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LIVE PM – Empoli-Milan, la conferenza stampa di Gattuso

Luca Fazzini

LIVE PM – Empoli-Milan, la conferenza stampa di Gattuso
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Termina qui la conferenza stampa di Gattuso.

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Sulla sfida con l'Atalanta: "Nel secondo tempo hanno messo giocatori veloci, che hanno forza, e siamo andati in difficoltà. L'anno scorso giocavamo troppo in contropiede, quest'anno non ragioniamo da squadra. Se stiamo compatti anche su quest'aspetto, possiamo fare molto meglio". 

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Su Suso: "Mi sta piacendo ciò che sta facendo. E' vero, non segna, lui la vive male, ma ci metterei la firma per vedergli far fare due assist a partita, poi i gol li fanno gli altri".

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Su Caldara: "Ha un problema al pube, abbiamo fatto una risonanza: sta molto meglio, ha ricominciato a correre, ma non ha nessuna lesione". 

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Se serve qualcuno che tiri schiaffoni: "In questo momento non servono schiaffoni. Quando non abbiamo palla, dobbiamo sentire un brutto odore". 

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Se manca un leader: "No, non mi manca. Contro l'Atalanta, abbiamo sofferto negli ultimi 20-25 minuti, prendendoci i complimenti. Romagnoli è già avanti nell'essere leader, avere la fascia lo ha responsabilizzato. Biglia è un leader taciturno, parla quando deve parlare. Non c'è un leader di spiccata personalità, ci sono giocatori con leadership come Higuain e Reina. Questi giocatori devono lavorare insieme e mettere una pezza dove serve. Ogni allenatore con buon senso si prende le proprie colpe. Posso piacere o non piacere, sono contento di parecchie cose, su altre dobbiamo migliorare. Non è tutto da buttare".  

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Sulla grande squadra: "Siamo una squadra che gioca bene, ma non siamo una grande squadra. Abbiamo poco tempo, quando Leonardo dice che bisogna cambiare la mentalità non ha tutti i torti. Avere mentalità vuol dire metterci la testa o il ginocchio una volta in più. Oggi, per diventare grandi, abbiamo bisogno di tutto questo. Per la qualità dei nostri giocatori, possiamo infastidire molte squadre. Ci vuole tempo, ma ne abbiamo poco: dobbiamo fare di necessità virtù".   

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Su Cutrone: "E' il primo giorno che si allena con la squadra. Ha provato a fare dei cambi di direzione, siamo contenti di averlo. Averlo o no, per noi cambia". 

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Se a Empoli si aspetta la gara perfetta: "Cerco la vittoria, non la gara perfetta. Sarà una partita difficile, loro giocano bene, palleggiano, sanno mettere in difficoltà". 

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Se lavora da psicologo: "Io faccio l'allenatore, devo toccare con mano quello che vedo tutti i giorni. Conosco bene parecchi di loro, devo credere fortemente in quello che facciamo. Quello che stiamo facendo non basta. Se Hakan sbaglia 2-3 palle, pensa che non va bene nulla. Ci può stare l'errore, ma deve continuare a lottare su ogni pallone". 

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Sulla paura: "Non ho parlato di paura, dobbiamo trovarci a nostro agio. Non dobbiamo allungarci, disperderci in campo. Qualcuno di noi, talvolta, fa qualcosa in meno, si limita al compitino". 

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Se è un Milan 'troppo per bene': "Dobbiamo migliorare la fase senza palla, come dicevo prima. Non vorrei che ci piaciamo troppo. Dobbiamo parlare di più, pressare tutti insieme. In questo momento, le due fasi devono cambiare". 

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Sulla squadra: "Non è un caso che ieri Calhanoglu abbia scritto che siamo una famiglia. Io non faccio scenate, altrimenti non sono credibile. L'anno scorso l'ho dimostrato con Kalinic, intervengo se necessario. Non devo urlare se non c'è continuità di minutaggio. Qualsiasi cosa dico, la fanno. Non riesco a capire perchè debba usare maniere forti, non c'è motivo. La parola rabbia è difficile da spiegare, bisogna vedere se tanti ce l'hanno nelle caratteristiche. Ad oggi, il Gattuso calciatore forse non giocava nemmeno, per il modo in cui vedo ora il calcio". 

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Sulla gioventù della squadra: "Non siamo gli unici giovani, anche la Fiorentina lo è. In questo momento non possiamo aspettare, dobbiamo capire cosa fare per non subire gol e per creare ancora di più. Quando crei 6-7 palle gol nitide, devi fare gol. In questo momento non sono tranquillo nemmeno sul 2-0, può sempre succedere di tutto". 

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Sull'incoscienza dei suoi giocatori: "Quando giochi a calcio, ti rendi conto dopo di come giochi. Anche ai miei tempi abbiamo fatto qualche figuraccia in campionato. Quando abbiamo la palla, sappiamo cosa fare, quando non l'abbiamo, dobbiamo lottare su ogni pallone. Spesso non siamo ordinatissimi, serve mentalità anche quando non abbiamo il pallone". 

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Sulla crescita: "Nel 2004-2005 prendevamo tantissimi gol su calcio piazzato. Facevamo gol solo in contropiede, ce lo chiedeva Ancelotti. Oggi manca la convinzione, subentra la paura di portare il risultato a casa. Dobbiamo essere convinti, spesso c'è grande preoccupazione". 

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Sulla rabbia post-Atalanta: "Dobbiamo mettere da parte la rabbia e trovare tranquillità. Stiamo lasciando per strada tanti punti, ma le prestazioni non sono da buttare. Dobbiamo capire cosa non stiamo facendo bene, ma non serve avere facce deprimenti. Le responsabilità sono tutte mie, dobbiamo migliorare ciò che oggi non ci fa dare continuità. Potevamo vincere o perdere tutte le partite. In questo momento ognuno di noi deve dare tranquillità alla squadra". 

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Su cosa è cambiato in questi nove mesi: "Erano quattro anni che non facevamo gol all'Atalanta. Volevamo la vittoria, ma abbiamo fatto la partita che dovevamo fare. Abbiamo spento la luce, anche se nel primo tempo non siamo mai andati in difficoltà. In questo momento esprimiamo un buon calcio, ma facciamo fatica a rincorrere. Quest'anno corriamo di più, ma il problema è come corriamo. Non è un caso che i nostri difensori arrivano stanchi, non vogliono più la palla. Quando perdiamo le nostre sicurezze, giochiamo in un modo che non ci piace e vengono fuori i nostri difetti". 

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Su Higuain: "Ha un piccolo problema, domani facciamo un test per provare. In questi due giorni lo abbiamo lasciato tranquillo, domani lo valutiamo". 

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Su Bonaventura: "E' un giocatore che se avesse avuto un cognome brasiliano, avrebbe avuto più valore. Battute a parte, sa il gioco, ha tecnica. E' una mezzala con caratteristiche precise, si sa buttare, attacca lo spazio. Se sta bene fisicamente, può dare molto, sa come gestire la palla. Non è un caso che riesce a segnare con continuità".

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Inizia la conferenza stampa di Gattuso