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Milan-Cagliari, Conceicao: “Non si può avere la pancia piena con la Supercoppa” | LIVE NEWS

Milan-Cagliari Serie A 2024-2025 conferenza stampa Sergio Conceicao
A San Siro, parlerà Sergio Conceicao nella conferenza alla vigilia di Milan-Cagliari, 20ì giornata della Serie A 2024-2025. Le parole LIVE
Stefano Bressi Redattore 

+++ SERIE A 2024-2025, MILAN-CAGLIARI: LA CONFERENZA DI CONCEICAO LIVE +++

Amici di 'PianetaMilan.it', benvenuti allo stadio 'San Siro' di Milano, dove tra poco, alle ore 14:30, andrà in scena la conferenza stampa di Sergio Conceicao, alla vigilia di Milan-Cagliari, partita valida per la 20^ giornata della Serie A 2024-2025. Restate con noi, dunque, con tutte le parole dell'allenatore rossonero in tempo reale. LEGGI ANCHE: Milan, Conceicao ha cambiato la cosa più importante. Ora serve una cosa

Termina qui la conferenza stampa.

"Il trionfo è un bugiardo che porta alla rovina", come ha gestito la vittoria e sugli spazi in difesa come difetto: "Abbiamo avuto occasioni da rete noi e anche loro. Una delle cose che non sono andate è questa. Abbiamo fatto errori sulla pressione, nelle tempistiche e nella zona. Ci sono cose da migliorare senza dubbio. Il modo di vivere un successo è pensare subito che abbiamo un altro davanti che è più importante di quello passato. Ho goduto in quel momento, ho ballato, ma in aereo già pensavo a cosa fare per far stare concentrati i ragazzi".

Se nota similitudini con Nantes: "Trovo una grandissima società. Mi ricorda il Porto, dove non si vinceva niente da 4 anni e non è normale. In questo senso sì, poi le squadre sono diverse e l'ambiente è diverso".

Su Rashford: "Ci provate in tutti i modi. Si parla di calcio in Italia e mi fa piacere, Rashford è un bel giocatore come tanti altri. Vediamo".

Come ha ottenuto il consenso dello spogliatoio in così poco: "C'è l'orgoglio dei giocatori, ne ho parlato. È un bel gruppo, anche se abbiamo cambiato le regole. Questa accettazione e umiltà è stata fondamentale. Ho avuto una risposta fantastica. Due partite che perdevamo e alla fine abbiamo vinto. Dobbiamo migliorare ancora tanto, ci sono tante cose che non vanno. Ci sono momenti delle partite che non mi piacciono. Ciò che abbiamo fatto lo hanno già fatto altri con titoli diversi e molto più pesanti. Dobbiamo arrivare a fine stagione contenti, almeno nelle prime quattro".

Sui doppi allenamenti e i ritmi nuovi: "Ogni allenatore ha le proprie idee e i propri metodi. Ciò che è corretto o no, comandano i risultati. Non ho la formula esatta. Ho perso partite e titoli, anche se ne ho vinti. Ho il mio modo di pensare e fare e fino a oggi mi sono trovato bene. Io faccio così, ma se poi non vengono i risultati le valigie sono sempre pronte. Faccio ciò che penso sia meglio per la squadra. Qui è tutto facile, tutto bellissimo. I giocatori salutano qualcuno e pensano che serva aiuto. Anche io sono coccolato. Sono trent'anni che conosco il Milan, l'ho affrontato col Porto, vincendo 3-2. Ora sono cambiate le cose, ho bisogno di toccarli nelle cose più importanti i giocatori. Il lavoro sul campo. Non è un hobby, è lavoro".

Sulla mentalità con le piccole: "Il giorno dopo ho parlato di questo. Ho visto Real Madrid-Milan e poi Cagliari-Milan. Qualcosa è cambiato. Bisogna continuare, senza cadere. A volte non si è al meglio, ma la base deve essere importante. Con la base, con più o meno difficoltà, la partita si vincerà".

Qual è il modulo nella sua mente e se Rafa Leao è punta o esterno: "4-4-2 o 4-3-3 contano poco, conta l'equilibrio. Oggi con un centrocampo a 3 la squadra sembra più sicura. Quando avremo consapevolezza su ciò che dobbiamo fare mi piace giocare con due punte. Con lavoro degli esterni e centrocampisti. Si lavora, serve tempo. Durante la partita io cambio, già fatto in queste due partite. Mi pagano per aiutare la squadra. Si lavora in allenamento. Rafa Leao deve correre. Esterno o davanti, deve correre. Mettere al servizio della squadra la qualità che ha e imparare ad aiutare senza palla. Il processo è collettivo".

Sugli infortunati: "Ruben ha ancora un piccolo problema e non ci sarà domani, mi dispiace perché stava crescendo. Ha avuto una ricaduta ieri".

Se vuole recuperare i giocatori che erano fuori dagli schemi: "Ruben sta così e così. Partono tutti allo stesso livello, poi vedo giorno dopo giorno in allenamento e in base alle strategie per la partita. Decido chi penso debba partire all'inizio e chi partire dalla panchina. Nessuno è escluso e nessuno un titolare assoluto".

Se ha già parlato con i dirigenti sul mercato e se la partenza di Okafor cambia qualcosa in attacco: "Dico la verità: la dirigenza ha provato a parlare in un paio di momenti, che però per me erano sbagliati. Domani abbiamo un'altra partita, avevamo partite. Voglio le tempistiche giuste. Ora non è la cosa più importante. So che dobbiamo parlarne, ma non ora. La cosa più importante è domani, il giorno dopo magari parleremo di una cosa comunque importante, senza dubbi".

Sul miglioramento di Theo Hernandez e Rafa Leao: "Arrivando e cambiando l'ambiente già per loro è stato diverso. È la verità. Sono stato calciatore e so come sono le cose. Poi c'è il modo di lavorare e loro devono crederci, altrimenti è difficile. Ho trovato subito accettazione su ciò che c'era da fare, abbiamo cambiato qualcosa anche a livello organizzativo. Mi lascia contento. Ho trovato uno spogliatoio molto positivo".

Su Maignan capitano al posto di Theo Hernandez: "Tutti devono avere responsabilità, il massimo leader dello spogliatoio sono io e le prenderò davanti a voi. Poi ci sono i nostri discorsi. Per me è importante l'atteggiamento. Non farò polemiche sul capitano, non è importante".

Se ha ripensato a questi 8 giorni di emozioni e se ne avrà domani: "Chiedo scusa a chi deluderò, ma non ho emozioni. Emozioni normali, adrenalina prima di una partita, capire dove sono, in una squadra storica, ma poi ci sono troppi dettagli da pensare sulla partita. Il momento prima del fischio sicuramente sentirò qualcosa, non sono una pietra. Però la cosa più importante è preparare i ragazzi per vincere".

Quanto è importante tenere i piedi a terra: "Sicuramente, ma penso che non può essere al Milan chi pensa basti conquistare la Supercoppa. Abbiamo meritato e goduto, ma siamo a 17 punti dalla prima in classifica. Una squadra che ha 19 Scudetti e 7 Champions League non può avere la pancia piena con la Supercoppa, dobbiamo pensare a domani e cominciare a vincere da domani, arrivando più in alto possibile".

La conferenza è in leggero ritardo.

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