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Alessandro Nesta marca Roberto Baggio in Milan-Brescia 4-2, ultima partita della carriera del Divin Codino, il 16 maggio 2004 (credits: GETTY Images)
ULTIME MILAN - 16 maggio 2004. Una data scolpita nella memoria di tutti gli amanti del calcio: Roberto Baggio ha appeso gli scarpini al chiodo. A intrecciarsi con il Divin Codino c'è proprio il Milan, sia per le 51 presenze disputate in rossonero e sia soprattutto per Milan-Brescia, gara rimasta nella storia proprio per il ritiro di uno campioni più luminosi del calcio italiano.
LA PARTITA
La squadra di Carlo Ancelotti affronta il Brescia di De Biasi in una giornata di festa: i rossoneri, infatti, hanno già vinto matematicamente il 17° scudetto e dunque San Siro è pronto a festeggiare come si deve. Gara gestita a ritmi blandi, visto che anche le 'Rondinelle' hanno già conquistato l'obiettivo della salvezza, ma lo spettacolo non ne risente: nel primo tempo segnano Tomasson e Shevchenko, con Baggio che scheggia la traversa con una bellissima punizione (a lungo applaudita da San Siro), mentre nel secondo tempo c'è spazio per un'altra rete di Tomasson e il gol di Rui Costa. Per il Brescia, invece, si prende la scena Matuzalem, che realizza una doppietta.
IL MOMENTO CLOU
Il Milan dunque festeggia nel migliore dei modi lo scudetto, ma il momento più emozionante arriva al 40 minuto del secondo tempo. Il tecnico De Biasi richiama in panchina Roberto Baggio, che, dopo un bellissimo abbraccio con Paolo Maldini, riceve una standing ovation commovente da parte di San Siro. Brividi. Solo in quel momento i giocatori e il pubblico si rendono conto che non potranno più ammirare le invenzioni del Divin Codino. Lo stesso Baggio a fine partita dichiarerà "Solo in quel momento ho capito quanto la gente mi ha voluto bene…". Insomma, una giornata felice per il Milan ma allo stesso tempo molto triste. "Da quando Baggio non gioca più... non è più domenica" (cit. Cesare Cremonini nel brano "Marmellata #25). Uno dei gol più belli in rossonero è stato sicuramente quello segnato nel derby contro l'Inter. Rivediamolo insieme, continua a leggere >>>
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