AMARCORD MILAN

C’era un tempo in cui il Milan comprava Palloni D’Oro per la panchina

Matteo Ronchetti Direttore responsabile 

Oggi fa 60 anni Jean-Pierre Papin: ne approfittiamo per ricordare la sua storia da Pallone d'Oro nel Milan degli Invincibili

C'era un tempo in cui il Milan comprava i Palloni d'Oro e poi li teneva in panchina: questa è la storia di Jean-Pierre Papin, talento sopraffino un po' incostante che oggi compie 60 anni! "Se penso a quel Milan ancora mi viene la pelle d'oca", ha recentemente dichiarato il francese, arrivato in rossonero nel 1992 dopo aver vinto un Pallone d'Oro con il Marsiglia. Silvio Berlusconi lo acquistò per 14 miliardi di lire: l'ennesima gemma di una corona già particolarmente ricca di diamanti.

Quello, infatti, era il Milan degli Invincibili, con Fabio Capello in panchina, Baresi e Maldini in difesa, il Genio Savicevic, Zorro Boban e il trio di olandesi più forti di sempre: Rijkaard, Gullit e Van Basten. Già da questo elenco di stelle e campioni capirete da voi quanto fosse difficile trovare spazio nell'undici titolare di quella squadra, che entrò nei Guinness dei Primati, resistendo 22 mesi senza mai perdere una gara tra il 1991 e il 1993. Da qui l'appellativo di Invincibile.

Papin arrivò al Milan nel 1992 dopo aver vinto un Pallone d'Oro con il Marsiglia e restò in rossonero fino al 1994. Seppur incostante, giocò 40 partite segnando 18 reti. Con il Milan vinse 2 scudetti, due Supercoppe italiane e una Champions League, vincendo la finale del 1994 e perdendo quella del 1993 (proprio contro il Marsiglia che aveva appena abbandonato).

Di lui ci piace ricordare due passaggi di una sua recente intervista, molto interessante (trovate qui le dichiarazioni integrali):


Nella prima Papin spiega l'importanza di giocare nel Milan:

"Quando porti questa maglia, l'unica possibilità è solo vincere. Sono 85mila persone a San Siro che sognano che il Milan vinca sempre. Non ho mai dimenticato questa società, che è una delle più grandi società in Europa: è stato un privilegio per me giocare per questa squadra"

La seconda riguarda Marco Van Basten, titolare indiscusso di quel Milan fino al suo infortunio:

"La cosa che mi faceva veramente battere il cuore era giocare con lui. Purtroppo ho giocato non abbastanza, perché Marco si è infortunato ed è rimasto fuori, credo, otto mesi. Otto mesi in cui non giochi più ... è veramente difficile. Lui era il titolare, questo non si discuteva neanche un po'. Con lui fuori, giocai io. Feci bene grazie alla fiducia di mister e compagni".


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