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Sacchi, l’asciugacapelli e..il suo funerale: i 58 anni di Van Basten
18 agosto 1995 dice addio al calcio. A San Siro, davanti a 80mila spettatori. Fa due giri di campo e pensa, come ha scritto nella sua biografia (Fragile): «Corro. E batto le mani, ma non mostro niente del dolore che provo. Vedo i miei compagni di squadra, che ancora aspettano a centrocampo, commossi. Ancora più forte è la sensazione di uno stadio colmo di tristezza. Per ciò che è stato. Per me. Per ciò che ero. Le lacrime premono per sgorgare, ma resto impassibile. Smetto di correre e di battere le mani, il giro è finito. Qualcosa è cambiato, qualcosa di fondamentale. Il calcio è la mia vita. Ho perso la mia vita. Oggi sono morto come calciatore. Sono qui, ospite al mio funerale».
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