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Zlatan Ibrahimovic con la maglia numero 11 del Milan (credits: GETTY Images)
MILAN NEWS - Il decennio 2010-2020 non è stato particolarmente memorabile per il Milan, che per la prima volta dagli Anni ’50 ha concluso una decade senza conquistare alcun trofeo internazionale. In questo arco di tempo, i rossoneri hanno sollevato al cielo soltanto uno Scudetto (2010-2011) e due Supercoppe Italiane (2011, 2016), attraversando uno dei periodi meno felici ed esaltanti della propria storia, culminato nell’esclusione dalle competizioni europee della scorsa estate. Malgrado le difficoltà, nel decennio appena trascorso non sono mancati i momenti felici, segnati dai calciatori che per rendimento, qualità e carattere più hanno incarnato i valori del Milan. Partendo da queste considerazioni, proviamo dunque a stilare il miglior undici del decennio rossonero.
La scelta in panchina è dettata dai risultati e porta al nome di Massimiliano Allegri, l’ultimo allenatore capace di conquistare lo scudetto e la qualificazione ai quarti di finale in Champions League. Arrivato dal Cagliari per volere di Adriano Galliani, il tecnico livornese ha guidato il Milan con equilibrio e mestiere sfruttando le grandi risorse tecniche a disposizione. Stefano Pioli, attuale allenatore, sta facendo sicuramente molto bene, ma ancora troppo poco: l'augurio è di sceglierlo alla fine del prossimo decennio. Puntare su Allegri nel ruolo di allenatore del decennio influenza poi anche la scelta del modulo di riferimento, che non può che essere il 4-3-1-2 schierato nell’anno del tricolore.
Tra i pali la preferenza è per Gigio Donnarumma (2015-oggi), simbolo di speranza nel grigio presente del Diavolo. Il giovanissimo estremo difensore stacca la concorrenza (Dida, Christian Abbiati, Diego López) per talento e numeri (sono già più di 200 le presenze collezionate) oltre che per il peso delle sue parate. La smanacciata di Doha sul rigore di Paulo Dybala è in assoluto l’immagine più bella degli ultimi cinque anni di Milan e merita di essere premiata con l’inserimento di Gigio in questa Top 11.
Nella linea a quattro si parte dagli esterni, dove una concorrenza non particolarmente convincente rende forzata la selezione. Lo slot di terzino destro viene occupato da Ignazio Abate (2009-2019), titolare indiscusso nell’anno del tricolore e autore di circa 300 presenze con il rossonero addosso. Sulla fascia opposta spicca invece Theo Hernández (2019-oggi), al quale è bastata una stagione e altri pochi mesi per superare i suoi predecessori e fare breccia nel cuore dei tifosi. I suoi numeri sono scoppiettanti – 10 i gol realizzati, 9 gli assist – e schierarlo in questa squadra vuole essere anche un augurio per il suo futuro con il Milan. Anche per quanto riguarda la coppia di centrali non è particolarmente difficile la scelta, stavolta per manifesta superiorità. Risulta infatti difficile pensare a qualcosa di diverso dal duo Alessandro Nesta (2002-2012) - Thiago Silva (2009-2012), muro invalicabile nella stagione dello Scudetto.
La linea mediana a tre è guidata invece dall’esperienza e dal carisma di Mark van Bommel (2011-2012), il generale olandese che tanto bene ha fatto nel cuore della mediana di Allegri. Arrivato nel gennaio del 2011 per sopperire all’infortunio di Andrea Pirlo, van Bommel ha conquistato un ruolo centrale in quella squadra e nel cuore dei tifosi grazie al suo acume tattico e al suo immenso cuore. A proposito di cuore e di grinta, nel ruolo di mezzala destra la scelta ricade su Gennaro 'Ringhio' Gattuso (1999-2012), autentico simbolo di milanismo – forse il più esemplare del decennio, vista anche la sua esperienza da allenatore – e protagonista indiscusso nell’anno del tricolore con la sua “ciofeca” in Juventus-Milan. Da mezzala sinistra l’ultima eccezione rispetto alla formazione Campione d’Italia, ossia Giacomo 'Jack' Bonaventura (2014-2020). Come Donnarumma, il centrocampista marchigiano è un simbolo dell’ultimo trionfo rossonero grazie al gol del momentaneo pareggio realizzato a Doha contro la Juventus. Nelle ultime disgraziate stagioni Bonaventura non ha mai fatto mancare il suo apporto, segnalandosi inoltre per le sue qualità di incursore che lo rendono – con 35 centri – il terzo miglior marcatore rossonero del decennio in Serie A. Alle spalle della coppia d’attacco, nel nostro speciale undici, figura invece Kevin-Prince Boateng (2010-2013 e 2016), trequartista atipico capace di far impazzire le difese avversarie nell’anno dello Scudetto e autore di alcuni dei gol più spettacolari dell’intero decennio.
In attacco le candidature sono diverse e tutte legittime (numeri alla mano ci sono Mario Balotelli, Stephan El Shaarawy, Robinho, persino Carlos Bacca e Jérémy Ménez), ma per il ruolo di spalla di Zlatan Ibrahimovic – indiscussa stella del decennio rossonero, in apertura e chiusura – a spuntarla è Alexandre Pato (2008-2013). Questione di incanto, di talento, di magia, come quella notte a Barcellona in Champions League. O nel derby, quando la meravigliosa doppietta all’Inter di Leonardo indirizza in maniera definitiva il campionato del 2011. La stella di questa formazione è però, come detto, Ibrahimovic (2010-2012 e 2020-oggi), mattatore dei successi di inizio decennio e campione in grado di risollevare il Milan a fine dello stesso, oltre che miglior marcatore con 22 gol negli ultimi mesi che si sommano ai precedenti 56 gol (per un totale di 78 gol). Il suo talento, la sua leadership e la sua immensa classe hanno segnato in maniera indelebile uno dei decenni meno fortunati della storia del Diavolo. Il suo ritorno, come in una favola, lo ha chiuso. Nella speranza che dal centravanti svedese possa arrivare la spinta definitiva che rilanci il Milan verso un nuovo decennio che dovrà rappresentare, giocoforza, quello del riscatto rossonero.
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