Ronaldo il Fenomeno
- Nazionalità:brasiliana
- Data di nascita:18 settembre 1976
- Altezza:1.83 m
- Peso:83kg
- Piede:destro
PROFILO
HALL OF FAME AC MILAN: RONALDO, IL FENOMENO
Ronaldo Luis Nazario da Lima, per tutti il Fenomeno. E’ stato uno dei più grandi attaccanti di tutti i tempi: velocità, potenza, tecnica, dribbling e tiro, con entrambi i piedi. Ha vinto due mondiali e due palloni d’oro. Ha giocato sia con l’Inter, che con il Milan. Seppur non abbia le stimmate del rossonero vero, è stato uno dei grandi colpi della presidenza Berlusconi e uno dei più grandi talenti che abbia vestito la maglia del Milan. Ecco storia, aneddoti, curiosità, citazioni e statistiche.
Campioni Rossoneri: Ronaldo nelle Leggende del Milan
Ronaldo il Fenomeno arriva al Milan nel gennaio del 2007 e ci resta per un anno e mezzo. Nella sua prima stagione il brasiliano contribuì al raggiungimento della quarta posizione (ovvero qualificazione alla Champions League) segnando 7 gol in 14 presenze. L'anno successivo riportò un infortunio grave (rottura del tendine rotuleo del ginocchio sinistro) che ne limitò l'utilizzo. A fine stagione il Milan non gli rinnovò il contratto. Sebbene appesantito e non più il Fenomeno dei tempi belli, in rossonero ha fatto vedere sprazzi della sua classe inarrivabile.
VIDEO - MILAN-INTER, RONALDO E QUEL GOL DA TRADITORE NEL DERBY
LA SCHEDA
Nome: Ronaldo Luis Nazario da Lima
Universalmente conosciuto come: Ronaldo
Soprannome: 'O Fenomeno
Luogo e data di nascita: Rio de Janeiro, 18 settembre 1976
Altezza: 183 cm
Peso: 83 kg
CARATTERISTICHE TECNICHE
Descritto da molti difensori di livello internazionale come il più pericoloso centravanti mai affrontato, è stato un attaccante completo, abile con entrambi i piedi, forte fisicamente e con una pazzesca visione della porta Pur essendo dotato di un vasto repertorio tecnico, che comprendeva finte, dribbling e doppi passi, dopo aver superato il diretto avversario concludeva improvvisamente e direttamente a rete. Pur non essendo uno specialista, talvolta si incaricava della battuta dei calci di punizione. È stato uno dei calciatori più veloci al mondo, capace di raggiungere i 36 km/h. La sua carriera è stata purtroppo costellata da infortuni, alcuni molto gravi, ma riuscì ugualmente a mantenere un rendimento elevato anche dopo aver perso parte della sua velocità e mobilità.
LE DOMANDE PIU' FREQUENTI SU RONALDO IL FENOMENO
Quanti Mondiali ha vinto Ronaldo il Fenomeno?
Ronaldo ha vinto due Mondiali, uno a USA '94, senza mai scendere in campo e l'altro nel 2002 da protagonista
Quanti palloni d'Oro ha vinto Ronaldo il Fenomeno?
Ha vinto due palloni d'oro, uno nel 1997 e l'altro nel 2022.
Quante volte si è sposato Ronaldo?
Nel 2023 Ronaldo il Fenomeno si è sposato per la quarta volta, anche se i matrimoni ufficiali sarebbero soltanto tre, considerato il pasticcio burocratico dell’unione con Daniella Cicarelli (i due si sposarono nel 2005, ma quell'unione aveva un vizio di fondo: non potevano diventare ufficialmente marito e moglie perché né l'uno né l'altra avevano finalizzato le pratiche di separazione e divorzio rispetto alle precedenti unioni).
Il primo matrimonio fu con la modella Milene Domingues, il secondo con Daniella Cicarelli (ma durò appena 3 mesi), il terzo con Maria Beatriz Anthony (durato fino al 2012). Quindi nel 2023 le ultime nozze con Celina Locks.
Chi è l'attuale moglie di Ronaldo?
Si chiama Celina Locks, fa la modella-imprenditrice e di anni ne ha 14 in meno di Ronaldo.
Quanti figli ha Ronaldo il Fenomeno?
Sono quattro, compreso Alexander e frutto di un'avventura con la cameriera Michele Umezu e riconosciuto nel dicembre 2010.
