Amici di 'PianetaMilan.it', benvenuti al centro sportivo rossonero di Milanello dove, tra poco, alle ore 16:00, il Senior Advisor di RedBird e Gerry Cardinale per il Milan, l'ex attaccante svedese Zlatan Ibrahimovic, parlerà in conferenza stampa in sostituzione dell'allenatore Sérgio Conceição.
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Milan-Feyenoord, Ibrahimovic a tutto tondo: Theo, Leao, Cardinale e il mercato
+++ MILAN-FEYENOORD, CONFERENZA LIVE DI IBRAHIMOVIC +++
—Il super-consulente della proprietà per il club milanista introdurrà, per l'occasione, i temi principali di Milan-Feyenoord di domani sera alle ore 18:45. Una partita valida per il ritorno dei playoff della Champions League 2024-2025. Seguite qui il nostro LIVE testuale.
Termina qui la conferenza stampa.
Se si cercheranno più giocatori italiani: "Abbiamo cercato italiani, ma non siamo riusciti a chiudere. Sottil abbiamo chiuso. Li vogliamo, ma certe situazioni sono diverse... Cerchiamo di portare i migliori, poi quando sei al Milan nessuno ha il posto garantito. Tutti devono fare il meglio possibile perché c'è un altro che può prenderti il posto. E se non è lui ne arriva uno da fuori, italiano o straniero. Cerchiamo di portare profili che vanno bene. Alcuni giocatori forti poi davanti a 80 mila persone non riescono. Non significa che non sono forti, ma che non hanno retto il peso. Quando sei qui devi portare risultati. Per questo chi è qui diventa leggenda, perché porta trofei. Abbiamo occhi su tanti italiani, ma il mercato italiano è diverso... Non abbiamo paura, se è giusto lo facciamo".
Se chiedere a Rafa Leao di tornare troppo sia sbagliato: "Bello, tutti parlano di Rafa Leao e dicono di dirgli come giocare. Per noi è tra i più forti al mondo. Come fai a spiegargli come giocare. Lo sa lui, per questo è tra i migliori. Poi puoi dirgli tatticamente dove stare, puoi spingerlo a correre di più, puoi dirgli sul calcio d'angolo. Tutta tattica. Ma come giocare non lo spieghi, lo spiega lui. Perché è lui, è al Milan ed è tra i più forti al mondo. Sa cosa sta facendo quando ha la palla. È lui che ti spiega cosa sta facendo".
Come si riaccende l'adrenalina in Theo Hernandez: "Questi momenti sono speciali. Domani per i giocatori è il momento che vuoi vivere e che cerchi da calciatore. Tutto su una partita. Come una finale. Poi se hai l'opportunità di giocare questa partita lo godi in modo diverso da me che la vivo da sopra. Ognuno ha il suo approccio e il modo di vivere la partita per ottenere il meglio possibile. Poi dipende dal carattere. Io ero più concentrato. Non mi servivano scaramanzia o altro. Avevo fiducia e quando decidevo di far bene entravo e lo facevo. Theo Hernandez non è più ragazzino, lo era quando c'ero io. Ora è tra i migliori al mondo e sa cosa deve fare per fare il massimo. Deve trovare il trigger point per arrivare a livelli alti. Devi sempre trovare questo bottone per caricarti, la cosa più difficile da giocatore. Noi facciamo il massimo, ma poi dipende dai giocatori. Io ero arrabbiato per fare bene, non per cose personali".
Come si avvicina la proprietà in chiave ricavi: "Parliamo tutti i giorni, Cardinale è carico, vuole vincere. Non solo in Champions, ma anche in campionato. Dà forza a tutti, dà fiducia e da qui stiamo lavorando, facendo il massimo per portare risultati. È sul pezzo. Vuole risultati, dà modo di essere se stessi, ma vuole risultati".
Sulla situazione Jimenez: "In estate quando ne parlavo, dicevo fosse il vice Theo Hernandez. Poi con pazienza è arrivato ed è presente. C'è la clausola del Real Madrid, ma abbiamo un buon rapporto con loro, non ci sono discussioni oggi. È un giocatore importante per noi. In estate era del Milan Futuro, oggi abbiamo Camarda, Jimenez, Bartesaghi, Torriani, Liberali e poi Zeroli, Cuenca e Stalmach che sono andati via. Questa è la nostra strategia di Milan Futuro e sta andando bene. Jimenez sta crescendo ancora e vogliamo dar spazio ai nostri talenti. Mi dispiace non sia in lista, si possono cambiare solo 3 giocatori. L'anno prossimo andrà in lista B".
