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Quagliarella: “Lunga panchina a Gattuso: vi racconto urla, risate e … dita in bocca!”

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Fabio Quagliarella, attaccante della Sampdoria, è stato compagno di Gennaro Gattuso in Nazionale e ha svelato a 'La Gazzetta dello Sport' singolari aneddoti

Daniele Triolo

Oggi, a 'San Siro', il Milan riceve la Sampdoria () per la 10^ giornata di . Punto di forza della compagine doriana, sicuramente, è il 35enne attaccante campano Fabio Quagliarella, che, di Gennaro Gattuso, tecnico rossonero, è stato compagno di squadra in Nazionale.

Quagliarella ha spiegato a 'La Gazzetta dello Sport' in questa mattina le qualità per cui, a suo giudizio, Gattuso è diventato allenatore del Milan: "Non solo per la grinta: lui non muore mai, è una “macchina” da motivazioni, ma il suo Milan, prima di questo momento difficile, giocava anche bene”.

Quindi, Quagliarella è tornato con la mente ai Mondiali 2010 in Sudafrica, una spedizione fallimentare per l'Italia di Marcello Lippi, ma vissuta insieme all'amico Gattuso, oggi rivale. "Un ricordo di quell'esperienza? Le sue urla: facevi un gol in partitella e mentre tornavi a centrocampo era già lì che ti guardava con una faccia spaventosa e ti gridava di non mollare. Le risate quando faceva l’amo: ti metteva un dito in bocca e ti trascinava così - ha ricordato Quagliarella -. La sua fame: non di cibo, di vittorie. Non ricordo qualcuno che l’abbia battuto a ping pong, ma ricordo flipper in tilt per la rabbia o calcio balilla sollevati di peso se perdeva. E voleva giocare sempre da solo contro due”.

Infine, chiusura dedicata al difficile momento di Gattuso, qualora dovesse mancare l'appuntamento con i tre punti oggi contro i doriani: “La realtà dice che io devo pensare alla Samp. Ma a Rino posso solo augurare lunga panchina”.

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