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Finisce qui la conferenza di Mister Brocchi
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Antonelli: "Complimenti a lui e a sua moglie per la nascita della figlia di ieri"
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Gli insegnamenti da questa esperienza: "Ci sono solo aspetti positivi. Sto imparando a gestire quello che succede all'esterno, che tenta sempre di stroncarti. Ho passato momenti più difficili di questo nella mia vita. So bene che non troverai mai un posto o anche solo un gruppo di 10 persone dove tutti la pensano esattamente come te. L'ho detto prima, ho studiato, costruito un metodo e so che è buono, non voglio dire che mi porterà a vincere la Champions League, ma ci credo fortemente e lo porterò avanti, qui e ovunque"
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Ancora su Honda: "Quando giocava sulla destra tutti dicevano che era adattato perchè in Nazionale gioca trequartista. Adesso che l'ho messo in quel ruolo si dice 'Brocchi lo mette li? Non è il suo ruolo, Brocchi non capisce nulla di calcio'. Allora com'è, qual è il pensiero di tutti? Nel calcio ognuno ha idee diverse..."
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Le voci sul futuro della società: "Se fossi un giocatore del Milan, con tutto il rispetto per la società, adesso penserei solo al campo. L'unica cosa che possono fare i giocatori è provare a dare credibilità sul campo, tutto il resto è in mano a persona designate per occuparsi di certe cose. I giocatori devono pensare solo al campo adesso"
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La rosa: "Faccio un esempio nel calcio italiano. L'Empoli e il Sassuolo hanno top player? No. Hanno velleità diverse dalla nostra, è vero, ma giocano un calcio divertente, non tutti dietro la palla e ripartenze. Se guardi una loro partita, ti diverti, giocano un calcio di qualità, perchè il Milan non lo può fare? Bisogna credere davvero di essere sulla strada giusta, ci devono credere soprattutto i giocatori, stiamo facendo un percorso"
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Simeone: "Per fare un certo calcio serve un ambiente giusto e una grossa fiducia in quello che fai. Lui ce l'ha ed è riuscito a convincere la sua squadra che quello è il metodo giusto, ma ci sono cicli e cicli. Adesso si critica Guardiola, che avrà vinto 20 trofei. Tutti gli allenatori hanno delle difficoltà prima o poi. L'importante è avere certezze nelle proprie idee e non cambiarle per le critiche, altrimenti si rischia di essere ibridi"
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I centrali: "E' un discorso di reparto, non dei singoli giocatori. Il problema non sono gli interpreti, ma la mentalità. Al reparto, chiunque giochi, servono certezze. Devono sapere come comportarsi nelle varie situazioni. Alex o Zapata? Credo che anche il brasiliano preferisca attaccare in avanti, piuttosto che ritornare indietro di 50 metri di corsa per coprire"
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Il suo modo di lavorare: "In questi anni ho studiato tantissimo calcio, tra giovanili e prime squadre che sono andato a vedere. Se tutti chiedessero le stesse cose, nello stesso modo, basterebbe studiare un libro, invece non è così. Ci sono giocatori che giocano su codifiche, altri su principi. Alcuni vogliono stare dietro, altri sono propositivi. Non siamo tutti uguali, anche quelli che hanno le stesse idee hanno metodi diversi per entrare nella testa dei giocatori, che per noi è fondamentale".
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I tifosi e i giocatori: "Sapete qual è la differenza tra giocare nel Milan o in altre squadre? Saper reggere San Siro, persino nei momenti belli. E' un posto unico, quando ci giocavo avevo la pelle d'oca, ma è molto difficile. Non possiamo pensare che i tifosi adesso siano felici e propositivi, dobbiamo essere noi, attraverso il gioco, a fargli cambiare idea. Devono vedere una squadra combattiva, competitiva".
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Berlusconi: "Il momento è difficile per tutti, è normale che ci siano a volte delle delusioni che ti portano a fare certe considerazioni, ma ribadisco che il responsabile dei giocatori sono io e se la squadra non fa quel che chiedo la responsabilità è mia. Il Presidente vuole vedere un Milan diverso, che vince e nonostante le critiche che gli piovono adesso nessuno ama il Milan quanto lui e credo sia una cosa indiscutibile"
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Bacca e la Rabona: "Come faccio a limitarlo? per lui è un gesto naturale, ovvio che a Verona ha sbagliato, ma ci sono dei momenti in cui un'attaccante fa delle scelte, lo criticano perchè adesso segna poco, ma ci si dimentica che a Genova ci ha fatto vincere contro la Sampdoria. Ha fatto 15 gol, non sono pochi, spero che possa tornare a segnare presto"
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La classifica: "Se ci dovesse essere un fallimento sarebbe di tutto il Milan: mio, dei giocati, di tutti. Adesso non posso pensare agli altri però, adesso pensiamo solo alla squadra. Siamo sempre a Milanello, tranne quando siamo a casa a dormire. Da qui alla fine della stagione sarà così"
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Donnarumma: "Non voglio prendermi meriti, chi lo ha scoperto e chi lo ha messo in Prima squadra merita gli applausi, ma per me non è una sorpresa. Io sono l'unico che ha preso qualche critica, quando l'ho messo ragazzino al Viareggio e ha sbagliato, ma non è un problema. I ragazzi devono giocare e avere la possibilità di sbagliare. Il mondo lo guarda e ce lo invidia, adesso con il lavoro di Alfredo Magni migliora di settimana in settimana"
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Il risultato: "In questo momento conta quasi solo questo. In Italia il risultato è tutto. Domani si deve vincere a tutti i costi, non chiederò alla squadra di vincere la partita solo con un episodio, ma era così anche quando c'erano altri allenatori o moduli, il Milan gioca sempre per vincere e convincere"
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Balotelli: "Basta dire che ha poco tempo, deve continuare a fare quello che ha fatto in settimana e da quando sono qui. Ha sempre mostrato di avere voglia, si è sempre allenato bene. Adesso non deve pensare all'ultima opportunità, ma solo alla prossima partita, la speranza è che possa sbloccarsi presto"
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Honda: "A Verona non mi ha sorpreso, anzi. Mi sorprendeva di più sentire persone che dicevano 'Con l'arrivo di Brocchi non sarà più considerato'. Lo dovevo conoscere e l'ho fatto, è un professionista esemplare e un giocatore di un'intelligenza superiore, ci dovevamo conoscere. Avrà altre occasioni, come tutti".