Chi teme di più per la corsa al quarto posto: "Ogni settimana i risultati cambiano. Tutti cercano di entrare. Noi siamo concentrati su di noi, dobbiamo fare la nostra strada e fare una partita alla volta. Dobbiamo affrontare tutte le partite come se fosse decisiva. Tutte le squadre stanno facendo di tutto. Sarà una battaglia fino alla fine. Tutti quelli davanti a noi sono pericolosi e noi dobbiamo battere tutti per arrivarci".
Sulla sua presenza cresciuta negli ultimi mesi: "Anche in estate ho fatto le conferenze con i nuovi acquisti. Poi con Fonseca si parlava tutti i giorni, eravamo presenti a Milanello, comunicazioni tutti i giorni. Eravamo vicini a parlare, come ora. Poi oggi e dopo l'ultima partita era una situazione rara. Nulla è cambiato. Stiamo lavorando e abbiamo le nostre responsabilità per fare il massimo e rendere il Milan il Milan".
Se è il vice di Conceicao: "Sono una riserva di tutto. Quando serve entro io. Il mister non c'è e lo faccio perché non è presente, ha avuto una situazione personale che tutti sanno. Sto aiutando il Milan".
Cosa si aspetta dai nuovi acquisti e se Gimenez può raccogliere la sua eredità: "Ci aspettiamo tanto. Sono già presenti mentalmente. Non sono talenti che devono crescere e imparare. Devono portare risultati. Così come Joao Felix, che però può crescere ancora. Quello che può farlo di più è Gimenez, ma anche Bondo e Sottil hanno margine. Ci aspettiamo tanto, devono prendere subito spazio e non aspettare. Alla squadra serve qualcosa di nuovo, che entra subito e sposta un po' l'equilibrio. Lo stanno facendo e noi dobbiamo farli stare bene, come è stile del Milan, come dice Galliani: i giocatori devono pensare a giocare, al resto pensiamo noi. Gimenez è ciò che mancava, qualità davanti alla porta. Sta là e aspetta e segna, ma deve correre. Perché con Conceicao se non corri non giochi. Però poi deve essere bravo a segnare, come ha fatto col Verona. I palloni arrivano da tutti".
Se è una partita decisiva anche per la dirigenza: "Per me personalmente è importante perché sono un vincente, voglio vincere, voglio portare risultati. Non cerco di fare cose che non restano nella storia, ma al contrario. Voglio scrivere la storia e il Milan lo fa. Chi lavora al Milan è qui per fare la stessa cosa. Per fare la storia devi vincere, portare trofei e questo è il Milan. La partita di domani è importante, il Milan ha scritto la storia con i trofei in Champions League, vogliamo continuare. Noi da fuori aiutiamo chi è in campo. Per tutti è importante, siamo il Milan e dobbiamo scrivere la storia".
Quali sono le cose fondamentali da fare domani e cosa non sbagliare: "Dobbiamo essere concentrati, aggressivi e più concreti dell'andata. Dobbiamo entrare con la mentalità di una finale. La finale si vince. Ovviamente si vuole giocare bene, ma non conta come giochi. Devi vincere. Siamo un gol sotto e dobbiamo fare risultato per passare. Ognuno deve spingere su chi è di fianco. Poi deve essere individuale, ma bisogna poi portarlo al collettivo".
Che spiegazione si dà degli alti e bassi: "Non so se è stato una settimana fa, ma ho detto che i momenti bassi arrivano, ma bisogna tenerli il più in alto possibile. Essere al massimo sempre non è facile. Chi ha i momenti bassi più in alto vince. Stiamo cercando questa mentalità e questa cosa da squadra. Quando non sei in un buon momento devi essere presente e avere la mentalità di vincere. Dobbiamo tenere il più alto possibile l'attenzione. Comunico sempre coi giocatori, parliamo e cerchiamo soluzioni, così come l'allenatore. Ma non devono esserci troppe informazioni. Se parli sempre delle stesse cose non entra. Se dici alla moglie che la ami tutti i giorni ed entra da una parte ed esce dall'altra, devi farlo vedere con le azioni".
Sulla necessità di avere l'ambiente giusto allo stadio: "Prima di rispondere devo dire che è una situazione rara che sia qui. L'allenatore è in Portogallo e sta arrivando, per questo sono qua. Domani i tifosi saranno importanti, loro hanno avuto un vantaggio coi loro tifosi che hanno spinto tanto. Sono fiducioso che domani gli 80mila milanisti renderanno la partita diversa. Anche chi è fuori e in tutto il mondo. Spingeranno la squadra per fare il meglio possibile. Poi la squadra deve prendere questo per fare il meglio ed essere pronto".
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