Siamo nella stagione 1989/90, il Milan si presenta ai nastri di partenza come campione d'Europa e come la squadra da battere anche in Italia. Il principale antagonista dei rossoneri non può che essere il Napoli di Maradona e, nonostante un avvio di stagione altalenante, la squadra di Sacchi inizia a carburare e vincere una partita dietro l'altra. Gli azzurri mantengono un buon ritmo ma ecco arrivare lo snodo scudetto. Nel pomeriggio del 25 febbraio del 1990, il Milan fa visita alla Roma, mentre il Napoli è ospitato dall'Inter. Si pensa immediatamente che se debba essere una giornata di campionato a far da viatico al tricolore da cucire sul petto, allora, senza alcun dubbio, non può che essere questa.
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Sacchi si ritrova purtroppo senza Gullit, colpito dagli infortuni, e in attacco le scelte portano a Van Basten e Massaro. La Roma di Luigi Radice, invece, punta su Giannini alle spalle di Voeller e Rizzitelli. Il match si sblocca dopo neanche mezz'ora, con un destro di Massaro sul quale Tempestilli fa autorete. Poco dopo il Milan raddoppia con Van Basten su cross di Maldini. Nella ripresa, con la Roma sbilanciata, i rossoneri chiudono ancora con Van Basten, che a fine stagione sarà capocannoniere, battendo Cervone in campo aperto. Infine, il quarto goal del Diavolo è firmato da Massaro, abile a mettere in rete dopo un'altra uscita del portiere giallorosso. Si tratterà della vittoria più ampia del Milan in casa della Roma. Nel frattempo, a San Siro il Napoli ne esce sconfitto e i rossoneri volano da soli in testa alla classifica.
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