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Coppa Italia Primavera, Torino Milan, stadio Filadelfia, foto PianetaMilan.it
Era il 29 giugno 1947, in piena estate e con un caldo atroce. A renderla ancora più bollente ci hanno pensato i fatti di cronaca: a Milano sbarca Eva Peron, ambasciatrice d'Argentina e per lei si spalancano le porte del Teatro Alla Scala, intanto il presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi viene duramente contestato a Venezia dagli oppositori socialisti e comunisti, che hanno causato scontri con la polizia, lanci di molotov, 45 feriti e il leader democristiano costretto a ripartire al più presto per Roma, scrive La Gazzetta dello Sport.
Nel frattempo, al Filadelfia di Torino, è in programma il match tra Torino e Milan. Penultima di campionato, per i granata è una semplice passerella, visto che ha già conquistato lo Scudetto. Il pubblico si prepara alla festa, ma alla fine tutto si trasforma in rissa anche lì. Il colpevole è stato l'arbitro che, all'ultima direzione, non ne ha azzeccata neanche una, portando i granata a stravincere e i milanisti sull'orlo di una crisi di nervi.
L'errore peggiore è stato sul 2-2, dopo la metà del secondo tempo. Il direttore di gara vede un fallo su un granata dentro l'area, ma in realtà il contatto è stato evidentemente fuori. I milanisti insorgono e chiedono il supporto del guardalinee che, fortunatamente, corregge la decisione arbitrale. Il rigore si trasforma in un calcio di punizione. Sono i tifosi del Torino a questo punto a voler entrare in campo, ma i granata segnano il 3-2 e si placano gli animi. Poi, però, un giocatore del Milan si invola verso la porta e viene steso. L'arbitro tentenna, annusa l'aria attorno a lui e fa segno di proseguire. I milanisti insorgono e vogliono ritirarsi dal campo, solo l'intervento di un dirigente consente che la partita prosegua. I rossoneri, però, hanno evidentemente staccato la spina e il match si conclude sul 6-2.
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