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2 agosto 1993: l’incidente di Gianluigi Lentini, schianto a 200 km/h

Gianluigi Lentini Milan 1993
2 agosto 1993: l'incidente di Gianluigi Lentini. Uno schianto a 200 km/h lungo l’Autostrada Torino-Piacenza per il calciatore del Milan

Carmelo Barillà

2 agosto 1993: l'incidente di Gianluigi Lentini. Uno schianto a 200 km/h lungo l’Autostrada Torino-Piacenza per il calciatore del Milan. Una carriera promettente praticamente bloccata quella notte. Un uomo rimasto aggrappato alla vita e tornato a rivedere la luce, dopo due giorni di coma. Andiamo a ripercorrere brevemente la sua carriera ed anche quella serata tragica.

Nato nel 1969 a Carmagnola, viene selezionato dai tecnici del settore giovanile del Torino durante un provino nel 1979 e percorre l’intera trafila sino alla formazione Primavera. Esordisce con i granata ad appena 17 anni, il 23 novembre 1986, grazie a Gigi Radice. Un'ala che fece innamorare i tifosi del Torino e non solo con le sue discese sulla fascia e i suoi irresistibili dribbling. E che, nel 1992, fu protagonista di un clamoroso trasferimento.

In quel giugno di 28 anni fa, il Milan di Silvio Berlusconi lo acquistò per l’allora cifra record di 18,5 miliardi di lire, scatenando la violenta reazione dei tifosi granata, che già delusi per la mancata vittoria della Coppa Uefa, persa in finale con l’Ajax, presero d’assalto alla sede del club. Circa duemila ultras si ritrovano davanti alla sede della società in Corso Vittorio Emanuele II, sfondarono due cancellate, sfasciarono alcune automobili, spaccarono i vetri delle finestre del piano terra e diedero fuoco ai cassonetti dei rifiuti.

Un vigile del fuoco si ferì e le forze dell’ordine dovettero ricorrere ai lacrimogeni per disperdere la folla inferocita. “Se Lentini se ne va bruceremo la città” fu il coro più gettonato.

Lentini fu costretto a uscire di nascosto dalla sede dell’Ansa dove si era recato per un’intervista. Dopo l’acquisizione da record, in relazione alla quale vi saranno poi indagini giudiziarie per il presunto pagamento di altri 10 miliardi fuori bilancio, il presidente Berlusconi mette il calciatore a disposizione di mister Capello. Con i rossoneri saranno più ombre che luci. Alla fine segnerà 13 gol e vincerà tanto, ma senza esprimersi ad alti livelli.

Nella notte del 2 agosto 1993 rischiò la vita. L'incidente lo tenne lontano dai campi per quasi un anno e ne condizionò la carriera. Al rientro dopo aver preso parte al torneo organizzato per il centenario del Genoa (o forse da una notte d’amore con la signora Schillaci, moglie del compagno di squadra Totò), lungo l’Autostrada Torino-Piacenza, si salvò per miracolo. Lo schianto avvenne perché, avendo sostituito una gomma forata con il “ruotino”, accelerò troppo e si schiantò a quasi 200 km/h.

Dopo la maglia del Milan indossò quelle di Atalanta, Torino, Cosenza, Canelli, Savignanese, Nicese e Carmagnola. Dopo il ritiro ha preferito rimanere lontano dal mondo del calcio.

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