Kakà rientra fra quei giocatori in grado di far innamorare del calcio i più piccoli. Molti tifosi del Milan hanno iniziato nella loro fede rossonera proprio grazie a lui, alle sue galoppate palla al piede, ai suoi goal e le sue giocate. Kakà era un giocatore anomalo, assolutamente non spettacolare fuori dal campo, sempre gentile e disponibile. Il suo ritorno a Milano, nel 2013, fece sì che quei bambini ormai cresciuti potessero ammirarlo per un'ultima volta. Anche in quel caso riuscì a far tornare delle emozioni represse da una squadra che non riusciva affatto ad essere all'altezza di quella che dominava ovunque e nella quale lui stesso era il protagonista. La doppietta all'Atalanta sancì il traguardo dei 100 goal in rossonero, una partita che fu attesa e vista da tutti. Kakà rimarrà per sempre "Smoking bianco", come lo chiamò Pellegatti nelle sue telecronache. Rimarrà per sempre il fuoriclasse per eccellenza, l'esempio che tutti avrebbero voluto avere. L'incubo delle difese avversarie ed il sogno di tante squadre, un giocatore che ha vestito le maglie dei due club più prestigiosi al mondo, Milan e Real Madrid, poiché solo quelle, Kakà, avrebbe mai potuto vestire.
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