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Milan, Piatek e Rafael Leao: buone prove in Nazionale con Ibrahimovic sullo sfondo…

Krzysztof Piatek e Rafael Leao, @acmilan

Buone le prove di Krzysztof Piatek e di Rafael Leao con le rispettive nazionali. Sarà merito dello spettro di Zlatan Ibrahimovic che incombe?

Renato Panno

ULTIME NEWS MILAN - Undici gol in dodici partite. Un bottino che, a prima vista, sembrerebbe appartenere ad una squadra che lotta per non retrocedere. In realtà è il magro conteggio dei gol messi a segno dal Milan in questo avvio di campionato. Davvero troppo poco per una squadra che, pur sapendo di non poter puntare ai massimi obiettivi, non può e non deve accontentarsi. L'attacco latita e i primi imputati sono, ovviamente, Krzysztof Piatek e Rafael Leao. I due centravanti rossoneri non hanno dare l'apporto che ci si aspettava da loro. Se il portoghese ha comunque fatto intravedere qualità importanti per un classe 1999, il polacco ha sonoramente deluso tifosi e allenatore, considerando lo spaventoso score dello scorso anno. Nella stagione corrente Piatek sembra il lontano parente del giocatore che non risparmiava nessuno a suon di colpi di pistola.

Un piccolo spiraglio nel buio si è però visto nel corso degli ultimi giorni. Sia Piatek che Rafael Leao, con le rispettive nazionali, si sono resi protagonisti di prestazioni più che incoraggianti. Il numero 9 rossonero ha timbrato il cartellino nella vittoria per 2-1 della sua Polonia contro Israele. Non con una segnatura, ma con un assist, l'ex Lille ha dato il suo pesante contributo nella vittoria del Portogallo U21 sulla Norvegia per 3-2. Per sapere se tutto ciò sia un buon segnale anche per il Milan bisogna solo aspettare, ma tutto quello che si sta muovendo intorno a loro non può che spingere a dare sempre il massimo.

Il Milan sta facendo sul serio per Zlatan Ibrahimovic, ha mosso i primi passi concreti e ha intenzione di mettere in pratica questo clamoroso ritorno. Con un Ibrahimovic in più, i due attaccanti rossoneri non possono che cercare di fare sempre meglio se non vogliono finire sempre più indietro nelle gerarchie di Stefano Pioli. Che sia questo il motivo del loro risveglio? Se è stato così, l'effetto Ibra ha già iniziato a farsi sentire. Intanto Ignazio Abate benedice il ritorno dello svedese, continua a leggere >>>

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