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Milan, Leao: “Il prossimo rigore lo tiro io. Mi manca Maldini” | PM NEWS

Fabio Barera Redattore 
Rafael Leao, attaccante del Milan, parlerà a 'Che Tempo Che Fa' per presentare il suo libro 'Smile'. Segui con noi il live testuale

Amici di 'PianetaMilan.it', tra poco Rafael Leao, attaccante del Milan, sarà presente a 'Che Tempo Che Fa', programma condotto da Fabio Fazio, per parlare del suo nuovo libro 'Smile'. Seguite con noi il live testuale, con tutte le sue dichiarazioni. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Difensore, tentativo per Demiral già a gennaio

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Sul libro: "I miei tifosi hanno l'opportunità di sapere più cose su di me, sulla mia infanzia, sulla mia vita, ed è un regalo da me per voi".

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Sullo Scudetto: "Un giorno che non dimenticherò mai, però noi sapevamo che era la nostra giornata. Stavo piangendo di gioia, uni dei momenti più importanti della mia carriera".

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Su Ibrahimovic: "Lui è come sempre, non è cambiato. Avrei voluto giocare più anno con lui, è una persona incredibile. Il Milan ha fatto bene a richiamarlo, con lui siamo uno in più. Una nuova persona che lo vede, direbbe che ha una faccia... Però ha una personalità forte".

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Sul passaggio al Milan: "Mi hanno aiutato a crescere come giocatore, all'inizio avevo difficoltà. Sapevo l'importanza del Milan, ma quando sei lì... Il primo ad aiutarmi è stato Maldini, mi ha chiamato prima di arrivassi e mi disse che gli sarebbe piaciuto vedermi lì. Mi manca. Ha una personalità forte, esigente, ma mi ha aiutato a crescere come persona. Mi diceva di non fare musica".

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Sulla sua giovinezza: "Abitavo con mia nonna, i miei lavoravano tutto il giorno. È stato difficile, ma ho bei ricordi, ero sempre con il pallone. Sono fortunato perché i miei amici hanno capito subito che avevo qualcosa di diverso. Secondo loro potevo arrivare a livello alto. Un giorno uno venne da me e mi chiese se giocassi da qualche parte, gli risposi di no e lui mi portò al Benfica. Mio papà non aveva modo di portarmi all'allenamento e io aspettvo il pulmino per andare da scuola a Lisbona. Il pulmino non passava mai. Mio papà era duro quando ero piccolo, ma lo ringrazio per quello che ha fatto per me".

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Su Maignan che è stato bersaglio di insulti razzisti: "Maignan non voleva giocare, perché non è la prima volta che succede. Noi siamo stati con lui. Io personalmente sono dispiaciuto per lui, dobbiamo fare qualcosa dentro e fuori dal campo. Ringraziamo il Milan per averci fatto fermare al 16' per lui. Non finirà mai, ma dobbiamo combatterlo. Io sorrido sempre, è un modo di combattere le persone contro di me".

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Non sei uno che ama parlare di sé: "Stavo parlando con i miei amici dietro. Non volevo fare questo libro, ma ci sono tante persone che vogliono sapere tanto di me e secondo me ora è il momento giusto di farlo".

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Una presentazione: "Sono molto contento di essere qui. Ieri ci abbiamo provato, ma adesso pensiamo alla prossima. Il prossimo rigore lo tiro io (ride n.d.r.). Olivier è un gran giocatore, ha sbagliato il rigore ma noi siamo con lui e se se la sentirà lo tirerà lui"