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Verona-Milan: Brocchi in conferenza stampa
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Su Ménez: "Non parlo solo di lui, ma di tutti i giocatori come lui, con caratteristiche un po' da solisti. Se hai un gruppo forte automaticamente si integrano meglio, ma io in questi giorni ho visto un giocatore che si allena bene, che ride, parla, è positivo. Spero riesca ad essere così anche in campo, perché ha delle qualità che sono sotto gli occhi di tutti".
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Honda sulla trequarti: "Bonaventura per caratteristiche può rappresentare un valore aggiunto, è un ragazzo che può darci tanto, ha dimostrato di poterci dare tanto. Non saprei dire se è più adatto Honda o Boateng, l'importante è chi gioca nei tre di centrocampo, il trequartista sarà il giocatore che si integra meglio con i tre dietro. Sono giocatori molto diversi".
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Ancora su Bacca: "Da lui e da tutti mi aspetto una reazione d'orgoglio. Da tutti voglio una partita di squadra, si devono aiutare: è questo che voglio".
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Sugli infortuni: "Il cambio di preparatore incide? È statisticamente probabile, può incidere. Fortunatamente abbiamo avuto tutti infortuni leggeri. Noi abbiamo cercato di non fare lavori atletici pesanti, almeno la metà comunque sono gli stessi che ho sempre fatto".
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Sul trequartista: "Gli unici che non hanno digerito il cambio di modulo sono fuori dallo spogliatoio e questo mi sorprende. La squadra invece è fiduciosa, ha voglia di imparare. Nessuno ha messo il modulo al centro dei nostri problemi. Nella mia costruzione del centrocampo valuto per le caratteristiche. Io parto dal play, poi le mezzeali, il trequartista e poi le punte. Per come vedo io il calcio servono caratteristiche integrate, su questa base faccio le mie scelte".
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Sulla sua tranquillità a bordo campo: "Mi arrabbierò quando la squadra saprà esattamente cosa voglio fare e qualcuno farà di testa sua. Adesso, dopo 13 ore non posso pretendere che tutti abbiano capito cosa voglio. Sono fiducioso e ci credo, ma facciamo un passo alla volta".
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Sulla sua richiesta di un gioco veloce: "Devono capire i motivi, poi allenarsi e poi farlo in partita, un passo alla volta".
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Sul suo possibile ritorno in Primavera: "Adesso penso a fare bene in questo momento, sono stato scelto per le mie idee, è piaciuto il mio modo di intendere il calcio. Adulti o ragazzi io insegno calcio nello stesso modo, lavoro solo per far giocare bene il Milan".
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Su Bacca: "Quello che siamo detti è stato molto emozionante, vero, sincero. È stato qualcosa di utile anche per il gruppo".
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Su Bonaventura: "Vedremo mercoledì come sta".
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Sull'approccio alla partita: "Non so se è un problema di DNA di squadra, sicuramente bisogna lavorare. Mancano sicurezza e serenità, bisogna capire che la rabbia per vincere deve venire da dentro, ogni giocatore deve avere la voglia di essere protagonista per la squadra e il gruppo. Sono convinto che molti abbiano questa fiammella dentro, ma che non sia collegata a quella dei compagni".
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Sui giovani della Primavera: "Quando parliamo di queste cose c'è sempre confusione. Il progetto nasce nelle giovanili, ma per la Primavera ancora non è partito. Se avrò la fortuna di essere qui l'anno prossimo lo farò partire anche qui. Pensare adesso a diversi debutti solo per dare dei contentini non mi sembra giusto. Chi giocherà lo farà solo per un merito".
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Sulla Coppa Italia: "Non credo sia una distrazione. Vedo una squadra concentrata sulla prossima partita. Dobbiamo lavorare assieme per evitare tutti i blackout già avuti in passato, la finale sarà la fine di un percorso".
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Sugli obiettivi: "Con il problema emerso con il Carpi, ovvero i pochi tiri, dopo la partita ci siamo concentrati su questo aspetto, ho spiegato loro cosa voglio, come devono attaccare gli spazi. Ci vuole tanto lavoro perché gli automatismi vengano assimilati, ma ho visto una squadra vogliosa, domani faranno qualcosa in più".
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Sulle poche occasioni col Carpi: "Sono dell'idea che anche squadre di livello inferiore giochino meglio di noi, ma perché conoscono bene i pensieri dell'allenatore. Per me comunque questi giocatori hanno la possibilità di fare molto di più. I miei giocatori devono essere i più forti, tocca a me farli emergere. Ho fatto un conto, per ora ho lavorato sul campo 13 ore: in questo tempo non è possibile lavorare al massimo su ogni area. La priorità adesso era dar coscienza al gruppo che poteva tenere il pallone più a lungo. Adesso che è chiaro possiamo iniziare a guardare tutte le aree del campo, infine si guarderà alla finalizzazione. Se venissimo giudicati senza la critica a prescindere si vedrebbe che questo possesso palla, per quanto sterile, è una tappa fondamentale nel nostro processo di crescita. Abbiamo fatto più del Napoli che si allena, con un allenatore bravissimo, da inizio anno con questi principi. Io comunque sono contento, ma so che dobbiamo lavorare tantissimo".
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Si parte dalla fatica con le piccole: "È qualcosa su cui stiamo lavorando, anche da un punto di vista mentale. Vogliamo dare un segnale anche ai tifosi: è una delle cose su cui cerco di incidere, servono fiducia e sicurezza nella testa dei giocatori, stiamo cercando di dare più conoscenze ai ragazzi, per essere più pronti nella costruzione del gioco".
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Finita la sua intervista a Milan Channel, mister Cristian Brocchi è pronto a parlare in sala stampa. Segui la conferenza live da Milanello con noi!
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