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L'intervista di Roberto Donadoni sull'Italia agli Europei 2021 | News (Getty Images)
Roberto Donadoni, ex Commissario Tecnico dell'Italia, ha parlato degli Azzurri a poche ore dal debutto agli Europei contro la Turchia. Queste le dichiarazioni di Donadoni ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola.
Donadoni su dove può arrivare l'Italia di Roberto Mancini agli Europei: "Difficile dire dove può arrivare l'Italia, ma il cammino fin qui è stato davvero ottimo. Adesso però è il momento cruciale, quello della resa dei conti. Ci sono davvero Nazionali più forti in assoluto e sarà un bel test. Ho visto un buon gruppo, un ottimo spirito di squadra. La sensazione è che questa Italia possa giocarsela con tutte e che possa arrivare in alto. Non so dire quanto in alto, ma non ci sono limiti".
Donadoni su chi sarà l'uomo decisivo dell'Italia agli Europei: "Non mi sembra che ci sia un singolo che spicca sugli altri, semplicemente perché è il gruppo l'arma vincente di questa squadra. Se proprio dovessi indicare un nome, beh, non si può negare che Nicolò Barella sia quello che ha fatto progressi più notevoli. Ha dimostrato temperamento, coraggio, voglia, fisicità. È impressionante. L'importante è che non cambi mai il suo modo di essere e che questo suo contributo sia sempre collaborativo ed al servizio della squadra. Non si trasformi in egocentrismo. Ma non credo che ci sia questo pericolo".
Donadoni ed il suo giudizio sul Commissario Tecnico: "Mancini è l'allenatore e quindi il primo protagonista. Ha fatto tanto, è il capogruppo, il responsabile nel bene e nel male. Si devono a lui risultati, tipo di gioco, aspettative. Certo, le Nazionali sono sempre legate alle annate, al parco giocatori, ma mi sembra che lui abbia fatto tutto molto bene ed abbia anche investito sui giovani, lanciandone alcuni di grande prospettiva anche quando altri non ci credevano". Milan, ansia per Ibrahimovic: ecco come sta l'attaccante svedese >>>
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