Federico Giunti, la carriera da giocatore e allenatore
- GIOCATORE E ALLENATORE -
LA SCHEDA
Nome: Federico Giunti
Luogo e data di nascita: Perugia, 6 agosto 1971
Peso: 75 kg
Altezza: 179 cm
CARRIERA DA CALCIATORE
Centrocampista di qualità, esplode a fine anni ’90 nel Perugia di Giovanni Galeone, che ne arretra il raggio di azione e lo lancia nel grande calcio. Dopo una breve parentesi al Parma, nel gennaio 1999 passa al Milan. Conquista subito lo Scudetto e nelle due stagioni successive colleziona 24 presenze e realizza due reti, una in Champions League contro il Galatasaray e l’altra nello storico derby vinto per 6-0. Nel luglio 2001 passa al Brescia, agli ordini di Carletto Mazzone, ma dopo una stagione e mezza si trasferisce in Turchia, al Besiktas. All’età di 33 anni rientra in Italia e, prima di appendere gli scarpini al chiodo, indossa le maglie di Bologna, Treviso e Chievo.
CARRIERA DA ALLENATORE
Dopo aver mosso i primi passi nelle giovanili del Perugia e del Foligno, nel 2012 Giunti diviene l’allenatore del Castel Rigone, club di Serie D. Le esperienze successive (Gualdo e Foligno) lo vedono impegnato ancora in quarta serie, senza però raccogliere grosse soddisfazioni. La chance importante gli viene offerta nel 2015 dalla Maceratese (Lega Pro), con cui Giunti conquista un’eccellente salvezza che gli vale la chiamata del Perugia. Con gli umbri la sua avventura parte bene, ma dopo aver rimediato 5 sconfitte consecutive nel mese di ottobre viene sollevato dall’incarico.
IL MILAN PRIMAVERA
Il 29 dicembre 2018 è il Milan ad offrirgli una panchina, quella della formazione Primavera. La situazione in classifica dei rossoneri è disperata, Giunti dà una sterzata ma non riesce ad evitare la retrocessione in Primavera2. Nella stagione 2019-2020, sempre sulla panchina dei rossoneri, riconquista agevolmente la promozione in massima serie. Ad aprile 2022 viene esonerato dal Milan Primavera dopo 3 sconfitte consecutive e risultati poco brillanti. Il suo Milan era in lotta per non retrocedere in Primavera 2, in zona Playout.
Ipse dixit
[Sui tecnici a cui si ispira] Allegri è il top [...]. Poi Giovanni Galeone, che mi ha permesso di giocare ad alti livelli. Ma non dimenticherei Novellino, Castagner, Mazzone, che in fatto di leggere le partite non era secondo a nessuno, e Zaccheroni che ha vinto da più parti. Infine Lucescu, che nel Beşiktaş mi ha fatto apprendere la capacità di far convivere diverse mentalità.
[«Quale l'aneddoto calcistico più folle, curioso, strano della tua carriera?»] Il periodo di ramadan al Beşiktaş. Ci allenavamo la sera. Mentre i giocatori europei arrivavano al campo carichi che non vedevano l'ora, quelli musulmani partecipavano così appesantiti dai pasti che lascio immaginare quanto incidesse sulla seduta.
Dicono di lui
Quando arrivai [al Perugia] "Chicco" era un centrocampista di spiccate caratteristiche offensive, ma là davanti non era particolarmente incisivo e decisivo. Pensavo di arretrarlo e di farlo giocare centrale nel mio classico 4-3-3, ma ero perplesso, dubitavo delle sue qualità di incontrista. Mi diede una mano Cornacchini, il centravanti. Mister, mi disse, quello la gamba la mette sempre. (Giovanni Galeone)
Palmares (Da giocatore)
Campionato italiano Serie C1: 1 Perugia: 1993-1994 (girone B)
Campionato italiano: 1 Milan: 1998-1999
Campionato turco: 1 Beşiktaş: 2002-2003
Campionato italiano di Serie B: 1 Chievo: 2007-2008
Di Domenico Abbondandolo e Matteo Ronchetti
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