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Milan, Schnellinger rossonero mondiale: il racconto

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Qatar 2022 è alle Semifinali: torniamo indietro nel tempo alla "Partita del Secolo", con forte presenza rossonera.

Stefano Bressi

Cinque partite alle spalle, due ancora davanti per salire sul tetto del mondo. Le Semifinali dei Mondiali di calcio sono state spesso teatro di momenti storici, iconici, irripetibili. Gol che segnano la carriera di chi li realizza, istanti che trascendono lo sport e diventano riferimenti culturali dei paesi coinvolti. Una partita che può regalare gioie immense - perché in grado di aprire le porte di un sogno - ma anche delusioni cocenti, un'occasione che ha pochi eguali nella storia dello sport.

Lasciare il segno in una Semifinale Mondiale è roba per pochi, e alcuni di questi pochi hanno anche segnato la storia rossonera. Come i tre ex giocatori del Milan che hanno partecipato alla più iconica Semifinale iridata di sempre. Una sfida, quella del 17 giugno 1970, che oltre ai nomi delle squadre coinvolte - Italia e Germania Ovest - è nota anche con una dicitura che dice, in fondo, tutto: la Partita del Secolo.

Roberto Rosato e Gianni Rivera da un lato, Karl-Heinz Schnellinger dall'altro. Avversari nel pomeriggio dell'Azteca di Città del Messico, compagni di squadra in rossonero in anni gloriosi per il Milan, con trionfi in Italia (uno Scudetto e tre Coppe Italia) e in Europa, con la Coppa dei Campioni 1968/69, l'Intercontinentale 1969 e due Coppe delle Coppe (1967/68 e 1972/73). Se i due azzurri erano stati protagonisti anche dell'Europeo 1968 - primo trionfo continentale per l'Italia - il roccioso difensore tedesco poteva annoverare tanti successi sfiorati con la sua nazionale.

Quello messicano era infatti il quarto Mondiale di Schnellinger con la Germania Ovest, e se le spedizioni di Svezia 1958 (Semifinale persa con i padroni di casa) e Cile 1962 (ko con la Jugoslavia ai Quarti) l'avevano visto protagonista con un ruolo da comprimario, il nativo di Düren era stato grande protagonista del Mondiale 1966, di cui disputò tutte e sei le partite compresa la Finale contro i padroni di casa dell'Inghilterra, persa anche per il famigerato "gol fantasma" di Geoff Hurst.

Quel pomeriggio messicano vide, dal primo minuto, Rosato Schnellinger integrare le rispettive difese a quattro con Rivera a partire, inizialmente, dalla panchina. E furono i due difensori rossoneri tra i grandi protagonisti dei tempi regolamentari. Se l'azzurro si esibì in un prodigioso salvataggio sulla linea, definito "capolavoro" da Nando Martellini, fu proprio il tedesco a mettere a segno il gol - al 90' - che spedì l'incontro a quei supplementari che generarono la leggenda di questa partita.

La rete messa a segno allo scadere, tra l'altro, passò alla storia come la prima - e l'unica - realizzata in nazionale da Schnellinger, proprio contro quell'Italia che da tempo era casa sua con le esperienze a Roma e Mantova prima dell'approdo in rossonero nel 1965. Il gol di Karl-Heinz aprì le porte di 30 minuti semplicemente indimenticabili, con ben cinque reti - record, imbattuto ancora oggi, nella storia dei Mondiali - e un susseguirsi senza sosta di emozioni fino al definitivo 4-3 messo a segno da Rivera, subentrato a fine primo tempo, al 111', immediatamente dopo il momentaneo ed ennesimo pari realizzato da Gerd Müller.

Fonte: acmilan.com

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