Termina qui la conferenza stampa di Giampaolo a Milanello.
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LIVE PM – Milan-Brescia: segui con noi la conferenza stampa di Giampaolo
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Sulle scelte di formazione di domani condizionate dal mercato: "Non conosco le operazioni in uscita. I convocati sono tutti disponibili per giocare. Quelli che convocherò sono tutti nella condizione per giocare anche se c'è qualche spiffero. Fino a quando sono con me sono convocati come giocatori del Milan. E' un problema che io non mi pongo e non deve porselo il calciatore perché ne va della sua professionalità. E' un pensiero più alto, e' il Milan che deve essere al di sopra degli interessi individuali. Se sono al Milan sono all'apice, in uno dei migliori club e sono già un privilegiato".
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Su Hakan Calhanoglu possibile trequartista del suo Milan: "Il trequartista è un attaccante per duttilità e spirito di sacrificio ed è un giocatore di qualità. Ecco perché Suso può giocare lì ma deve avere la caratteristica dell'attaccante. Non penso ad un trequartista che sia centrocampista, ad eccezione di qualche partita che va contestualizzata. Gli attaccanti lavorano, sono bravi ed io devo tirare fuori il massimo".
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Sulla mancanza di 'centimetri' nella rosa del Milan: "Il gol preso a Udine è figlio di un errore di posizionamento. Anche lì abbiamo rivisto i centimetri, ma non tutte le squadre sono dotate di giocatori alti 1.90 che a me non piacciono perché solitamente più sono alti e meno sanno giocare. Anche lì abbiamo un'organizzazione difensiva che ci deve permettere di far meglio le cose. Se subisci gol sul gioco aereo chiami in causa i centimetri ma non bisognava far partire il giocatore con quella rincorsa".
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Su Fabio Borini mezzala ad Udine e sulle condizioni di Franck Kessié: "Dobbiamo parlare anche di condizione fisica e poi si parla di integrare i giocatori in un pensiero collettivo. Oltre all'integrazione in questa squadra bisogna parlare di condizione e il discorso è più ampio rispetto al giocatore stesso. Borini non ha saltato un allenamento, stava bene e ha giocato lui. Il Milan non può pensare di avere undici titolari. Ogni giocatore deve portare un pezzettino di plusvalore a quello che è l'interesse superiore rispetto a tutti che è la squadra che sta al di sopra. Ognuno di noi deve contribuire affinché si raggiunga il massimo dei risultati".
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Sulle dichiarazioni post-partita di Udine: "Sono state strumentalizzate. Posso cambiare le posizioni ai giocatori ma non le idee. Se ho un giocatore con certe caratteristiche posso spostarlo o non farlo giocare ma non cambio il pensiero originario del modo di fare le cose. Non è un segnale di debolezza".
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Sul confronto con le esperienze passate: "In linea generale c'è sempre poco tempo ma devo andare a prendermelo comunque perché non sono uno che salta step. Ho la necessità di fissare principi, comportamenti e me lo vado a prendere comunque. Il tempo lo lascio agli altri, io so che lo devo prendere. Non derogo da un percorso che so che devo fare. Ogni allenamento deve avere una finalità che deve tendere a migliorarci. Il pensiero collettivo migliora il calciatore. Più calciatori forti abbiamo e più forte sarà la squadra. Sono consapevole della storia del Milan e vado avanti".
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Sul finale di calciomercato: "I miei dirigenti sanno quello che c'è da fare se c'è da fare. Vedono gli allenamenti, fanno le valutazioni. Io alleno la squadra al meglio delle mie possibilità. Sapranno loro se c'è da fare qualcosa e ci sono tante dinamiche che non conosco e non è mia pertinenza. Oggi agli allenatori viene detto pensa ad allenare e io penso ad allenare. Ho già tanti problemi a cui pensare".
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Sui possibili cambiamenti tattici e il ruolo di Jesús Suso: "Vedremo domani. Alcune volte sono uno sciocco, un'altra un talebano perché non cambiavo mai. Vado avanti con un'idea di calcio".
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Sulla sconfitta di Udine: "La sconfitta rende tutti scontenti non solo i calciatori".
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Sul ruolo di playmaker del Milan: "I nostri playmaker sono Lucas Biglia e Ismael Bennacer e in questo momento venendo meno loro ho ripiegato su Hakan Calhanoglu. Ma tutti i ruoli sono importanti non solo il playmaker".
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Su cosa c'è da migliorare nel suo Milan: "C'è da lavorare insieme. Non dimenticate che sono partito in ritiro con otto Primavera. I ragazzi della Primavera si sanno muovere meglio perché hanno lavorato di più. E' il calciatore che esalta il pensiero, l'atteggiamento, la mentalità. Scordatevi di pensare ad un giocatore che arriva domani e gioca. Dovrà mettersi in coda e capire tante cose se penso ad una squadra con un'idea di insieme. Se penso ad una squadra con un'idea di individualità è diverso ma io non la penso così. Quando contesto il mercato che chiude il 2 settembre non lo dico a caso. Giuseppe Pezzella che gioca contro di noi e domani gioca con un'altra squadra non va bene. Va bene per voi che scrivete, per le televisioni, per gli interessi collaterali. Dal punto di vista del lavoro non è congruo ma l'ho già detto".
