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"Termina qui la conferenza stampa di Gattuso.
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"Sul momento del Milan: “Devo dare spiegazioni per il momento che stiamo vivendo. Dal 1984 che il Milan non fa gol per quattro gare di fila, sicuramente abbiamo avuto tantissime occasioni per allungare. Eravamo quarti, siamo sesti: stiamo attraversando un momento non positivo. Se ogni giorno si dice che i giocatori vanno via, che siamo un disastro, io che sono il capitano di questa barca spiego le situazioni le cose che vanno e quelle che non vanno”.
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"Sull’intervista a ‘Milan TV’: “Saltata a Frosinone, è stata la quarta volta che non parlo subito a ‘Milan TV’, ma che parlo il giorno dopo. Avevo dato un impegno a Suma, che mi ha aspettato per quattro ore, e l’ho fatta alle 15.45. Era programmata già dal giorno prima, perché dovevo farla a Frosinone”.
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"Sull’esposizione della società verso l’allenatore: “A me in questo momento nessuno ha dato un ultimatum, nessuno mi ha detto che se non vinco questa vado fuori. Quando si diceva, due-tre mesi fa, che ero in bilico, la società mi ha detto di continuare a lavorare e di non sentire le voci. Se la loro politica è di non parlare e di non dare nessuna spiegazione, non fa nulla. Io sono tranquillo: la mia preoccupazione più grande è che la squadra non riesce ad esprimere quello che vogliamo. Si parla con onestà con persone per bene. Ad oggi, i nomi che fate li fate voi. Da quando sono allenatore del Milan, da quando è cambiata la proprietà non mi hanno mai detto nulla, che se tra 5-6 giornate non vinco sono fuori e cose simili”.
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"Ancora sul match di Frosinone: “Ho avuto la sensazione che alle prime difficoltà, dopo i primi 7-8 minuti, con la palla di Pinamonti, la squadra sia andata in panico”.
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"Ancora sul razzismo: “Penso che quei buuu lì non siano razzisti. Ne sono convinto. Sono 4 imbecilli. Penso che l’Italia non sia una nazione di razzisti, abbiamo tantissimi immigrati nel nostro Paese. Non sento tutti i giorni che vengono fatte cose atroci alla gente. A volte chi si ‘diverte’ così non si rende conto di quello che fa”.
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"Sulla società: “È importantissima, ma non solo per la figura dell’allenatore. Parlo ogni giorno con Maldini e Leonardo, ci guardiamo negli occhi, ci diciamo le cose che non vanno, con grande onestà. In questo momento sento vicinanza da parte loro: normale che se andiamo ad analizzare bene che una squadra di calcio sente ogni giorno che Tizio e Caio devono andare via, che l’allenatore va cambiato, si va sempre alla ricerca degli alibi. Il sostegno della società io lo sento: siamo dentro casa, gli spifferi e le voci che sentiamo dobbiamo metterli da parte, dobbiamo essere compatti ed andare verso il nostro obiettivo”.
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"Sui calci piazzati: “Dopo la partita contro il Parma abbiamo cambiato qualche esercitazione tattica, ancora i frutti non si vedono. Sui calci piazzati, penso che Çalhanoglu, per la qualità nei piedi che ha, non possa mai sbagliare. Questo gli rimprovero. Stiamo provando a farli tirare a Rodríguez, in maniera diversa, ma non li stiamo sfruttando al massimo”.
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"Sulla classifica: “Tante cose ci devono stimolare. L’ho detto ai nostri ragazzi. Ad inizio stagione il nostro Scudetto era arrivare tra le prime quattro: siamo a tre punti dal nostro Scudetto, abbiamo sciupato tantissimo, ma è inutile guardarci indietro. Dobbiamo stare attaccati alle posizioni che contano, siamo sempre stati lontani dalle posizioni che contano. siamo stati a -16. Cerchiamo di rimanere attaccati e di giocarci tutto in primavera”.
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"Sugli infortunati: “Per Caldara ci vuole febbraio. Borini e Bertolacci saranno a disposizione domani. Biglia sarà a disposizione per il mese di gennaio. Bonaventura è l’unico che non avremo a disposizione. Strinić ha avuto un problema al polpaccio, già ce l’aveva due mesi fa, ha avuto una ricaduta. Settimana prossima, quando ricominceremo a gennaio, sarà a disposizione”.
