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Il 9 novembre 1988 la nebbia di Belgrado ha probabilmente cambiato il corso della storia del calcio. Il Milan, che nell'andata degli ottavi di finale di Coppa dei Campioni aveva pareggiato per 1-1 a San Siro contro lo Stella Rossa, si trova sotto per 1-0 allo stadio 'Marakana' (gol di Savicevic, futuro rossonero). Una grande nebbia, alzatasi all'interno dello stadio, costringe l'arbitro a sospendere la partita. Il giorno dopo si torna in campo per la ripetizione del match, senza Pietro Paolo Virdis e Carlo Ancelotti squalificati. Il primo era stato espulso, il secondo aveva ricevuto un'ammonizione ed era diffidato. Secondo le regole del tempo, non potevano giocare. Ma le regole imponevano anche che si dovesse ripartire dallo 0-0!
Il Milan pareggia 1-1 (reti di Marco Van Basten e Dragan Stojkovic) e porta la Stella Rossa ai rigori. Grazie alle parate di Giovanni Galli, i rossoneri conquistarono i quarti di finale di Coppa Campioni, dedicando la vittoria a Roberto Donadoni, che aveva rischiato di morire in campo (ne parliamo nelle prossime schede). Il Milan quell'anno vinse la Coppa dei Campioni, con due gare rimaste nella storia del calcio, il 5-0 al Real Madrid e il 4-0 in finale alla Steaua Bucarest. Senza quella nebbia, però, difficilmente sarebbe finita così. Il Milan, oggi, avrebbe due Coppe dei Campioni in meno. Lo spiega bene anche Adriano Galliani. Nelle prossime schede il suo racconto e i mille aneddoti di quella partita, raccontati dai protagonisti: Gullit, Maldini, Donadoni, Galli, Sacchi..
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