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Gazzetta – ‘Zorro’ Boban, una vita da artista

Zvonimir Boban Milan 1997-98
Il Milan è molto vicino a riportare a casa Zvonimir 'Zorro' Boban come dirigente: ripercorriamone la sfolgorante carriera rossonera da calciatore

Daniele Triolo

ULTIME MILAN - Il Milan, come noto, è molto vicino a riportare in rossonero Zvonimir 'Zorro' Boban, . 'La Gazzetta dello Sport' in questa mattina, quindi, ha tracciato un ritratto dell'ex centrocampista croato, classe 1968, nato al confine con l'Erzegovina e che, in tenera età, è stato combattuto se scegliere il calcio, il basket o il tennis, altri due sport in cui era piuttosto bravo.

Alla fine, Boban ha optato per il calcio e la scelta, non c'è che dire, è stata di quelle fortunate: figlio di Marinko, un generale dell'Esercito, laureato in Storia, parla e scrive in un perfetto italiano essendo arrivato nel nostro Paese in giovane età. A 21 anni era già capitano della Dinamo Zagabria da due stagioni, nonché simbolo della nascente indipendenza croata.

Il Milan lo acquistò per poco meno di 10 miliardi di lire: dopo una stagione in prestito al Bari (i rossoneri avevano già Frank Rijkaard, Ruud Gullit e Marco van Basten in un calcio che prevedeva tre stranieri per squadra, n.d.r.), tornò alla base l'anno successivo. Esordì con il Milan nel 1992, al 'Liberati', in occasione della sfida vinta per 6-2 in Coppa Italia.

Da lì, è iniziata una bella avventura per Boban in rossonero, durata 9 stagioni nelle quali ha vinto 4 Scudetti, 3 Supercoppe Italiane, una Supercoppa Europea ed una Champions League, quella di Atene nel 1994 contro il (4-0). Lo Scudetto del 1999, quello con Alberto Zaccheroni, ne esaltò le qualità di trequartista l'anno successivo il terzo posto ai Mondiali 1998 con la Croazia.

Ritiratosi dal calcio giocato, l'artista Boban è divenuto prima opinionista di livello, quindi vice segretario generale della FIFA al fianco di Gianni Infantino, a Zurigo. Tra le proposte da lui lanciate sul piatto della FIFA ci sono la riforma del VAR, la rivisitazione del Mondiale per Club e l'allargamento dei Mondiali a 48 squadre. Ora è pronto a lasciare per il forte richiamo di Milanello. Con lui, in rossonero, anche un nuovo direttore sportivo: per le ultime,

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