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"Su Conti: “Non ha i 90’, deve fare questo percorso: dargli minutaggio partita dopo partita, la strada è questa e metterlo presto in condizione di giocare dal primo minuto. Ad oggi non è pronto per giocare dal primo minuto”.
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"Sulla posizione in campo di Çalhanoglu e sulla sua situazione: “A Frosinone non sapevamo come prendere i quinti loro, eravamo in difficoltà, e l’ho messo come quinto. Ha sbagliato ma non è si è nascosto, è uscito fuori, ha chiesto palla. Lo so anche io che non sta giocando ai suoi livelli, così come Castillejo, Higuaín, Çalhanoglu. Finche sono io allenatore, rimarrà qui. Per me è fondamentale per come voglio giocare io. Nei momenti di difficoltà ai giocatori va data fiducia, specialmente a Çalhanoglu".
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"Sulla partita con il Frosinone: “Kessié ha fatto 12 chilometri, ma bisogna vedere lo sforzo fisico che ha fatto. Non ne aveva più. Da dicembre ad oggi, con la Fiorentina siamo stati sfortunati, con il Frosinone abbiamo sbagliato approccio: poi è normale che se giocano di rimessa, una o due occasioni possono crearle. A Bologna lo stesso. Squadra compassata, palleggiavamo sotto ritmo. A Frosinone primo tempo regalato, siamo andati in confusione, sembravamo senza forza. Il momento peggiore non è questo: fu la partita imbarazzante a Verona, dove non avevamo né capo né coda, a Benevento, con l’Atalanta in casa. Oggi non funziona un reparto, che non la butta dentro. Prima non funzionava la difesa, e prendevamo gol imbarazzanti. Se arriverà un gol, cambierà tutto questo aspetto”.
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"Sul suo stato d’animo: “So da dove vengo, so da dove sono partito, so che educazione mi hanno dato i miei, so che nella mia vita nessuno mi ha regalato niente e ho sempre faticato per arrivare dopo sono arrivato. Mi assumo forse sempre troppe responsabilità ma fa parte del mio modo di essere; per chi mi sta vicino sono pronto a gettarmi nel fuoco, sono fatto così. In questo momento è giusto così perché questa squadra, sotto la mia gestione, ha dimostrato che, a livello caratteriale, deve fare un passo in avanti. Responsabilità e situazioni difficili me le tengo io, perché manca ancora questo aspetto. Non mi fascio la testa o mi deprimo perché qualcuno pensa che io sia un allenatore scarso. Bisogna dimostrarlo con i fatti: faccio il mio lavoro come piace a me, continuo a migliorarmi e vediamo se riesco a fare cambiare idea”.
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"Sulle occasioni sprecate: “Abbiamo avuto le partite contro Torino e Bologna per fare il salto di qualità, e non siamo riusciti a fare bottino pieno. Rammarico. Non stiamo qui ad elencare gli infortuni. Abbiamo avuto un’involuzione tecnico-tattica. Poi, senza Biglia e Bonaventura, siamo stati costretti a cambiare ed a giocare diversamente. Tante volte abbiamo perso la nostra identità, facciamo la roba a metà. Perché non avevamo interpreti funzionali a fare ciò che volevamo fare. Problema da non sottovalutare questo”.
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"Sulla squadra: “Non voglio vedere una squadra molle. Voglio vedere una squadra tosta. Voglio vedere una squadra come contro la Lazio, con la bava alla bocca”.
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"Su Jesús Suso: “Oggi proverà, verrà valutato. Vediamo come sta”.
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"Su Milan-Spal: “Abbiamo il dovere di dare qualcosa in più. Quello che stiamo facendo ora non basta. Domani non mi interessa la prestazione, come giochiamo tecnicamente: voglio vedere 23 giocatori che vogliono vincere a tutti i costi. Come verrà la vittoria non mi interessa”.
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"Ancora su Higuaín: “Guardatevi i grafici delle ultime due stagioni con la Juventus e quello di quest’anno. Fa più dribbling ora, stessi palloni toccati. Ora gli manca la stoccata, gli manca il gol. Dopo l’espulsione contro la Juventus ha dato la sensazione di non stare bene a livello fisico, ma non è così. Ha pagato qualcosa a livello mentale. Leggo che un giorno l’ha chiamato Sarri, un giorno l’ha chiamato Tizio e Caio. Per me rimarrà qui, è una mia sensazione, magari mi sbaglierò, ma visto quello che ci siamo detti per me rimarrà qui”.
