Milan, Jovic: “Sono milanista da sempre. Ancora non sono pronto” | LIVE NEWS

Termina qui la conferenza stampa.

Se è pronto ad affrontare e battere la pressione: "Assolutamente sì. Il calcio è uno sport in cui bisogna abituarsi alla pressione. Sia le cose buone che quelle negative si dimenticano molto presto. Di partita in partita cambia tutto. Quando si gioca in una grande squadra noi giocatori siamo abituati. Dobbiamo lottare con questa pressione. Alcuni non ci riescono, ma penso di non avere problemi".

Quanto è stato importante suo padre, che si chiama Milan: "Sia mio padre che mia madre hanno fatto sacrifici per me. Hanno fatto di tutto perché io potessi essere qui. Sono grato e penso sia felice. Ci sentiamo sempre, mi dice di lavorare e che sono dove dovevo essere. Spero di non deluderlo".

Cosa rappresenta la maglia rossonera e cosa serve per tornare a essere quello visto in Germania: "Da piccolo ero tifoso del Milan, come tutti i miei parenti e i miei amici. Per me è un sogno realizzato. Ho avuto contatti anche negli anni precedenti. Finalmente si è realizzato. In ogni allenamento cercherò di imparare cose nuove".

Cosa non ha funzionato gli ultimi anni e se ha un obiettivo sui gol: "Non direi che non ha funzionato. La scorsa stagione non ho segnato tanti gol come ci si aspettava, ma non giocavo da tre anni e mi aspettavo alti e bassi. Alla fine ho segnato 13 gol e analizzando i minuti giocati penso sia una buona media per uno che non giocava da tre anni. Spero di aumentare questi numeri".

Le prime parole di Pioli: "Mi ha detto che crede in me, che è convinto che sono un giocatore di qualità e che dobbiamo lavorare, ascoltando attentamente le richieste. Avremo una bella collaborazione ed è un piacere lavorare con lui. Sono stato accolto benissimo".

PM - Se è pronto per giocare titolare: "Penso di aver bisogno di ancora un po' di tempo. Non sono al 100%, dovrò lavorare con molto impegno per essere poi pronto. Ho già iniziato a lavorare con gli allenatori secondo un programma particolare, alcune cose faccio con la squadra, altre no".

Le caratteristiche del suo allenatore ideale e il segreto della stagione migliore: "Se conoscessi questo segreto avrei segnato ancora tanto. Abbiamo raggiunto ottimi livelli quell'anno. Con Pioli mi auguro di avere ancora successo".

Perché non sbaglierà stavolta: "È un grande passo avanti. Ho avuto questo crollo al Real Madrid, le cose non sono andate al meglio. Non ho avuto fortuna. Ora sono in uno dei più grandi club al mondo. Spero di avere fortuna e di tornare ai miei vecchi livelli".

Se ha sentito Rebic e sull'ultimo giorno di mercato: "Sì, ero con Ante a Francoforte, ho passato bel tempo con lui e ci siamo sentiti quando sono arrivato. Mi ha augurato fortuna e mi ha detto che è un grande club, raccontandomi cose belle. Ero pronto a rimanere alla Fiorentina accettando cosa sarebbe successo, ma ho voluto attendere il momento giusto per venire al Milan e sono contento".

Cosa può imparare da Giroud: "Olivier è un grande giocatore, il miglior cannoniere della Francia, ha giocato in grandi club, ha avuto tanto successo e ha sempre segnato. Sono sicuro che ogni giorno potrò imparare e mi impegnerò per imparare".

I primi contatti a quando risalgono, anche anni scorsi: "Sono felice, i contatti sono esistiti per anni. Tre anni fa, addirittura, quando ero al Real Madrid ho avuto un contatto diretto con Maldini e ho espresso il desiderio di venire. Non è stato possibile, ma ora sì".

Se ha sempre creduto al passaggio al Milan: "Un grande onore e una grande soddisfazione giocare per una squadra importante e così grande. Farò di tutto per far bene. Ci sono stati contatti dall'inizio, desideravo venire qui. Ho deciso di aspettare e ha pagato".