Sul ricordo al Milan: "Quindici mesi che porterò sempre nel mio cuore. Incontro i tifosi che mi salutano e per me è molto bello. Anche vedere quegli striscioni su di me ha fatto piacere".
cronaca live
LIVE MILAN – Le dichiarazioni di Massimiliano Mirabelli a QSVS
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Gattuso in Primavera: "Dopo che l'ho scelto per la Primavera mi sono detto: 'vorrei vederlo da vicino'. Mi impressionava tantissimo in allenamento coi giovani. Quando venne esonerato Montella lo proposi subito e che sarebbe stato il futuro allenatore del Milan per tanti anni".
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Sull'intuizione Gattuso: "Io e Rino non ci conoscevamo. Mi ha incuriosito molto il fatto che un grande campione come è lui non ha cercato subito la panchina importante: è andato in Grecia e in Svizzera e io mi dicevo tra me e me che questo era pazzo. Mi incuriosiva. Pensavo fosse tutto grinta e invece non c'entra niente. E' un innovatore, ha fatto vedere cose impressionanti".
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Su Gabriel Jesus: "L'Inter era una delle prime che aveva contattato il giocatore".
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Giocatori segnalati all'Inter: "Brozovic e Perisic li ho segnalati io a loro"
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Su Montolivo: "La fascia a Bonucci non lo ha fatto felice di certo.. così come Abate. Riccardo è un grande professionista che ha sempre accettato le scelte. Quest'estate Rino ha valutato che fosse giusto rimanesse a Milanello perché era indietro di condizione, così come altri. C'è un ottimo rapporto tra lui e Gattuso".
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Su Bonucci: "E' stata un'occasione da prendere al volo. E' stato un grande uomo e professionista esemplare. Poi forse si è sbagliato a dargli la fascia. E' stata una situazione sbagliata in cui si è sbagliata la gestione".
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Su Borini: "E' uno dei più criticati ma dovrebbe essere molto elogiato. Ha rischiato di essere messo in posizioni dove poteva fare brutte figure perché è stato messo in tutte le posizioni. Gli manca solo il portiere…"
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Sul suo addio: "Una scelta naturale. Il proprietario ha optato per altri manager".
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Su Alfredo Magni: "Gattuso voleva un suo uomo come preparatore dei portieri. E' stata una scelta naturale. Come la nuova proprietà che ha deciso di non tenere me e Fassone".
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Su Biglia: "Abbiamo deciso di prenderlo anche se era in scadenza di contratto. Nel mercato ci sono degli accordi che si fanno anche se un giocatore è in scadenza e non è corretto prenderlo a zero dopo gennaio".
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Su Donnarumma: "Non si tratta di vittoria su Raiola. Gigio rappresenta un patrimonio del Milan, quando c'ero io le offerte c'erano. E' uno dei portieri più forti al mondo e della Nazionale italiana. Il danno se non avessimo rinnovato sarebbe stato enorme per il Milan. L'operazione Donnarumma è stato un capolavoro, non è stato pagato un centesimo di commissione".
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Su Fassone: "Lui ha verificato le cose e ha fermato la trattativa per Ronaldo. E' stato lungimirante perché non voleva mettere nei guai il Milan".
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Sulle trattative coi giocatori: "Coi procuratori era un continuo interrogatorio per dare assicurazioni. Ma a loro dicevo che comunque era il Milan.."
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Sui soldi a Elliott: "Nei giorni precedenti vi assicuro che c'erano delle cordate importanti che volevano il Milan. L'assurdità è stata quella che i cinesi abbiano voluto perdere tutto".
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Su Yonghong Li: "I miei dubbi li avevo, ma alla fine se tutti i bonifici sono arrivati tranne l'ultimo, vuol dire che sotto c'era qualcosa. Nemmeno io me lo spiego, sembra una favoletta. Gli stipendi e i pagamenti non sono mai mancati".
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Sugli attaccanti trattati: "Quest'anno prima di partire - 24 luglio ndr - avevamo iniziato a trattare Higuain, Morata e poi Immobile"
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Chi avrebbe preso in attacco con Elliott? "Io avevo scelto Aubameyang e mentre lo stavo trattando, Montella mi disse che Kalinic era il suo primo obiettivo".
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Sulla proprietà cinese: "Ero tranquillo dal momento in cui Berlusconi aveva affermato di aver ceduto a una proprietà sicura e che poteva fare quello che lui non poteva più assicurare".
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Sul dialogo con Mendes: "Avevamo definito tutto anche l'ingaggio"
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Sulla trattativa per Ronaldo: "E' un argomento antipatico. La verità è che c'era una possibilità, l'abbiamo affrontata e io in modo delicato ho detto che abbiamo lasciato stare. I numeri non ci permettevano di farlo. Non eravamo pazzi. Yonghong Li ci aveva incoraggiati, ma poi il budget non consentiva di fare l'operazione. Con questa proprietà Ronaldo era al Milan".
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Sui rinnovi fatti: "Nessuno era facile, nemmeno quello di Cutrone"
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Sulla gestione Gattuso: "Era virtualmente arrivato terzo, questo va ricordato"
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Sul discorso plusvalenze: "Qualora il Milan decidesse ora di cedere alcuni giocatori presi da noi farebbe plusvalenza. Il tempo dirà se avrò ragione io o no"
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Su Cutrone: "Non è mai stato sul mercato. Lo abbiamo convinto noi a rimanere e a rinnovare. Lo volevano tutti ma non è mai stato sul mercato. E' patrimonio del Milan, la valutazione non la faccio, ma se vale così è grazie a quel rinnovo di contratto. Noi lo abbiamo trovato in scadenza.."
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Su Aubameyang: "Tutti sanno che noi volevamo lui e lui voleva noi, ma poi non si riuscì a chiudere. L'accordo ce lo avevamo, poi il padre lo voleva portare in Cina e ci ha fatto sballare tutto".
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Sui giocatori presi: "Kessié era molto richiesto quando sono andato via io. Dico una cosa: tutti i giocatori che il Milan ha preso farebbe una plusvalenza. Kalinic? Non abbiamo fatto minusvalenza con l'Atletico. André Silva? E' stato super criticato. Sapevamo di prendere un giocatore importante ma che dovevamo aspettarlo. Nei prossimi anni sarà uno dei più forti al mondo. Se il Siviglia lo riscatta, il Milan farà una plusvalenza di 15 milioni".
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Sulle cessioni: "Sono stati ceduti giocatori importanti. Il bilancio ne ha giovato e non va dimenticato che abbiamo fatto tutto in poco tempo. Nella storia del Milan noi abbiamo fatto l'unico mercato senza dare buonuscite. E' facile cedere dei giocatori pagandoli.."
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Sullo slogan 'passiamo alle cose formali': "In qualsiasi società è poco una sola sessione di mercato. Dovreste ricordare da dove è partito il Milan. Avevamo anche un'altra sfida che era quella con la Uefa. Potevamo fare qualcosina e l'abbiamo fatta. L'idea era di fare una squadra giovane. Abbiamo fatto un mercato in uscita importante".
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Su Fassone: "E' ancora mio amico. Notizie false dei giornalisti il nostro litigio".
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Alle ore 20.15, l'ex direttore sportivo del Milan Massimiliano Mirabelli è arrivato negli studi di Telelombardia. E' stato presentato dal direttore Fabio Ravezzani
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Massimiliano Mirabelli, ex direttore sportivo del Milan, parlerà a partire alle ore 20.00 a QSVS. Segui con noi live tutte le sue dichiarazioni
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