4 anni più tardi il quadro sembra essere più o meno lo stesso. Il Milan, stavolta allenato da Fabio Capello, sfoggia lo scudetto sul petto vinto la stagione precedente, mentre in Europa può definirsi come vice-campione dopo la sconfitta in finale di Champions League contro il Marsiglia. Si tratta di una squadra diversa rispetto a quella di Sacchi: non ci sono Gullit e Rijkaard e Van Basten è spesso fermo ai box per infortunio. Tuttavia, il Milan fa della difesa la sua più grande qualità, grazie a Baresi, Albertini e Desailly. Il campionato è conteso con la Juventus di Trapattoni, ma, il 6 febbraio 1994, i rossoneri hanno l'occasione per la fuga in solitaria.
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Roma-Milan, le sfide al cinema e quelle sul campo: le 5 partite memorabili
In una serata piovosa, si gioca Roma-Milan. I giallorossi sembrano partire più forte, arrivando ad impegnare non poco Sebastiano Rossi. Gli uomini di Capello, però, sono cinici e alla prima occasione trovano il vantaggio: Savicevic scatta e calcia in porta, una deviazione manda il pallone sul palo e Massaro riesce a ribattere a rete. Dopo qualche sofferenza di troppo, il Milan si difende bene e nel secondo tempo raddoppia con Maldini sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Savicevic colpirà anche una traversa mentre nel finale Boban sfiorerà il tris. Questa vittoria contro la Roma spedirà il Diavolo verso la conquista del terzo scudetto consecutivo, nonché il quattordicesimo della sua storia.
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