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"Sui fischi razzisti: “Se ritirerei la squadra dal campo? Forse sì, darebbe il coraggio a tutti di farlo. Ma ho visto nazioni in cui si tiravano banane. Non bisogna dare la colpa a quei 65-70mila che erano a San Siro. Se si applaudisse ogni volta che gli imbecilli fischiano, sarebbe bello. I fischi a Koulibaly? Lui è un armadio, è un carro armato. A volte i versi vengono fatti anche per la paura. Bisogna anche capire in che senso gli imbecilli facciano quel verso, ma c’è anche questa lettura qui”.
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"Su Higuaín: “Voglio rivedere quello del secondo tempo di Frosinone, che usciva fuori, dava superiorità, tirava in porta. E’ stato sfortunato. Non voglio sentire parlare di cessione: questa è una cosa che riguarda il suo entourage, la società. Soffre il fatto di non fare gol, ma ci sta. Finché resterà qui ne avremo bisogno”.
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"Sulla sua posizione: "Voglio continuare a lavorare, in questi mesi non sono stato qua a pettinare le bambole. C'è voglia di continuare un percorso coi ragazzi, il momento è negativo ma la testa non va al mio futuro. Ringrazio chi mi ha dato questa possibilità. Anche quando le cose andavano bene ero sempre in discussione, l'importante è avere la squadra in mano. Il mio futuro è oggi, preparare la partita di domani, poi vedremo cosa succederà".
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"Sul momento del Milan: “Abbiamo avuto due partite per allungare, due match-ball e li abbiamo falliti. Sento troppo pessimismo, qui sembra non vada bene nulla. Neanche quando eravamo quarti non andava bene nulla. Dobbiamo continuare a giocare. Che differenza c’è tra la partita di Udine, quella con il Genoa o con il Frosinone? Anche quando giocavamo bene facevamo fatica a vincere le partite. I portieri facevano sempre miracoli. Ci manca qualità in questo momento, soprattutto nei 4 giocatori davanti ci perdiamo. Castillejo nei primi minuti saltava sempre l’uomo, poi è stato bloccato ed è sparito dal campo. Serve tranquillità”.
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"Sulla sua posizione: “Cerchiamo di fare entrare meno spifferi possibili. C’è tanta delusione, ora abbiamo sistemato la difesa, dobbiamo cercare di non prendere gol. A Frosinone abbiamo avuto occasioni per segnare, potevamo vincerla ma poi perderla. Abbiamo fatto un dicembre disastroso: ora dobbiamo vincere, girare a 31 punti, negli ultimi 7-8 anni non è mai successo. Dal 1° luglio sento che devo andare via, che arriva un altro allenatore. I giocatori devono pensare a dare il massimo, non a pensare se io vado via o no. Parlo da inizio stagione con i dirigenti, sento la loro fiducia. Il primo a pagare quando non arrivano i risultati però è l’allenatore”.
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"Su Donnarumma: “Sta giocando una stagione positiva, per l'età che ha è un fenomeno. È uno dei migliori portieri al mondo. Se non abbiamo perso a Frosinone, è per merito suo. A volte viene giudicato in modo errato, ma ce lo teniamo stretto perché è un grandissimo portiere”.
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"Sulla questione razzismo: “Sicuramente d’accordo con le parole di Ancelotti a fine partita. Giusto fermarsi, ma bisogna capire che sono quattro imbecilli che fanno i versi. Non dimentichiamoci le frasi su Scirea, su Superga, è un problema. Bisogna portare rispetto per tutti: bianchi, neri, siamo tutti uguali. C’è bisogno di rispetto”.
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"Arrivato Gattuso in sala stampa, si comincia!
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"Quasi tutto pronto per la conferenza stampa di Gattuso.
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"Amici di ‘PianetaMilan.it', benvenuti al ‘Milanello Sports Center’ di Carnago (VA), dove tra poco, alle ore 14:00, il tecnico rossonero Gennaro Gattuso introdurrà i temi principali di Milan-Spal, gara in programma domani sera a ‘San Siro’ alle ore 20:30 e valevole per la 19^ giornata di Serie A, ultima partita del girone di andata del campionato. Restate con noi per le dichiarazioni in diretta del mister!
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