CALCIOMERCATO MILAN - Chiudere con il passato è difficile, soprattutto se in eredità ci ha lasciato qualcosa di buono. Franck Kessié fa parte di quel retaggio cinese che ha rischiato di sotterrare il Milan. L'ivoriano è stato uno dei primi acquisti di Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli nell'epoca di Yonghong Li: ora però occorre una buona dose di pragmatismo per decidere se il centrocampista ex Atalanta, all'epoca uno dei migliori prospetti della Serie A, possa essere ancora un tassello fondamentale nel Milan attuale e futuro.
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Calciomercato Milan – Kessié, nodo 2020: va o resta?
Franck Kessié, acquistato nell'estate 2017 dall'Atalanta, potrebbe essere sacrificato in questa sessione invernale di calciomercato: ill punto sull'ivoriano
KES-SÌ
La testa dice sì, il cuore dice forse, il portafogli sentenzia aspettiamo. È l'attuale scenario disegnato attorno a Kessié, colosso della mediana milanista. Un pezzo unico al momento per caratteristiche nella rosa di Stefano Pioli. Muscoli e corsa - quando è in condizione - al servizio del reparto nevralgico di ogni squadra. Doti viste a sprazzi nelle sue due annate e mezzo a Milanello e in special modo con mister Gennaro Gattuso. Paragonato più volte a quest'ultimo, Franck è, per stessa ammissione del nuovo tecnico del Napoli, molto di più. Inserimenti e occasioni da rete, rispetto al Ringhio più famoso d'Italia che, affettuosamente, si riferiva a lui dicendo: "E' cento chili di cristiano, è nettamente più forte di me quando giocavo perché ha 7-8 gol nelle gambe". Potenzialità intraviste ma frenate, a volte da qualche acciacco, altre volte da impegni extra Milan, come quelli con la nazionale. La passata stagione infatti, dopo un'annata sfibrante trascorsa ad inseguire il quarto posto, svanito solo all'ultima giornata, è arrivata la chiamata della Costa D'Avorio per la Coppa d'Africa 2019 in Egitto. Un impegno che lo ha tenuto in ballo fino a metà luglio, con conseguente ricaduta sulla preparazione estiva.
ERRORI DI GIOVENTÙ
Il talento c'è, è indubbio. Continuità a parte, sono condotta e tenuta mentale ad alimentare qualche perplessità sull'ivoriano. Solo un mese fa, l'esclusione dai convocati per Juventus - Milan. "Scelta tecnica", aveva sentenziato Pioli, con un Kessié poco propositivo in allenamento. Strappo poi ricucito di recente, con il tecnico che, dopo Parma, aveva affermato di "non chiudere la porta a nessuno". Più preoccupanti gli episodi di qualche mese fa, come la lite con Lucas Biglia dopo la sostituzione, mal digerita, nel derby perso 2-3 contro l'Inter: era marzo. Ancora più grave, quanto successo ad aprile. Vittoria fondamentale con la Lazio ed esultanza irrispettosa nei confronti di Francesco Acerbi. Dopo aver scambiato la maglia con il difensore della Lazio, Kessié e Tiémoué Bakayoko erano andati sotto la curva esponendola a mo' di scalpo.
Intoppi, spiacevoli ma risolvibili per un ragazzo ancora giovanissimo: Kessié ha solo 23 anni. È giusto continuare a puntarci, come giusto sarebbe rinunciarci in caso di occasionissima di mercato. Con gennaio alle porte e con l'offerta giusta, resistere al richiamo di altri lidi sarebbe difficile. Come quello di Napoli, dove il clima è più mite, la piazza caldissima e c'è un certo Gattuso. Indizi: aspettiamo prove.
(di Luca Villari)
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