Nel 2015 un ventenne Alessio Romagnoli si accasa al Milan, lasciando la Sampdoria, club in cui era stato nella sua ultima esperienza, e la Roma, società che ne deteneva il cartellino. In rossonero ritrova Sinisa Mihajlovic, che gli da grande fiducia, e lui sceglie la maglia numero 13, appartenuta ad un certo Alessandro Nesta in passato.
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“Romagnoli può diventare come Nesta”: l’errata profezia di Mihajlovic
Tutti questi fattori sono uniti in una dichiarazione che il compianto tecnico serbo rilasciò su Romagnoli, profetizzando che sarebbe potuto diventare come Nesta. Una previsione che, a posteriori, si può definire azzardata e soprattutto errata.
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—Ma la storia di Alessio Romagnoli con il Milan è sempre stata una storia d'amore, nonostante le critiche piovessero da ogni dove. È stato il secondo capitano più giovane della storia del Diavolo dopo la leggenda Franco Baresi. Non ha dispensato fatti di disapprovazione, come quando in un periodo buio e in cui veniva additato, segna con la Fiorentina e ammutolisce i suoi haters. Ma mai una parola fuori luogo, nonostante non abbia sempre fatto il titolare, soprattutto negli ultimi tempi.
I rapporti con la società e l'ambiente Milan, comunque, sono rimasti intatti, e questo è reso evidente dagli auguri dei rossoneri e la pronta risposta al miele di Romagnoli. Anche quando le parti si sono divise il tutto è avvenuto con il massimo rispetto. Sia perché il Milan è stato chiaro nel cercare difensori con caratteristiche diverse dalle sue, sia perché il classe 1995 ha seguito il proprio cuore e la sua scelta è stata del tutto rispettabile. Milan, ai dettagli il rinnovo di Leao: le ultime.
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