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Rimpianti per aver accettato a sei settimane dalle fine: "La vita è questa, hai un'opportunità e la devi cogliere. Ho paura? No. Sono criticato? Si. Come tutti, forse solo Allegri in Italia adesso è esente da critiche. Ieri ho guardato la Primavera del Milan e mi sono divertito, anche se hanno perso hanno giocato bene. L'Inter per dire guarda alla fisicità e i risultati, noi abbiamo altre idee, vedremo se sono giuste. Questa è la mia strada e la continuerò, se l'anno prossimo sarò qui lo farò qui, altrimenti da altre parti, non cambio idea".
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Il modulo: "Non voglio cambiare sistema di gioco, io intendo questo modulo con certi equilibri, se noi prendiamo un 2 contro 3 il problema non è sta nel modulo, ma un errore individuale di qualcuno. E' un problema di conoscenza e fiducia, io devo a tutti i costi trasmettere questi concetti ai miei giocatori, anche perchè si parla di cose conosciute e non assurde. Ci sono riuscito con i ragazzi, che sono meno evoluti e hanno meno esperienza, perchè non dovrei riuscire a farlo adesso. Ho poco tempo? Questo è un problema, ma quanti allenatori hanno avuto poco tempo? Tanti grandi allenatori hanno avuto tante difficoltà all'inizio. Anche Sacchi qui al Milan fino a novembre ha fatto fatica, anche Guardiola. Lo stesso Sarri quest'anno a Napoli, io comunque non cerco scuse. Era una cosa nota, per me e per tutti. Non cerco giustificazioni. Io aiuto la squadra con delle pillole di conoscenza, ho un'idea di calcio ben precisa dopo cinque anni di studi e tre anni di pratica. Io guardo il Barcellona, il Bayern, l'Olanda di Cruyff o se vogliamo stare a casa nostra guardo al Napoli, all'Empoli, al Sassuolo, ma anche per loro non è stato facile. Lo stesso Di Francesco è stato esonerato. Io voglio che le persone che vengono a San Siro non vedano una squadra non completamente chiusa. Non credo sia da presuntuoso, ma solo la mia idea di calcio. Ho studiato un sistema e anche un modo per realizzarlo in allenamento, farò di tutto per realizzarlo"
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I problemi degli ultimi anni: "Credo che possa influire sulle difficoltà di oggi, ma non so se tutti ne sono consapevoli. Tutte le squadre, nel corso della partita hanno difficoltà, le squadre affiatate superano le difficoltà, chi invece si affida al singolo individuo fatica. Qui al Milan ognuno prova a risolvere i problemi, invece dovrebbe farlo con la squadra. Questo è quello che io chiedo, che voglio ed è anche il problema che abbiamo avuto a Verona. Quel che è successo, per me è molto chiaro Se cerchi di fare gioco, di andare in avanti, la squadra deve alzarsi, in blocco, bisogna essere compatti, se questo non succede, fai una partita come quella di Verona. Tu pensi, non salendo, di fare meno fatica, invece è il momento in cui ti prepari a fare ancora più fatica"
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Le difficoltà: "Questa è una squadra che nei momenti difficili si disunisce, non lavora più insieme si affida alle giocate del singolo e questo è un problema, perchè nel calcio le cose si risolvono con il gruppo"
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Si comincia: "Il mio primo pensiero è trovare una squadra rabbiosa, con voglia di rivalsa. E' stata una settimana positiva, mi hanno dato segnali importanti. Se devo valutare il lavoro a Milanello non troverei 4/5 giocatori che mi hanno deluso. Adesso spero che domani riescano a mettere in campo tutto quello che abbiamo fatto"
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Ci siamo, tra pochi minuti Cristian Brocchi sarà in sala stampa
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Amici di PianetaMilan.it, benvenuti da Milanello, dove, tra poco, inizierà la conferenza stampa di Cristian Brocchi, restate con noi per non perdervi nulla!
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