Il primogenito è Ronald, nato il 6 aprile del 2000 dal matrimonio con Milene Domingues. Poi con Maria Beatriz Anthony ha avuto due figlie. Nel 2010, come dicevamo, ha riconosciuto anche Alexanader, nato nel 2005.
Il brasiliano s'è sottoposto a una vasectomia ma può ancora avere figli: qualche anno fa rivelò di aver congelato il suo sperma e di averne abbastanza da essere ancora padre di un'intera squadra di calcio.
Cosa fa ora Ronaldo il Fenomeno
Nel 2011 ha fondato, insieme a Marcus Buaiz, la 9ine Sport & Entertainment, una società di sportmarketing che si occupa della gestione dell'immagine di calciatori e sportivi brasiliani. Nel dicembre 2011 è entrato a far parte del consiglio di amministrazione del Comitato Organizzatore Locale brasiliano (Comitê Organizador Local da Copa - COL) in vista del campionato del mondo 2014. Il 12 dicembre 2014 ha acquistato il 10% delle quote dei Fort Lauderdale Strikers, squadra della North American Soccer League, diventandone un socio di minoranza. Il 15 gennaio 2015, nel corso di una conferenza stampa, ha dichiarato di escludere un futuro da allenatore e di voler fondare un'accademia giovanile negli Stati Uniti. Recentemente ha acquistato due club di calcio: il Valladolid prima e il Cruzeiro poi.
Che squadra ha comprato Ronaldo il Fenomeno?
Il 3 settembre 2018 Ronaldo il Fenomeno ha acquistato il 51% delle azioni del Real Valladolid, squadra della Liga.
Il 18 dicembre 2021 ha rilevato anche il 90% delle quote del Cruzeiro, mantenendone il controllo fino al 29 aprile 2024. In quella data il campione brasiliano ha ceduto il suo 90% di quote a Pedro Laurenço per la cifra di 109 milioni di euro.
CARRIERA
Gli inizi
Da bambino era raccattapalle del Flamengo, poi, più grandicello, si mise in luce con il Valqueire, squadra di futsal, e a 14 anni fu ingaggiato dal Sao Cristovao, squadra dell'omonimo quartiere di Rio de Janeiro, dove si fece subito notare nelle giovanili, debuttando con una tripletta contro il Tomazinho e segnando in tre anni 44 gol in 73 incontri.
Cruzeiro
Nel 1993 passò dal calcio Carioca a quello Mineiro col Cruzeiro di Belo Horizonte su segnalazione della bandiera del club Jairzinho, campione del mondo 1970 in Messico. Nella prima stagione si divise tra giovanili e prima squadra; con le prime fu il miglior marcatore della propria compagine nella Supertaça Minas Gerais, debuttò invece con la prima squadra il 25 maggio 1993, a 16 anni e otto mesi contro la Caldense in una partita valida per il Campionato Mineiro.
Dopo una serie di amichevoli giocate nell'agosto 1993 (7 partite e quattro gol) divenne titolare nel campionato nazionale dove realizzò 12 gol in 14 presenze risultando il miglior marcatore della propria squadra e il terzo in assoluto. Di queste 12 reti la prima fu segnata il 9 settembre 1993 contro il Bahia. Nel corso dello stesso anno vinse la Coppa del Brasile, anche se non fu mai schierato durante la competizione, e la classifica dei marcatori della Supercoppa Sudamericana con 8 gol segnati in 4 partite. L'anno seguente, invece, fu capocannoniere del Campionato Mineiro vinto dal Cruzeiro con 22 reti in 18 partite, alle quali se ne aggiunsero anche altre 2 nelle 8 partite giocate in Copa Libertadores.
PSV e Barcellona
Nel 1994 venne ingaggiato dal PSV e in due stagioni in Olanda, a Eindhoven, in 57 incontri mise a segno 54 gol, 42 dei quali in campionato, vincendo la Coppa d'Olanda nel 1995-1996, stagione nella quale resta per la gran parte del tempo fermo ai box a causa del suo primo infortunio al ginocchio. Fu poi ceduto al Barcellona per 20 milioni di dollari, coi blaugrana vinse il suo primo trofeo internazionale, la Coppa delle Coppe 1996-1997, realizzando il calcio di rigore decisivo per battere 1-0 il Paris Saint-Germain. Con la squadra catalana segnò 47 reti in 49 partite ufficiali, di cui 34 gol in 37 presenze nella Liga.
