Stefano Pioli, allenatore del Milan, è protagonista sul canale YouTube rossonero in un'intervista 'On The Road'. Tanti i temi toccati dal tecnico del Diavolo, riguardanti sia il campo che la vita privata. Dall'amicizia all'amore, dalla musica alla passione per lo sport fino al nipotino. Un bel ritratto dell'allenatore del Milan, emerso dall'intervista. Ilicic, Hauge e non solo: ecco le top news di oggi sul mercato del Milan.
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Milan, Pioli si racconta tra campo e vita privata: dalla musica all’amore
Stefano Pioli, allenatore del Milan, è protagonista sul canale YouTube rossonero in un'intervista 'On The Road'. Ecco le parole del tecnico
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Chiusura sulla malattia di Gazidis:"Sono rimasto impressionato dalla sua serenità. La sua forza, la sua determinazione saranno anche la nostra. Lui è convinto di vincere la battaglia, siamo una famiglia e lo sa che noi stiamo pensando a lui. Giochiamo per lui e siamo tutti convinti che ne uscirà. Forza Ivan!".
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Anche l'amicizia ha un ruolo importante:"C'è una canzone di Cocciante che dice 'Un amico se lo chiami di notte scende in strada e prende anche le botte'. Gli amici sono quelli che esaltano i tuoi pregi e dimenticano i difetti. Ho pochi amici, ma in caso di bisogno ci sono sempre".
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Sulla musica:"La musica è una parte fondamentale della mia vita. Non manca mai, né in macchina né in ufficio".
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La figura di Barbara:"Io e lei stiamo insieme da quando abbiamo 16 anni. Credo sia stata la persona che mi ha aiutato a crescere e migliorare. Non è facile essere la moglie di un professionista che si porta a casa le preoccupazioni, i pensieri ed il lavoro. Ha sempre avuto l'intelligenza di capire quando e come intervenire. Quel ti amo in telecamera dopo la Champions conquistata a Bergamo è molto importante. Tra i due sono stato io ad insistere un po' di più. L'amore può aiutare anche a vincere. L'equilibrio interno, la serenità, ti porta a dare tutto quello che hai e anche di più".
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Allenatore, ma anche padre:"L'allenatore è anche un po' padre. A 18 anni non puoi sapere già come ti devi comportare, quindi c'è bisogno di avere al tuo fianco persone più esperte, che ti danno dei consigli. In questo ambiente cresci velocemente, sembri adulto e spavaldo ma non lo sei. E quando ci parli te ne accorgi, non è semplice".
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Il rapporto con il nipotino:"Carlotta mi ha fatto diventare nonno di Vittorio. Ed a settembre nascerà un altro maschietto. Essere nonni ti dà una consapevolezza diversa. Mia figlia è tosta, ma io da nonno lo vizio e lo spupazzo. Posso evitare di dire di no ai suoi capricci. Ora comincia a parlare, ha già toccato il pallone, ma è più nel momento macchinina. Però quando guarda le partite si diverte. Ha imparato il nome di Kessié e presto ci sarà l'incontro dal vivo. Gli ho regalato il completino di Franck della sua taglia".
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Il rapporto con la madre:"Mia madre, invece, è molto più severa. Difficile gestirla quando guarda le partite, è vulcanica, ma anche rispettosa. Capisce quando ci sono dei momenti in cui sono in difficoltà, però poi le cose te le dice comunque".
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Il rapporto con il padre:"Mi ha trasmesso grandi valori e la passione per il calcio. Faceva due lavori e non ci ha mai fatto mancare niente. L'educazione e il rispetto me li ha inculcati lui".
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Sullo spirito di squadra:"Il senso di appartenenza che respiriamo a Milanello è ormai dentro di noi. Va sempre stimolato, riacceso, ma la forza del gruppo è avere belle persone e spirito. Siamo a buon punto. Dire dove possiamo arrivare è prematuro, ma dobbiamo essere ambiziosi. Gli avversari sono forti, ma gli ostacoli possono essere superati. Questi giocatori hanno grande voglia di far bene ed onorare la maglia".
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La chiave del successo:"Bisogna essere generosi. Spesso si deve rinunciare all'obiettivo personale per mettersi a disposizione del gruppo. Se ci metti qualcosa in più, hai più possibilità di arrivare al successo".
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Sugli sport seguiti:"Dopo calcio e ciclismo direi tennis. Ho seguito le imprese recenti dei nostri italiani, da Sonego a Musetti fino a Berrettini".
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Sulla passione per il ciclismo:"Sport molto competitivo. Mi piace tantissimo e lo seguo. Vado con amici con cui non c'è competizione. Spesso vado da solo, mi rilasso".
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Vacanza ideale:"Amo sia mare che montagna. Però non amo stare in spiaggia, fermo al sole. Farei quindici giorni al mare e quindici in montagna. Mi piace rilassarmi e andare in bicicletta".
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Sulle similitudini tra auto e squadra di calcio:"Avvincente guidare una macchina, così come una squadra di calcio. Avere in mano qualcosa di prestigioso ti stimola, ti fa raggiungere traguardi importanti".
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Sul rapporto con la città:"Bello, all'avanguardia. Mi piace camminare in centro, mi trovo molto bene".
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