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Milan-Liverpool, i ricordi di Antonelli, Inzaghi, Locatelli, Montolivo ed Oddo

23 maggio 2007: Milan-Liverpool 2-1, il Diavolo vince la sua settima Champions League (credits: acmilan.com)

Questi i ricordi di alcuni giocatori rossoneri presenti e non alla magica notte di Atene 2007, quando il Milan vinse la sua settima Champions League.

Nicholas Reitano

Intercettati dai microfoni de La Gazzetta dello Sport, alcuni ex-giocatori presenti alla finale di Champions League ad Atene nel 2007, quali Inzaghi ed Oddo, ed alcuni calciatori di oggi - ovvero Antonelli, Locatelli e Montolivo - hanno ricordato il decimo anniversario della vittoria nella notte in terra greca contro il Liverpool.

ANTONELLI - "Era la stagione della mia prima in A con il Milan, ma non ero ad Atene. L’ho vista con 3 amici a Monza. E poi… festa in centro".

INZAGHI - "Quel giorno mi svegliai carico. Mi avvicinai alla finestra e guardai fuori: mancava ancora tanto tempo alla partita e non vedevo l’ora di scendere in campo. Stavo benissimo, che è qualcosa di diverso che essere in forma. È qualcosa di più: sentivo di poter fare qualcosa di eccezionale. Di immortale. La fiducia era legata al lavoro in allenamento, alla bravura dei miei compagni, alla consapevolezza di poterci prendere una bella rivincita sul Liverpool e pure sul destino visto che io nel 2005 non avevo giocato e alla serenità di Carlo Ancelotti, che la sera prima mi aveva detto: "Pippo, in finale segnerai due gol. Durante il trasferimento allo stadio c’erano tantissimi tifosi del Milan che ci salutavano e quasi scortavano il nostro pullman. Poi, la partita. La punizione: Pirlo calcia, io mi sposto perché so dove andrà la sua palla. Magari do fastidio al portiere, magari la tocco e lo spiazzo. Infatti: deviazione, gol, 1-0 per noi. Nel secondo tempo siamo bravi a contenere fino a quando Kakà alza la testa e io scatto. È il gol più "lungo" della mia vita: corro con la palla al piede, vedo Reina venirmi incontro, decido di dribblarlo, lo salto e calcio rasoterra, piano piano, preciso preciso. Gol! Corro verso la bandierina, impazzito di felicità. Abbiamo vinto, siamo campioni d’Europa. Mi danno anche il premio di "man of the match". Non capisco nulla per alcune ore, a cena mangio pochissimo. Per dieci notti non dormirò. E dieci anni dopo la magia di Atene è ancora dentro di me".

LOCATELLI - "Avevo 9 anni, ma ricordo quella sera, ero a casa con i miei. Ho esultato tantissimo, soprattutto al primo gol di Inzaghi".

MONTOLIVO - "Ero con Massimo Gobbi, mio compagno alla Fiorentina e tifoso milanista. È stata una bella soddisfazione".

ODDO - "È una ricorrenza importante. Dieci anni sono tantissimi, a me sembra sia successo tutto ieri. Ricordo che ero molto teso, una finale coinvolge praticamente tutto il mondo e tutte le attenzioni del mondo sportivo erano rivolte a questa partita - ha detto l'ex giocatore rossonero a 442 - La città da qualche giorno prima era praticamente spaccate in due, tra tifosi del Milan e quelli del Liverpool. Ho dei ricordi bellissimi di quel giorno, il tragitto dall’hotel allo stadio è stato un momento bellissimo: vedere i tifosi per strada incitarti è stata un’emozione forte. A livello generale ci sentivamo forti anche perché avevamo fatto un percorso importante in Champions, a partire dal trionfo in semifinale col Manchester. E poi per molti miei compagni era una rivincita dopo Istanbul: avevo una grande sensazione prima della partita".

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