Inter
Nel giugno 1997, sebbene avesse rinnovato il proprio contratto col Barcellona, fu acquistato dall'Inter, che lo teneva d'occhio da tempo, i nerazzurri versarono l'intera clausola rescissoria di 48 miliardi di lire presente nel contratto del calciatore più un ulteriore indennizzo pari a circa 3 miliardi di lire stabilito dalla FIFA, che rese il suo acquisto il più costoso in quel momento della storia del calcio. Debuttò in Serie A il 31 agosto contro il Brescia, partita vinta 2-1, nella successiva giornata di campionato segnò, nel 4-2 al Bologna, la prima rete.
I suoi 25 gol non bastarono all'Inter per vincere lo scudetto né, a lui, per trionfare tra i marcatori, ma vinse comunque la Coppa UEFA, unico trofeo dell'esperienza nerazzurra, rivelandosi spesso determinante grazie alle 6 reti messe a segno, tra cui la decisiva doppietta realizzata contro lo Spartak Mosca nella semifinale di ritorno e il gol che fissò il risultato sul 3-0 nella finale con la Lazio. Nel dicembre 1997 ricevette anche il Pallone d'Oro.
L'infortunio al ginocchio di Ronaldo il Fenomeno
L'annata seguente fu invece negativa sul piano dei risultati e difficile su quello fisico, poiché fu costretto a saltare numerose partite a causa di ripetuti problemi alle ginocchia, culminati nella stagione 1999-2000, quando fu vittima di due gravi infortuni: il primo contro il Lecce il 21 novembre 1999, quando si lesionò il tendine rotuleo del ginocchio destro, il secondo, dopo essere stato operato, il 12 aprile 2000 nella finale di Coppa Italia, quando 6 minuti dopo il suo ingresso in campo il tendine rotuleo si spaccò del tutto.
Saltò tutta la stagione successiva e tornò in campo il 21 settembre 2001, nella partita di Coppa UEFA contro il Brașov. Il 9 dicembre tornò a segnare nel 3-1 in casa del Brescia, ma nonostante i 7 gol segnati in 10 partite l'Inter perse lo scudetto all'ultima giornata nel famoso 5 maggio 2002, sconfitta 4-2 contro la Lazio, e Ronaldo, sostituito nel secondo tempo, pianse a dirotto in panchina.
Real Madrid
Il 31 agosto 2002, nelle ultime ore di mercato, fu ceduto al Real Madrid per 45 milioni di euro e si aggiudicò subito la Coppa Intercontinentale segnando il primo gol della finale contro l'Olimpia Asuncion vinta 2-0. A fine anno vinse per la seconda volta il Pallone d'Oro, a fine stagione invece vinse la Liga e nel 2004 fu capocannoniere del campionato.
Milan
Il 30 gennaio 2007, Ronaldo approdò al Milan per 7,5 milioni di euro più bonus ma non poté essere schierato nella vittoriosa Champions League rossonera in quanto già utilizzato dal Real. Debutta in campionato col Milan l'11 febbraio 2007 entrando nel secondo tempo dell'incontro casalingo contro il Livorno vinto 2-1, nella giornata successiva, in trasferta contro il Siena, partita vinta 4-3, realizza una doppietta.
Nel derby dell'11 marzo 2007 segna il gol del provvisorio 1-0 contro l'Inter che però vince per 2-1, a fine stagione grazie ai suoi 7 gol il Milan si piazza quarto in campionato. Nel 2007-2008 è di nuovo vittima di diversi infortuni e non può scendere in campo nella Coppa del mondo per club. Rientrato a gennaio 2008, subisce un nuovo, grave infortunio il mese successivo: contro il Livorno si procura la rottura del tendine rotuleo del ginocchio sinistro. Il 30 giugno 2008 scade il suo contratto col Milan che non glie lo rinnova.
Corinthians
Nel dicembre 2008 trova un accordo per giocare nel 2009 con il Corinthians, con cui vince il campionato venendone nominato miglior giocatore. Il 1º luglio 2009 vince la Coppa del Brasile, seconda personale, nella doppia finale contro l'Internacional (4-2 il risultato complessivo). Pur stando fuori per infortunio gran parte della stagione, termina il campionato brasiliano 2009 con 12 reti in 20 partite e il 22 febbraio 2010 annuncia il prolungamento del suo contratto fino al 2011, esprimendo l'intenzione di diventare ambasciatore del Corinthians una volta terminata l'attività agonistica.
