Stagione travagliata, l'annata 2000-2001, per il Milan. La squadra, guidata da , alla sua terza stagione in rossonero, non riesce ad avere un cammino costante in campionato e, per giunta, ha dovuto anche rinunciare alla Champions League: dopo l'1-1 interno contro il Deportivo La Coruña, che sancisce l'eliminazione del Diavolo alla seconda fase a gironi, il Presidente Silvio Berlusconi, oltretutto, esonera il tecnico cesenate in diretta televisiva ed affida il Milan a Cesare Maldini, in collaborazione con Mauro Tassotti.
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11 maggio 2001, questa data non la scorda più nessuno: dominio del Milan nel derby
I rossoneri si riprendono e risalgono china e classifica nei mesi seguenti: si arriva all'11 maggio 2001, esattamente 16 anni fa, appuntamento con il derby della Madonnina da disputare in casa dell'Inter. Maldini schiera il Milan con un robusto 4-4-2, rinforza il centrocampo con l'avanzamento del roccioso sulla linea dei mediani e, davanti, ri(lancia) Gianni Comandini, che era arrivato al Milan in estate dal Vicenza, dove aveva segnato 20 gol, per affiancare l'ucraino Andriy Shevchenko. Quel Milan, un po' improvvisato, farà registrare la vittoria rossonera con maggior scarto nella storia del campionato a girone unico.
Passano infatti 2' ed il Milan è già in vantaggio: si invola sulla sinistra, assist per Comandini ed il numero 9 rossonero infila subito la porta interista. E' ancora la premiata coppia a confezionare il raddoppio, minuto 19, ma questa volta il centravanti insacca di testa alle spalle di Sébastien Frey. Quei gol rimarranno gli unici della vita milanista di Comandini, una delle ultime gioie in carriera prima di un ritiro dai campi da gioco avvenuto a soli 29 anni. Il Milan rischia di segnare il terzo gol già sul finire del primo tempo, ma rimedia ad inizio ripresa, quando Federico Giunti, altro carneade in maglia rossonera, indovina l'angolo su calcio di punizione: un cross che, non toccato da nessuno, si deposita in rete lentamente.
L'Inter è alle corde, il Milan la divora in un sol boccone: a metà ripresa Serginho veste ancora i panni dell'uomo assist, servendo Shevchenko che, di testa, sale in cielo ed infila lo 0-4. Tutto finito? Nient'altro, perché lo Zar ha ancora fame e, sfruttando il suggerimento di Kaladze, sempre dalla fascia sinistra, di piatto brucia difensori nerazzurri e portiere per la sua doppietta personale e la 'manita' rossonera. Ciliegina, meritatissima, sulla torta, l'acuto nel finale del 'Concorde' Serginho il quale, passando a velocità folle, indisturbato, tra le maglie della disastrata Inter di Marco Tardelli deposita in rete il gol dello 0-6. Game, set, match: e chi si scorda più quella data.
Inter-Milan 0-6
Marcatori: 2′ e 19′ Comandini, 53′ Giunti, 66′ e 77′ Shevchenko, 81′ Serginho
Inter (3-5-2): Frey, Ferrari, Blanc, Šimić, J. Zanetti, Farinós (34” Cauet), Di Biagio (46′ Seedorf), Dalmat, Greško, Vieri, Recoba. All.: Tardelli.
Milan (4-4-2): Rossi, Helveg, Costacurta, Roque Junior, P. Maldini, Gattuso, Giunti (71′ Guly), Kaladze, Serginho, Comandini (57′ José Mari), Shevchenko (81′ Leonardo). All.: C.Maldini.
Arbitro: Collina.
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