Che Ronaldinho fosse un personaggio esuberante lo avevamo già capito nel tempo, ma che entrasse in conflitto con la legge pochi se lo aspettavano. Nel 2020 l'ex Pallone d'Oro è stato arrestato per ben due volte in Paraguay: la prima volta è finito in manette per aver attraversato il confine senza passaporto, mentre la seconda volta è stato accusato di riciclaggio insieme a suo fratello maggiore. Il brasiliano ha anche scontato il carcere, e lui stesso, in un'intervista di due anni fa, ha raccontato di quei mesi molto complicati: "Non è sempre stato facile, ma ho provato a restare allegro facendo quello che so fare meglio, giocare a calcio. Sono stati 60 giorni particolari, la gente a casa può immaginare cosa significhi non poter fare quello a cui si è abituati. Credo che vivere quest'esperienza così complicata rimarrà per sempre in tutti noi". Mercato Milan, occhi puntati su un talento serbo del Porto.
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