Da qui la parabola discendente accelera: gli infortuni lo costringono spesso ai box, ingrassa e perde forma fisica. Queste cose non gli impediscono comunque di giocare e nella stagione seguente diventa capitano del Corinthians ma il 14 febbraio 2011 annuncia il suo ritiro dal calcio giocato per via dei numerosi problemi fisici che ne condizionavano il rendimento e dall'ipotiroidismo, malattia diagnosticatagli durante il suo periodo al Milan e che non ha potuto curare adeguatamente in quanto i farmaci usati per trattarla sono considerati dopanti.
Nazionale
Con l'Under 17 prende parte al Sudamericano di categoria del 1993 in Colombia, laureandosi capocannoniere della manifestazione con 8 gol. In seguito partecipa al torneo olimpico di calcio del 1996 ad Atlanta, dove la nazionale olimpica brasiliana vince la medaglia di bronzo. L'esordio in nazionale maggiore avviene il 23 marzo 1994 contro l'Argentina e il primo gol con la Seleçao lo segna nella partita seguente contro l'Islanda. E' tra i 22 convocati per il Mondiale di USA 1994 e conquista il titolo pur non scendendo mai in campo. Nel 1997 il Brasile vince la Copa America e la Confederations Cup con lui tra i suoi pilastri inamovibili, mentre a Francia '98 perde in finale il Mondiale, aprendo un caso sulle sue condizioni di salute (ne parliamo qui sotto).
Nel 1999 vince ancora la Copa America laureandosi anche capocannoniere a pari merito col compagno di squadra Rivaldo. Dopo due anni e mezzo di assenza per gli infortuni subiti durante la militanza nell'Inter, Ronaldo torna in nazionale a pochi mesi dall'inizio del campionato del mondo 2002 di Corea del Sud e Giappone e vince il titolo laureandosi capocannoniere del torneo con 8 gol, 2 dei quali decisivi nella finale contro la Germania vinta, appunto, 2-0. E' in campo anche nei mondiali tdeschi del 2006 ma viene eliminato nei quarti di finale dalla Francia per 1-0. Lascia la Nazionale ma cinque anni dopo l'ultima presenza viene organizzata la partita per il suo addio, un'amichevole contro la Romania il 7 giugno 2011 al Pacaembu di San Paolo, stadio di casa del Corinthians, sua ultima squadra, e disputa gli ultimi 15 minuti del primo tempo al posto di Fred.
Cosa è successo a Ronaldo? Il mistero del malore
Nel 1998 i verdeoro perdono la finale mondiale per 3-0 contro i padroni di casa della Francia ma la notte precedente Ronaldo fu colto da convulsioni e inizialmente fu escluso in favore di Edmundo. Poi Ronaldo in fenomeno fu reintegrato poco prima dell'inizio della partita che ovviamente giocò male. Il suo malore divenne un caso internazionale. E fu estremamente evidente al momento del suo ritorno a casa, quando scese le scalette dell'aereo barcollando, quasi in stato confusionale.
CURIOSITA' RONALDO IL FENOMENO
Il 7 novembre 1993 con cinque gol contro il Bahia ha stabilito il record di segnature in una sola partita nel Campionato Brasileiro e il suo record personale.
Durante il torneo olimpico di Atlanta 1996 aveva sulla maglia il nome "Ronaldinho" per distinguersi dal compagno Ronaldo Guiaro.
Nel 1997-1998 fu il miglior marcatore esordiente in Serie A di sempre con 25 gol.
Ha totalizzato 518 presenze e 352 gol con le squadre di club, con una media realizzativa di 0,68 gol a partita. Con la nazionale vanta in totale 62 gol in 98 partite (0,63 a partita), secondo marcatore di sempre a 15 gol dal primatista Pelé. La media realizzativa con le squadre di club è di 0,68 reti/partita mentre quella con la nazionale maggiore è di 0,63. E' il secondo miglior marcatore della storia dei Mondiali con 15 gol in 19 partite, un gol in meno del tedesco Miroslav Klose).
Fin dal 2000 è impegnato come ambasciatore itinerante del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'emergenza costituita dalla povertà in generale e quella infantile in particolare. Insieme a Zidane è stato testimonial della campagna "Uniti contro la povertà" e, nel contesto della stessa campagna, i due hanno disputato tre incontri di calcio per beneficenza.
