L’arrivo al Milan, Manchester e il Pallone d’oro: tanti auguri a Kakà!

Passiamo al 2007, senza soffermarci troppo in quel 2005 nefasto. Il Milan apre una delle stagioni più particolari della sua storia. Poiché colpita dagli 8 punti di penalizzazione causa Calciopoli e l'addio di una leggenda come Shevchenko. Alcuni acquisti sbagliati e l'inizio tremolante sembrarono creare una graticola dalla quale far cadere Ancelotti. I rossoneri viaggiano a ritmi alterni, sono discontinui in campionato ma in Europa si trasformano. Nonostante avessero perso quell'efficacia di palleggio che aveva contraddistinto Maldini & Co, il Milan sembra guadagnarci in verticalità, potendo sfruttare appieno modo le qualità di Kakà, vera punta di diamante. Ed infatti, in Champions League i rossoneri viaggiano spediti, vincono il proprio girone e sbattono fuori Celtic e Bayern Monaco.

Arriva il Manchester United, una semifinale che vede il Milan apparentemente sfavorito. Il match d'andata sembra andare proprio verso i Red Devils che ne escono vincitori sul risultato di 3-2. All'Old TraffordKakà sfoggia uno dei suoi più bei goal di sempre. Il brasiliano raccoglie una palla vagante contesa, riesce a spostarsela alla sua destra e di testa la fa passare tra Evra ed Heinze che sbattono l'uno su l'altro, ritrovandosi da solo e battendo a rete alle spalle di van der Sar. Al ritorno, a San Siro, andrà in scena "La partita perfetta". 3-0 e Milan in finale. I marcatori? Seedorf, Gilardino e, guarda un po', Kakà.

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