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Sul confronto con la dirigenza dopo Udinese-Milan: "Abbiamo parlato della partita, ho già detto che loro sono grandi calciatori e ci siamo confrontati. La partita è chiara, non c'è bisogno di grandi cose per capire cosa abbiamo fatto bene e cosa abbiamo sbagliato. Da lì si va avanti per costruire uno step di lavoro migliore".
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Sul ricordo che ha del Brescia: "Sono passati sei anni e non ho gran memoria al di là delle cose di campo. E' una buona squadra con molte somiglianze alla mia Sampdoria. Riesce ad annullare il gap d'esperienza attraverso un lavoro collettivo straordinario. Mi è piaciuta molto a Cagliari e sarà una partita da giocare bene".
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Sulla svolta immediata che dovrà avere il Milan domani: "I calciatori non devono avere paura di sbagliare ma divertirsi sennò fanno le cose sbagliate. E' un principio assoluto, devono divertirsi ed esaltarsi. I giocatori lavorano bene, sono professionisti e fidelizzati. Zero preoccupazioni. Il termometro è l'atteggiamento e da lì non puoi scappare e mentire. I calciatori fanno le cose per bene e io sono contento di come si applicano".
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Sul modulo che impiegherà domani e su Giacomo Bonaventura possibile titolare: "E' questione di interpretazione, capire come fare le cose. Bonaventura è un giocatore molto forte, ma indietro sul piano fisico. Dovrà avere pazienza e aspettare".
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Sull'interpretazione tattica che dovrà avere domani il Milan: "Nei concetti non si cambia nulla, si porta avanti il lavoro che ho cominciato cinquanta giorni fa. Possono cambiare i giocatori ma non cambiano principi e concetti. E' un falso problema. Il problema è dove mettersi, dove smarcarsi, capire cosa fare se l'avversario mi aspetta. Abbiamo fatto grandi partite nel precampionato perché c'era contrapposizione aperta e siamo andati bene. Siamo andati meno bene quando l'avversario ci ha aspettato. Su queste cose dobbiamo lavorare. Non cambia il principio di gioco, non si arretra di un millimetro".
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Sul 'San Siro' quasi pieno per Milan-Brescia e sull'atteggiamento che dovrà avere la squadra: "Il fatto che ci siano 60mila spettatori è positivo. Chiedo ai tifosi di avere la pazienza giusta, la squadra è fidelizzata e crede nelle cose che fa. Il Milan deve fare il Milan, non essere attendista e imporre. Ci sono anche gli avversari ma è l'atteggiamento mentale da tenere nel corso della partita la cosa importante".
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Sulla posizione di Krzysztof Piatek: "Se non ha spazio dietro lo deve venire a prendere davanti. Lì non è questione di ruolo ma di conoscenze, di preparazione".
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Sulla gara contro l'Udinese: "Avevo detto che saremmo stati competitivi, ma mi aspettavo quel tipo di partita. Mi aspettavo un'Udinese che si mettesse lì in difesa, a giocare di ripartenza con cinquanta metri di campo da sfruttare. Ritengo che il Milan non possa avere quell'atteggiamento tattico ma debba giocare prevalentemente nella metà campo avversaria. Chiaro che quando lo fai, lo spazio è minore e devi saper leggere le situazioni. Se giochi nella metà campo avversaria, non hai profondità. E' un problema di spazi. Ci è mancato proprio quello, non per mancanza di volontà ma per mancanza di conoscenza. La prima cosa che ho detto quando sono arrivato al Milan è che ho bisogno del tempo: il tempo sarà il nostro alleato per lavorare con conoscenze collettive. Questa squadra si è ritrovata in step e momenti diversi. Poi l'essenza del giocatore rimane. E' una squadra che lavora nel modo giusto, che sento estremamente fidelizzata e che deve sistemare qualcosa dal punto di vista collettivo. La partita di Udine è stata sbagliata per mancanza di conoscenza da parte dei giocatori.
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Attesi tra i 50mila ed i 60mila spettatori a 'San Siro' per la sfida di domani contro il Brescia. (Fonte 'Milan TV')
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Tra pochi minuti inizierà la conferenza stampa di Marco Giampaolo qui dal 'Milanello Sports Center'.
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"Amici di ‘PianetaMilan.it', benvenuti al ‘Milanello Sports Center’ di Carnago (VA), dove tra poco, alle ore 14:30, il tecnico del Milan, Marco Giampaolo, presenterà i temi principali della sfida di domani, ore 18:00, a ‘San Siro’ contro il Brescia (clicca qui per tutte le news sul match in tempo reale), prima gara casalinga della stagione 2019-2020 per il Diavolo. Restate con noi per non perdervi neanche una dichiarazione in diretta del mister!
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