Nel 2000 è uscito il videogioco Ronaldo V-Football, della casa francese Infogrames, a lui dedicato: per questo motivo, il suo nome non era citato in FIFA 99 dell'americana Electronic Arts in quanto i diritti per il suo nome appartenevano a Infogrames. Al posto di "Ronaldo", dunque, compariva il nome "G. Silva" nella versione per PC, "A. Calcio" in quella per PlayStation mentre in quella per Nintendo 64 era "G. Silva" nella rosa dell'Inter e "Calcio" in quella della nazionale brasiliana. Compariva invece come "No. 9" nei successivi FIFA 2000 e FIFA 2001.
Dalla fine di settembre a metà dicembre del 2012 ha partecipato al reality show brasiliano Medida Certa, trasmesso da Rede Globo.
VIDEO - RONALDO E IBRA INSIEME: INCONTRO TRA EX MILAN
IPSE DIXIT: DICHIARAZIONI DI RONALDO IL FENOMENO
"Il Ronaldo più forte e decisivo è stato quello del mondiale 2002".
"Leonardo è una persona semplice, è molto intelligente e ha una carta vincente: è un fuoriclasse dei rapporti umani. Ci sa fare con le persone, dunque anche con i suoi giocatori: e le persone così alla fine vincono".
"D'istinto tra Ibra ed Eto'o mi verrebbe da dire Zlatan Ibrahimovic, perché ha più fantasia, colpi più imprevedibili. Però non c'è nessuno che ha vinto come Eto'o, nessuno che sa vincere le partite che contano come Eto'o".
"Mi mancano le sfide con la Juventus. Mi sono sempre piaciute, non importa con che maglia la affronti quando giochi contro la Juventus ci sono sempre motivazioni speciali, giochi contro la storia, la tradizione, milioni di tifosi".
DICONO DI RONALDO IL FENOMENO
Gli ex compagni su Ronaldo
"Senza esitazioni, Ronaldo è il miglior giocatore con cui abbia giocato. Aveva una tale facilità di controllo. Era il numero uno. Ogni volta che mi allenavo con lui, vedevo qualcosa di diverso, di nuovo, di bello. Ecco quello che differenzia un buon giocatore da un giocatore straordinario". (Zinedine Zidane)
"Credo che Ronaldo pensasse che non aveva bisogno di lavorare duro come noi in allenamento. Che poteva fare in due giorni quello che gli altri facevano in 10. E di solito aveva ragione". (Emerson)
"Il giocatore più determinante degli ultimi venticinque anni, come Messi oggi. Era un talento clamoroso. La differenza tra lui e me era che, pur essendo anche lui su di peso, la stessa domenica io facevo una partita allucinante e lui faceva due gol. Era chiamato il fenomeno. Ci sarà stato un motivo". (Antonio Cassano)
"Quello che lo rendeva differente dagli altri era la sua pazzesca forza fisica. È stato indubbiamente il miglior giocatore col quale abbia giocato". (Luís Figo)
"Per la mia generazione è stato quello che Maradona o Pelè erano per le precedenti. Era immarcabile. Al primo controllo ti superava, al secondo ti bruciava, al terzo ti umiliava. Sembrava un extraterrestre". (Fabio Cannavaro)
"Ricordo che con Ronaldo facevamo le cinque o le sei del mattino. Io il giorno dopo però mi allenavo lo stesso, mentre lui dormiva sul lettino dopo aver mangiato cappuccino e brioche. La sera seguente poi era di nuovo sotto casa mia e si attaccava al clacson fin quando non mi vedeva uscire". (Christian Vieri)
"Era il fenomeno del calcio mondiale, non ho mai visto nessuno forte come lui. Fisicamente era disumano, ma in allenamento non s'impegnava, andava a due all'ora. Simoni glielo diceva senza però ottenere molto". (Gianluca Pagliuca)
Dirigenti ed ex allenatori sul Fenomeno
