- Calciomercato
- Redazione
la storia
Roberto Baggio con il Milan nella stagione 1995-96 (credits: GETTY Images)
Nato a Caldogno nel lontano 18 febbraio del 1967, Roberto Baggio non è stato un semplice calciatore ma una vera e propria icona del calcio italiano degli anni '90. La sua chioma, che gli è valsa l'appellativo di Divin Codino, è stato un simbolo e un segno di riconoscimento da parte dei tifosi che iniziarono, anche loro, a portare lo stesso look dell'ex attaccante. Baggio è stato uno dei migliori attaccanti di tutti i tempi, alcuni dicono il migliore di sempre. Al settimo posto nella classifica dei cannonieri della Serie A di tutti i tempi, il Raffaello ha vestito le maglie di Vicenza, Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter e Brescia. Maglie sicuramente di squadre rivali ma che è sempre stato amato dai tifosi di ognuna di queste.
L'inizio con il Vicenza e il passaggio alla Fiorentina
Cresciuto nelle giovanili del Caldogno e del Lanerossi Vicenza, proprio con la squadra vicentina debuttò tra 'i grandi' in Serie C1, dove militò per tre stagioni dal 1982 al 1985. Nonostante un campionato non di primo livello, le sue qualità tecniche, unite alla sua capacità realizzativa, non passarono inosservate alla Fiorentina. Sebbene subì un grave infortunio al ginocchio, i viola decisero ugualmente di ingaggiare il giovane Baggio sborsando 2.7 miliardi delle vecchie lire. Investimento che venne ripagato a suon di gol e grandi prestazioni. Con i gigliati rimase per 5 anni, vantando 136 presenze e 55 reti tra Serie A, Coppa Italia e Coppa Uefa.
Juventus e Milan
Al termine della stagione 1989-90, passerà dalla Fiorentina alla Juventus. Il suo trasferimento fu al centro di tante discussioni vista la rivalità tra le due squadre. Rimase in bianconero per 5 stagioni, totalizzando 200 apparizioni e segnando 115 gol in tutte le competizioni. Con questa maglia vinse anche una Coppa Uefa, una Coppa Italia e un campionato, oltre all'ambitissimo Pallone d'Oro nel 1993. Terminata l'esperienza a Torino, passa al Milan dove vinse il suo secondo scudetto. In rossonero, il Divin Codino ha preso parte a 67 partite e timbrato il cartellino in 19 occasioni tra competizioni nazionali e Champions League dal 1995 al 1997.
Bologna, Inter e il finale di carriera con il Brescia
Una volta conclusa l'esperienza a Milanello, Baggio si trasferì per una sola stagione al Bologna dove segnò 23 reti in appena 33 presenze. Terminata la parentesi bolognese, ritornò a Milano. Questa volta la squadra non era il Milan ma l'Inter. Ha vestito la maglia nerazzurra dal 1998 al 2000, scendendo in campo 59 volte dove segnò 17 gol. Si trasferisce quindi al Brescia, dove giocherà i suoi ultimi quattro anni da calciatore. Con le rondinelle vive una seconda giovinezza, infatti segna la bellezza di 46 marcature in 101 presenze, con un'età non più giovanissima e con le ginocchia a pezzi.
Baggio Nazionale
Con la Nazionale, ha trascinato gli Azzurri in finale del Mondiale di USA '94. Dopo aver disputato ad altissimi livelli questo torneo, l'ex numero 10 sbagliò uno dei tre rigori decisivi nella finale contro il Brasile. Il suo errore e quelli di Baresi e Massaro dagli undici metri, permisero ai verdeoro di portarsi a casa la Coppa del Mondo.
Roberto Baggio non è stato un semplice atleta e nemmeno un personaggio 'normale'. I suoi disguidi con diversi allenatori durante la sua carriera sono noti a tutti così come la scelta di cambiare religione e professare il buddismo. Ma i fenomeni non possono essere delle persone comuni, hanno qualcosa di speciale. Baggio ha incantato tutti gli amanti del calcio, ha unito anche diverse tifoserie rivali fra loro. Ha fatto innamorare i suoi tifosi con le sue magie, i suoi gol e la sua eleganza nel toccare il pallone con i piedi. Oggi il Divin Codino compie 54 anni, ma da quando Baggio non gioca più non è più domenica. Calciomercato Milan - Belotti, rinnovo difficile: Diavolo attento. VAI ALLA NOTIZIA >>>
© RIPRODUZIONE RISERVATA