare. Finché sono attivo mi piace giocare. Sei mesi sono importanti per capire se sto bene e posso dare risultati, altrimenti non sto qua tanto per stare, non mi interessa. Mi dà tanta adrenalina e sfida riuscire a stare al massimo livello. Voglio portare risultati al club".
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Sui calciatori svedesi e Kulusevski: "Penso che sia una cosa molto positiva. Se ci sono calciatori svedesi che rappresentano grandi club è un'ottima cosa. Quando vivi in America è difficile guardare le partite in Europa, però ho sentito buone cose di Dejan. Sono contento per lui".
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Sugli stimoli: "Sto bene, mi sono allenato e l'unica cosa è che non ho toccato il pallone. Secondo me sono pronto. Ronaldo? E' bello che sta in Italia, vediamo cosa succede".
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Sul collettivo: "Voglio divertirmi in campo e aiutare i miei compagni al meglio. Voglio sentire l'erba perché quando sono stato fuori un anno non è stato facile. L'atmosfera dello stadio ti manca: preferisco che mi fischino così ho più adrenalina in corpo (ride ndr)".
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Sui singoli della squadra, in particolare Krzysztof Piatek: "Qui la pressione è altissima, dal club, dai compagni, dai tifosi. Tutto il mondo si aspetta di portare risultati. Si può fare di più e si deve, se giochi qui non sei stato fortunato. Sei venuto qui per i risultati e per fare il tuo lavoro".
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Sul suo ritorno: "Prima dell'infortunio che ho avuto avevo tanti pensare su cosa fare, ma dopo ho pensato di essere molto felice, perché in tanti pensavano che mai sarei tornato. Finchè posso giocare lo faccio, certo il livello può cambiare, ma posso ancora rendere ad alti livelli. Certo non sarà come ero a 28 anni, questo è impossibile, perché fisicamente si cambia".
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Come sarà coi giovani: "Molto più cattivo (ride ndr). No, sarò me stesso. Mi alleno duramente e bisogna lavorare tanto. Bisogna saper soffrire perché se no non si porta il massimo per la squadra. Non tutti sanno soffrire, ma a me piace lavorare duramente. A volte mi aspetto troppo, ma bisogna lavorare tutti".
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La sua impressione sul Milan da fuori: "E' difficile rispondere perché da fuori non conosci bene le cose. Da fuori ho visto solo i risultati. La squadra è cambiata tanto e in poco tempo, non ho le risposte per quello che è successo. Ma il Milan è sempre il Milan, anche in America se ne parla".
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Sul suo cambiamento: "E' ovvio che come calciatore fisicamente cambi di anno in anno, ma la fiducia no. Mentalmente non cambia nulla. Se sei un calciatore intelligente, sai quello che puoi fare o no. Io so quello che posso fare per portare il massimo alla squadra".
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Sulla scelta: "Il Milan è sempre il Milan, la storia non si cambia. Io sono ancora attivo come calciatore, l'importante è che quello che succede in campo accada lì. Credo al 100% in quello che faccio altrimenti non sarei qui a fianco a queste leggende.. E' un peccato non averle in campo".
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Sull'Europa: "Vengo per aiutare il club, possiamo fare molto di più, ma pensiamo una partita alla volta. L'obiettivo è una maratona non un 100 metri sprint. Credo sempre di poter dare il massimo, le cose devono migliorare in campo, Con l'Atalanta la partita non è stata wow…".
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Com'è andata la trattativa: "Dopo l'ultima partita a Los Angeles ho parlato subito con Paolo. Ho ricevuto più richieste a 38 anni che a 28. Sono stato sincero e mi sono detto: o cerco un triennale per prendere ancora il massimo oppure scelgo la sfida migliore. Dopo Bergamo c'erano tante chiamate da parte di Boban, ma non è stata una decisione difficile da prendere. Quando ho lasciato sono andato via senza il mio volere. Ora sono qua e faccio tutto per migliorare le cose. Il Milan è come casa mia, mi ha portato dietro la felicità di giocare a calcio".
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Ibrahimovic sull'entusiasmo dei tifosi fin da subito: "Si lo sento, ho un bel rapporto con loro. L'ultima volta che sono stato qua i rapporti erano molto positivi. E' importante l'apporto dei tifosi, sono il 50% della squadra. Sono pronto e spero di giocare subito oggi in amichevole".
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Tutto pronto per la conferenza stampa di Zlatan Ibrahimovic. Presenti Maldini, Massara e Boban. Assenti Gazidis e Paolo Scaroni
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Per tutte le dichiarazioni in diretta di Zlatan Ibrahimovic, che ha scelto la maglia numero 21 per questa sua seconda avventura rossonera, restate con noi. Quasi tutto pronto: Ibra #IZBack!
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Ibrahimovic sarà presentato, a 'Casa Milan', dal Presidente Paolo Scaroni, dall'amministratore delegato Ivan Gazidis, dal direttore tecnico Paolo Maldini, dal Chief Football OfficerZvonimir Boban e dal direttore sportivo Frederic Massara.
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Lo svedese, sbarcato ieri in tarda mattinata a Milano, ha sostenuto le visite mediche presso la clinica 'La Madonnina' e, nel pomeriggio, dopo aver ottenuto l'idoneità sportiva, ha firmato il contratto che lo legherà al Milan, almeno inizialmente, fino al 30 giugno 2020. Quindi, Ibrahimovic si è recato al centro sportivo rossonero di Milanello per un primo allenamento in palestra con i 'nuovi' colori.
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Amici di 'PianetaMilan.it', benvenuti a 'Casa Milan', dove tra poco, alle ore 10:00, comincerà la conferenza stampa di presentazione del nuovo acquisto rossonero, Zlatan Ibrahimovic.
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