"Si presentò a Madrid che era 96 kg, gli ho chiesto di arrivare a 88-90. Non c'è stato niente da fare. Era un grandissimo giocatore, ma un leader negativo per il gruppo. Lo cedemmo a gennaio e l'ambiente in squadra cambiò completamente: riuscimmo a recuperare nove punti al Barcellona, anche se l'impatto mediatico fu enorme". (Fabio Capello)
"La prima volta che vidi giocare Ronaldo, passai tutta la partita a criticarlo invano. Si stringeva nelle spalle per decollare e si lanciava nell'avventura solitaria di fronteggiare i difensori. Ogni volta che toccava il pallone lo allontanava parecchio, troppo, dai suoi piedi, e io, che come ogni spettatore giocavo la mia partita per interposta persona, puntualmente mi lamentavo: 'Porca miseria, se l'è allungata troppo'. Sembrava che finisse fuori, e invece la raggiungeva; che fosse in vantaggio il difensore, invece arrivava prima lui; che fosse del portiere, invece era gol. Il problema è che io misuravo la sua velocità in termini umani e Ronaldo è un portento fisico che fa saltare tutte le previsioni di tempo e distanza". (Jorge Valdano)
"Chiedo scusa ai miei genitori, ma in mezzo alla foto di loro due io porto sempre quella di Ronaldo". (Giuseppe Prisco)
"Ronaldo mi ricorda Meazza, il quale commise solo un errore: accettare il trasferimento al Milan. Sono sicuro che Ronaldo mai potrebbe essere indotto in una simile tentazione. Uno grande come lui può indossare una sola maglia: quella nerazzurra". (Giuseppe Prisco)
"La formazione ideale di tutti i tempi: Zenga, Burgnich, Facchetti, Guarneri, Picchi, Bedin, Frione, Matthaeus, Mazzola, Suarez e Corso. Non ho incluso Meazza, il più grande di tutti, e Ronaldo perché li considero fuori concorso. Una gioia per gli occhi". (Giuseppe Prisco)
Avversari, amici e ammiratori: gli aneddoti
"È il miglior attaccante che abbia mai visto, nessuno ha mai avuto la sua velocità d'esecuzione. Ronaldo è il mio eroe, mi sono sempre piaciuti Zidane, Ronaldinho e Rivaldo ma Ronaldo è il migliore di tutti". (Lionel Messi)
"Per me è stato un esempio di quello che è il calcio. Tutto quello che faceva era davvero straordinario: come dribblava, come correva, come segnava. Era un vero e proprio 'Fenomeno'. Quello che ha fatto lui, penso che nessun altro sarà mai in grado di farlo, perché lui era naturale, non era 'costruito'. Ronaldo non si è fatto, è nato per questo e si tratta di qualcosa per il quale non ti può allenare. Come Ronaldo non ci si diventa, ci si nasce. È davvero unico". (Zlatan Ibrahimović)
"Poteva fare quello che voleva col pallone. Se decideva di segnare, allora segnava. Aveva forza, tecnica e capacità di giocare ovunque, su ogni campo, contro qualunque avversario. Era una spanna sopra tutti gli altri". (Sandro Mazzola)
"Se Ronaldo si gira e scappa, non ti resta che sparargli". (Daniele Adani)
"Secondo me resta il più grande di sempre, il miglior attaccante che abbia mai visto. Meglio anche di van Basten, un giocatore veramente impossibile da marcare. Ne parlavo con un grande come Maldini, Ronaldo ci ha fatto fare una serie incredibile di 'figure da cioccolatai'. Vi assicuro che noi abbiamo marcato gente come Maradona, ma lui era assurdo. Lo marcavi stretto e lui ti chiamava la profondità, coprivi lo spazio per non dare la profondità e lui ti puntava in uno contro uno, era ossessionante". (Alessandro Costacurta)
"Uno dei migliori giocatori che io abbia mai visto. Non ho mai visto nessuno in possesso di movimenti migliori. Mi sarebbe piaciuto giocare con lui: gli avrei fatto segnare 2000 goal, passandogli la palla in ogni occasione utile". (Zico)
"Vidi passare Ronaldo a un metro da me. Le generazioni di oggi non sanno cosa si sono perse. Dici Ronaldo e pensano a Cristiano. Non sanno che cosa è stato Ronaldo quello vero". (Sébastien Frey)
