Partiamo dalla caratteristica che, probabilmente, lo rappresenta di più: le esultanze. Ronaldinho ha ispirato generazioni di bambini che, dopo aver segnato un gol tra le strade o sui campetti, ballavano come dei veri brasiliani al Carnevale di Rio. Il suo dribbling e quel passo funambolico, rapido, avrà fatto cadere chissà quanti difensori. Cresciuto per le strade e costretto ad evitare qualsiasi tipo di ostacolo, il Gaucho raccontò di aver iniziato ad ideare le sue skills fin da piccolino, quando giocava con i cani e riusciva a far sparire il pallone anche a loro. Insomma, il preludio perfetto a ciò che chiunque avrebbe potuto ammirare qualche anno più tardi. Balletti a ritmi di musica che, fortunatamente, anche i tifosi del Milan hanno potuto ammirare quando, nel 2008, fu ufficializzato il suo passaggio in rossonero. Assurdo pensare a quanto entusiasmo portò quella trattativa, tenendo sempre in mente che in quella squadra vi erano già fuoriclasse del livello di Pirlo, Seedorf, Kakà e Maldini. Ronaldinho è stato l'unico capace di far ballare tutti, avversari compresi.