PALMARES
Cruzeiro
Coppa del Brasile 1993 (mai in campo)
Campionato Mineiro 1994
PSV
Coppa d'Olanda (1995-1996)
Barcellona
Coppa del Re, Coppa delle Coppe, Supercoppa spagnola (1996-1997)
Inter
Coppa UEFA (1997-1998)
Real Madrid
Campionato spagnolo e Coppa Intercontinentale 2002-2003
Supercoppa spagnola (2003-2004)
Corinthians
Campionato Paulista
Coppa del Brasile
Brasile
Mondiale 1994 (mai in campo) e 2002
Copa America e Confederations Cup 1997
Copa America 1999
PREMI INDIVIDUALI
1993 Capocannoniere del Sudamericano Under-17 (8 gol) e di Supercoppa Sudamericana (8 gol)
1994 Capocannoniere del Campionato Mineiro (22 gol)
1994-1995 Capocannoniere della Eredivisie (30 gol)
1996 FIFA World Player of the Year
1996-1997 Capocannoniere della Coppa di Spagna (6 gol, a pari merito con Klimowicz e Sabas)
1997 Pallone d'Oro, Scarpa d'Oro e FIFA World Player of the Year
1999 Capocannoniere della Coppa America (5 gol, a pari merito con Rivaldo)
2002 Capocannoniere del campionato mondiale (8 gol), Pallone d'Oro e FIFA World Player of the Year
STATISTICHE
Cruzeiro
1993
Campionato Mineiro: 2 presenze 0 gol
Campionato Brasileiro: 14 presenze 12 gol
Supercoppa sudamericana: 4 presenze 8 gol
Recopa Sudamericana: 1 presenze 0 gol
1994
Campionato Mineiro: 18 presenze 22 gol
Copa Libertadores: 8 presenze 2 gol
PSV
1994-1995
Eredivisie: 33 presene 30 gol
Coppa d'Olanda: 1 presenza 2 gol
Coppa UEFA: 2 presenze 3 gol
Nazionale: 6 presenze 1 gol
1995-1996
Eredivisie: 13 presenze 12 gol
Coppa d'Olanda: 3 presenze 1 gol
Coppa UEFA: 5 presenze 6 gol
Nazionale: 1 presenza 2 gol
Barcellona
1996-1997
Primera Division: 37 presenze 34 gol
Coppa del Re: 4 presenze 6 gol
Coppa delle Coppe: 7 presenze 5 gol
Supercoppa spagnola: 1 presenza 2 gol
Nazionale: 17 presenze 15 gol
Inter
1997-1998
Serie A: 32 presenze 25 gol
Coppa Italia: 4 presenze 3 gol
Coppa UEFA: 11 presenze 6 gol
Nazionale: 17 presenze 10 gol
1998-1999
Serie A: 19 presenze 14 gol
Coppa Italia: 3 presenze 0 gol (compreso spareggio Coppa UEFA)
Champions League: 6 presenze 1 gol
Nazionale: 7 presenze 6 gol
1999-2000
Serie A: 7 presenze 3 gol
Coppa Italia: 1 presenza 0 gol
Nazionale: 3 presenze 1 gol
2001-2002
Serie A: 10 presenze 7 gol
Coppa Italia: 1 presenza 0 gol
Coppa UEFA: 5 presenze 0 gol
Nazionale: 10 presenze 9 gol
Real Madrid
2002-2003
Primera Division: 31 presenze 23 gol
Coppa del Re: 1 presenza 0 gol
Champions League: 11 presenze 6 gol
Coppa Intercontinentale: 1 presenza 1 gol
Nazionale: 5 presenze 2 gol
2003-2004
Primera Division: 32 presenze 24 gol
Coppa del Re: 5 presenze 2 gol
Champions League: 9 presenze 4 gol
Supercoppa spagnola: 2 presenze 1 gol
Nazionale: 10 presenze 6 gol
2004-2005
Primera Division: 34 presenze 21 gol
Coppa del Re: 1 presenza 0 gol
Champions League: 10 presenze 3 gol
Nazionale: 8 presenze 3 gol
2005-2006
Primera Division: 23 presenze 14 gol
Coppa del Re: 2 presenze 1 gol
Champions League: 2 presenze 0 gol
Nazionale: 10 presenze 6 gol
2006-2007
Primera Division: 7 presenze 1 gol
Coppa del Re: 2 presenze 1 gol
Champions League: 4 presenze 2 gol
Milan
Gennaio 2007
Serie A: 14 presenze 7 gol
2007-2008
Serie A: 6 presenze 2 gol
Corinthians
2009
Campionato Paulista: 10 presenze 8 gol
Campionato Brasileiro: 20 presenze 12 gol
Coppa del Brasile: 8 presenze 3 gol
2010
Campionato Paulista: 9 presenze 3 gol
Campionato Paulista: 11 presenze 6 gol
Copa Libertadores: 7 presenze 3 gol
2011
Campionato Paulista: 2 presenze 0 gol
Nazionale: 1 presenza 0 gol